UNIREC nel recupero crediti

Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.

UNIREC, Unione Nazionale Imprese Recupero crediti E informazioni Commerciali, rappresenta oggi una realtà associativa unita e fortemente rappresentativa del settore recupero crediti e informazioni commerciali.

UNIREC aderisce a FITA ed è membro di Fenca.

Raggruppa numerose imprese su tutto il territorio nazionale, da Palermo a Trieste, unite tutte dal fine comune di offrire ai propri clienti professionalità, trasparenza e correttezza.

UNIREC costituisce quindi un autorevole punto di riferimento tanto per gli operatori del settore, difendendo in ogni opportuna sede gli interessi della categoria, che per il legislatore, proponendo interventi per una razionale regolamentazione del comparto recupero crediti e informazioni commerciali.

Grazie al suo rigido codice deontologico, rappresenta inoltre una garanzia per i clienti che, avvalendosi di un’impresa associata, hanno la certezza di affidarsi ad un soggetto selezionato che opera in maniera trasparente.

Per questo UNIREC persegue il proprio sviluppo associativo, adottando rigide griglie di ingresso e permanenza nel proprio ambito.

Lo statuto elenca inoltre i motivi per cui si può perdere il requisito di socio, primo tra tutti il mancato rispetto delle norme dettate dal codice deontologico che regolamenta in 17 articoli i rapporti dell'impresa associata con i propri colleghi, clienti, esattori e debitori.

Per fare una domanda su UNIREC, sulle tecniche di phone collection, sulle procedure giudiziali ed extragiudiziali di recupero crediti, sul recupero crediti in generale e su tutti gli argomenti correlati clicca qui.

9 Novembre 2007 · Paolo Rastelli




Commenti e domande

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8 risposte a “UNIREC nel recupero crediti”

  1. cristina tambuti ha detto:

    Salve.
    Descrivo brevemente la situazione per, se possibile, avere un chiarimento. Ho avuto a che fare già in passato con le agenzie di recupero crediti con le quali ho sempre trovato degli accordi risolvendo. Nel 2010 mi sono ritrovata in cassa integrazione e nonostante ciò ho continuato a pagare i debiti fino ad arrivare ad averne in “attivo” due: uno di 1500 euro che sto pagando a 100 euro al mese, ed uno legato alla cessione del quinto per il quale non vedrò un euro del TFR. Oggi, con sorpresa (avevo proprio rimosso questo debito), arriva una lettera che riguarda un debito contratto nel 2003 con NEOS FINANCE di cui ho cessato i pagamenti nel 2005. Chiamo l’agenzia di recupero crediti indicata la quale mi dice che NEOS FINANCE è fallita ed ha passato tutto al GRUPPO INTESA il quale ha girato la mia pratica a questa società. In sostanza mi si chiede il rimborso di 3600 euro circa (debito più penali) da pagarsi in 10 giorni. Nel frattempo, da febbraio, la cassa integrazione si è risolta in mobilità. Faccio presente la situazione all’impiegata che mi illustra due possibilità: A) chiedere un saldo a stralcio a 1000 euro sperando che lo accettino, B) pagare il debito rientrando con cambiali. E’ chiaro che la soluzione più favorevole sarebbe il saldo a stralcio ma…percepisco 850 di mobilità e sto risolvendo un altro debito, è evidente che la soluzione A è da scartare. Di cambiali non ne voglio sapere per ovvi motivi. Cosa possono fare a questo punto visto che io dovrò dire loro che non posso al momento onorare il mio debito?
    Grazie per l’attenzione.
    Cordialità

  2. maurosky ha detto:

    ho letto un articolo su questo sito che elogiava le agenzie rec.cred. che sono associate alla Unirec per efficienza al recupero.
    Mi chiedevo, ma se il debitore non ha niente, ma proprio niente, cosa gli levate ?
    Grazie

  3. claudio tucci ha detto:

    Recupero crediti: parte ente tra consumatori e imprese

    Arriva un ente bilaterale, consumatori e imprese di recupero crediti, per aiutare le famiglie in difficoltà col pagamento dei debiti. Partirà entro un anno, a livello nazionale, e potrà contare su finanziamenti pubblici e privati, anche comunitari.

    Solo per le spese di avviamento saranno stanziati 50mila euro. L’accordo è stato sottoscritto, alla Camera, tra l’Unirec (l’unione nazionale delle imprese di recupero, gestione e informazione del credito, aderente a Confindustria) e Adiconsum, con la partecipazione della Cisl.

    Il nuovo organismo, a cui sarà affiancato un osservatorio per analizzare i problemi legati ai mancati pagamenti, potrà contare, anche, su contributi ad hoc versati direttamente dalle imprese associate all’Unirec. “Ormai in Italia – ha sottolineato il presidente dell’Unirec, Antonio Persici – sono oltre 25 milioni le pratiche affidate alle aziende per il recupero crediti e sempre più spesso interessano situazioni personali di perdita del lavoro o di piccole e medie imprese in crisi di liquidità”.

    L’attuale crisi economica ha peggiorato la situazione e coinvolto, anche, i creditori che, per far fronte ai mancati incassi, sono costretti a licenziare, diminuire o sospendere la produzione, o ritardare, anch’essi, i pagamenti ai propri fornitori.

    Il nuovo organismo erogherà servizi alle aziende aderenti alle organizzazioni che hanno firmato l’accordo e ai consumatori o imprese debitrici. L’intesa è, però, aperta alla sottoscrizione da parte di altri soggetti e parti sociali, eventualmente interessati.

    Al momento di usufruire del servizio, sarà chiesto di versare un contributo d’importo variabile in ragione del debito e del soggetto richiedente. Toccherà al nuovo ente bilaterale, tra l’altro, gestire il Fondo di solidarietà per tutelare il diritto di credito e organizzare corsi di formazione, diretti a studiare nuove regole di accesso ed esercizio della professione di “recupero crediti”, per puntare su una gestione maggiormente professionale.

    Particolare attenzione sarà riservata ai ragazzi, che, come ha ricordato il segretario nazionale di Adiconsum, Pietro Giordano, non sono affatto immuni dal problema del cattivo indebitamento, che, poi, sempre più frequentemente rischia di sfociare nell’usura.

    Per loro, sono in programma, anche direttamente nelle scuole, lezioni multimediali, dvd e pagine web tematiche, per aiutarli a capire le conseguenze giuridico-economiche dell’inadempimento.

  4. lorenzo laperuta ha detto:

    La crisi economica e finanziaria sta colpendo duramente le famiglie italiane. Ecco perché Adiconsum, Associazione difesa consumatori e ambiente, e Unirec, Unione nazionale delle imprese di recupero, gestione e informazione del credito, hanno firmato un Avviso Comune che prevede la costituzione di un Ente Bilaterale, il primo nel suo genere nel mondo consumeristico, che sigla il passaggio delle relazioni tra associazioni delle imprese e associazioni consumatori da accordi occasionali a strutturati.

    Uno dei primi problemi che le famiglie sono costrette ad affrontare, si legge in una nota, è come onorare i debiti contratti, siano essi rate di mutuo o finanziamenti per il credito al consumo e i dati registrati ci dicono che sono in aumento le famiglie che hanno difficoltà a pagarli.

    Ciò comporta il recupero di tali crediti da parte di società specializzate. Tale recupero, ad avviso di Adiconsum, va gestito tenendo conto dei valori della sussidiarietà e della mutualità.

  5. Maurizio ha detto:

    Sono un Commercialista di Napoli,mi sono occupato spesso di recupero extragiudiziale, come posso fare per ottenere un mandato per lavorare in questo settore.Grazie vi sono grato dell’attenzione che mo accorderete.

  6. Sandokan ha detto:

    Un membro del direttivo Unirec si è beccato un provvedimento disciplinare. Ma resta impeterrito attaccato alla poltrona…

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