Vendere tutto, finchè si è in tempo …

Non è ancora il momento del panico: nonostante le notizie battenti sul crollo dei mercati finanziari, l'87 per cento dei risparmiatori che hanno investimenti, intervistati da Ipr Marketing, ritiene che non sia il momento giusto per vendere i propri titoli, e che sia meglio "rimanere in attesa".

Così recitava un articolo di ieri su Repubblica.

Ma sarà vero?

Forse sì, perchè i consigli dei trader, dei broker, degli agenti di borsa, dei gestori dei fondi, degli amministratori delle grandi banche e delle società di investimento sono sempre stati gli stessi, in  frangenti simili.

Consigli interessati che ascoltiamo puntualmente ad ogni crisi finanziaria, ad ogni scoppio di bolla speculativa. "L'investimento azionario è un investimento a lungo termine, non lasciatevi prendere dal panico. La borsa risalirà ...".

Intanto loro, gli artefici di questo disastro,  che con una speculazione finanziaria senza ritegno  e mossi da una avidità priva di ogni umano limite, si sono arricchiti da  fare schifo, continuano a speculare e vendono per sè stessi, per i grandi clienti, per le gestioni fiduciarie.

Perchè lo capisce anche un bambino che se mai la borsa dovesse domani risalire, nel frattempo è meglio monetizzare oggi quanto più capitale possibile per poi, magari, reinvestirlo.

E ciò è possibile ad una sola condizione: che il parco buoi, nel frattempo, non venda!

La parola d'ordine di questi pirati della finanza è una sola: "Lasciare nelle mani degli altri il cerino acceso".

Quelli che oggi vi consigliano di non vendere, di mantenere i nervi saldi, di aspettare perchè il il panico è  ingiustificato, il pessimismo eccessivo e bla, bla, bla, sono gli stessi personaggi che ieri vi dicevano:

Dominique Strauss Kahn direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI) "Il peggio è probabilmente alle spalle" Repubblica 13 giugno 2008.

Alessandro Profumo amministratore delegato di Unicredit  "il peggio è alle spalle  La banca è solida, non ci sarà alcun aumento di capitale" Corriere della sera 9 maggio 2008.

Paul Krugman economista e professore di Economia e di Relazioni Internazionali all'Università di Princeton "mutui subprime, il peggio alle spalle" Corriere della Sera 11 maggio 2008.

Henry Paulson ministro USA del tesoro "«il peggio potrebbe essere passato.  Siamo più vicini alla fine che al principio della crisi finanziaria. È indubbio che oggi la situazione sia migliore, molto migliore che a marzo." Corriere della Sera 8 maggio 2008.

Giuliano Cesareo Direttore Generale di Bipiemme Private Banking Sim "il peggio sembra passato. Cauti acquisti, le prede non mancano" Corriere della Sera 5 maggio 2008.

Maria Fiorini Ramirez  proclamata migliore Financial Advisor del mondo e consulente della Banca del Giappone "Ora impieghi sicuri. Dall'estate si può tornare sulle azioni, magari quelle delle banche ripulite" Corriere della Sera 25 febbraio 2008.

Bob Doll alla guida degli investimenti azionari di BlackRock, il gigante statunitense del risparmio gestito "Aumentare il peso delle grandi azioni americane, non sottovalutare i mercati ad alta crescita e cavalcare le materie prime come investimenti di lungo termine" Corriere della Sera 7 luglio 2008.

José Manuel Barroso presidente della Commissione Europea "La crisi in Europa sarà attenuata" Corriere della Sera 19 aprile 2008.

Pietro Cirenei, direttore generale di Bipiemme Gestioni "E' ora di tornare a Wall Street" Corriere della Sera 9 giugno 2008.

Il partito del rimbalzo "Piazza Affari salirà del 6% da qui a fine anno e farà meglio dei listini europei. Ma è Wall Street la più sicura" Corriere della Sera 14 aprile 2008.

Robert Stovall della società di gestione Wood Asset Management "Wall Street quest' anno non chiuderà in rosso, proprio perché hanno vinto i Giants, una delle squadre «originali» della National Football League. La Borsa invece va male quando vince una delle squadre entrate nella Lega dopo la sua fusione con l'American Football League, come i Patriots" Corriere della sera 11 febbraio 2008.

Pietro Giuliani, "timoniere" di Azimut "Mi riempirei di azioni al 100%». So bene che lo scivolo non è finito. I mercati potrebbero perdere un altro 10%». E la dico anche più grossa: andrei anche a leva, utilizzando i derivati per superare il limite del 100%. Perché a questi prezzi in Borsa non compreremo più per parecchi anni" Corriere della Sera 7 luglio 2008.

Donald Luskin, fondatore e chief investment officer di Trend Macrolytics, una società di consulenza economica per investitori istituzionali "Macché recessione. I risparmiatori non devono farsi incantare dalla propaganda dei candidati alla Casa Bianca e devono invece cogliere le opportunità della Borsa americana che, ad eccezione del settore finanziario, è oggi molto attraente per il livello scontato delle quotazioni e le buone prospettive di crescita dei profitti" Corriere della Sera 28 aprile 2008.

Nigel Bolton, responsabile del team azionario Europa di BlackRock, uno dei dei colossi americani del risparmio gestito "Sono convinto che i minimi assoluti dei listini siano stati toccati nel marzo scorso ed è molto difficile che le Borse possano scendere al di sotto delle soglie di resistenza raggiunte tre mesi fa" Corriere della Sera 30 giugno 2008.

Wesbury Brian, capo economista di First trust portfolio - società di gestione di Chicago, consulente accademico della Federal Reserve Bank di Chicago e collaboratore della tv finanziaria Cnbc,  "Entro la fine del 2008 l'indice Dow Jones arriverà a 15.000 punti, perché adesso è sottovalutato del 25%, secondo il mio modello basato sui profitti aziendali e sui tassi di interesse. Anche sugli utili delle società Usa prevalgono le buone notizie: finora circa la metà dei componenti l'indice S&P500 ha annunciato i risultati del quarto trimestre 2007 e fra le società non finanziarie ben il 73% ha battuto le aspettative. Quando la paura se ne andrà via, Wall Street si riprenderà" Corriere della Sera 4 febbraio 2008.

Jeremy Siegel professore di Finanza alla Wharton business school "Le valutazioni attuali di Borsa sono molto più ragionevoli, anche rispetto al 1997. Dieci anni fa il rapporto fra prezzi delle azioni e utili aziendali, relativi ai 12 mesi precedenti, era attorno a 25-26, oggi è 17,6. Inoltre le alternative alle azioni non sono attraenti, anzi sono terribili: i titoli di Stato Usa sono carissimi e rendono pochissimo (meno del 4% lordo i decennali), le obbligazioni aziendali offrono un poco di più, ma non molto, e i prezzi delle case continuano a scendere. Credo che la parte peggiore sia passata" Corriere della Sera 26 maggio 2008.

Alain Bokobza, capo della ricerca azionaria e strategist del colosso bancario francese Société Générale "Se volevate farvi prendere dal panico dovevate farlo prima, ormai è troppo tardi. Il piano di intervento per 700 miliardi di dollari allo studio del Tesoro americano per liberare le banche dai titoli in sofferenza, insieme al salvataggio di Fannie Mae e di Freddie Mac ha dato un segnale forte. La volatilità rimane molto elevata, ma i mercati mostrano segni di recupero. in atto una efficace strategia congiunta della politica monetaria e di quella fiscale. I rialzi della settima scorsa non sono frutto di euforia ingiustificata" Corriere della Sera 29 settembre 2008.

Federico Mobili, gestore azionario di Bnp Paribas Am "Per il momento penso che sia più realistico ipotizzare un rialzo dell'indice di circa il 7% entro la fine del 2008, ma anche noi siamo convinti che sia giunto il momento di impegnarsi di più sul mercato statunitense rispetto alle borse europee" Corriere della Sera 15 settembre 2008.

Rick Wagoner amministratore delegato della casa automobilistica di Detroit General Motors "Per General Motors il peggio dovrebbe essere ormai passato" Corriere della Sera 13 agosto 2008.

8 Ottobre 2008 · Patrizio Oliva


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