Anche l’usufrutto può essere suscettibile di successione ereditaria
La durata dell'usufrutto non può eccedere la vita dell'usufruttuario, il quale, peraltro, può cedere il suo diritto per un certo tempo o per tutta la sua durata. La temporaneità del diritto certo esclude che esso possa formare oggetto di disposizione testamentaria o ricadere nell'ambito di una successione mortis causa.
Tuttavia, una volta che l'usufrutto sia stato ceduto, esso, fino alla morte dell'originario e primo usufruttuario, diviene suscettibile di successione mortis causa ove l'originario cessionario deceda prima del cedente, e, se il cessionario in questione non ne abbia disposto per atto di ultima volontà, esso si trasmette per legge agli eredi dello stesso (essendo suscettibile di successive trasmissioni mortis causa), non venendo ad estinguersi e continuando a far parte del patrimonio relitto fino alla sua cessazione per morte del primo usufruttuario.
La regola trova applicazione anche nell'ipotesi di cessione pro quota del diritto di usufrutto vitalizio: il diritto di usufrutto concesso a più soggetti, infatti, si estingue, per ciascuna quota, alla morte del titolare di questa. In presenza di una cessione di quota dell'usufrutto, dunque, il diritto limitato di godimento sulla quota del cessionario, o dei suoi eredi, perdura fino a quando rimanga in vita l'usufruttuario cedente.
Questi i principi giuridici trasposti, nero su bianco, nella sentenza 8911/2016 della Suprema Corte di cassazione.
Mia madre dopo 22 anni di convivenza nella stessa residenza e sul suo stato di famiglia, ma nn sposata civilmente con un uomo scapolo, alla morte di quest’ultimo nel testamento ha solo avuto in usufrutto vitale durante la casa. Oltre alla beffa, si è trovata a pagare la successione di circa mille euro. Ci chiediamo gli eredi non diretti perché era scapolo, dovrebbero pagare la successione?
La tassa di successione deve essere pagata da chi succede e beneficia dell’eredità in modo proporzionale a quanto abbia ricevuto: per evitare di pagare la successione è sufficiente che sua madre rinunci all’usufrutto.