tasse - omesso insufficiente pagamento


Omesso versamento dei tributi – quando può essere invocata la causa di forza maggiore

18 Marzo 2015 - Giorgio Valli


E' onere del debitore fornire la prova che non sia stato altrimenti possibile reperire le risorse economiche e finanziarie necessarie a consentirgli il corretto e puntuale adempimento delle obbligazioni tributarie; pur avendo posto in essere tutte le possibili azioni, anche sfavorevoli per il suo patrimonio personale, dirette a consentirgli di recuperare, in presenza di un'improvvisa crisi di liquidità, quelle somme necessarie ad assolvere il debito erariale, senza esservi riuscito per cause indipendenti dalla sua volontà e ad egli non imputabili. La forza maggiore postula la individuazione di un fatto imponderabile, imprevisto ed imprevedibile, che esula del tutto dalla condotta del debitore, sì da rendere ineluttabile il verificarsi dell'evento, non potendo ricollegarsi in alcun modo ad un'azione od omissione cosciente e volontaria. Va pertanto escluso che le difficoltà economiche in cui versa il soggetto debitore possano integrare una causa di forza maggiore. Corollario di queste affermazioni è il fatto che nei [ ... leggi tutto » ]


Ravvedimento operoso – nuove regole a partire da gennaio 2015

11 Gennaio 2015 - Giorgio Valli


Omesso o insufficiente pagamento dei tributi - Come funziona il ravvedimento operoso da gennaio 2015 L'omesso o insufficiente pagamento dei tributi può essere regolarizzato con il ravvedimento operoso, eseguendo spontaneamente il pagamento dell'importo dovuto, degli interessi moratori (calcolati al tasso legale annuo dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene effettivamente eseguito) e della sanzione in misura ridotta. I principali tributi che possono essere regolarizzati sono: In pratica: le imposte dovute a titolo di acconto o di saldo in base alla dichiarazione dei redditi; le ritenute alla fonte operate dal sostituto di imposta; l'imposta sul valore aggiunto; l'imposta di registro (nelle locazioni quella dovuta per le annualità successive alla prima); l'imposta ipotecaria; l'imposta catastale. Il ravvedimento operoso non è utilizzabile per gli omessi versamenti contributivi all'INPS. Il ravvedimento operoso è consentito a tutti i contribuenti. Prima delle modifiche introdotte dalla legge di Stabilità [ ... leggi tutto » ]


Ingiunzione fiscale – impariamo a conoscerla

25 Luglio 2014 - Ludmilla Karadzic


Molti comuni, in passato, hanno già utilizzato l'ingiunzione fiscale per la riscossione delle proprie entrate. A far data dal 31 dicembre 2013 i comuni sono liberi di decidere di non affidarsi ad Equitalia per la riscossione dei propri tributi e delle sanzioni amministrative (multe), ed operare direttamente o tramite società delegate emettendo un'ingiunzione di pagamento (l'ingiunzione fiscale, appunto) a cui potranno seguire direttamente le azioni esecutive. Per i tributi locali (ICI, IMU, TARSU, TIA, TASI, TARES, ecc.), e per le sanzioni amministrative per violazioni del CdS, quindi, la riscossione coattiva potrebbe non essere più effettuata da Equitalia con la cartella esattoriale. Si tratta di una procedura di esazione regolata dal regio decreto 639/1910 ed è, nello specifico quella utilizzabile dagli enti locali per esercitare in autonomia (senza il necessario coinvolgimento di Equitalia) la riscossione coattiva delle proprie entrate (derivanti sia da tributi locali che da sanzioni amministrative). L'ingiunzione fiscale è [ ... leggi tutto » ]


Prescrizione e decadenza delle pretese su irpef, bollo auto, tarsu, imposta di registro di successione e di donazione

7 Luglio 2014 - Giorgio Valli


Prescrizione e decadenza della pretesa su IRPEF Il concessionario notifica la cartella esattoriale, entro l'ultimo giorno del quarto mese successivo a quello di consegna del ruolo, al debitore iscritto a ruolo o al coobbligato nei confronti dei quali procede, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre: del terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, per le somme che risultano dovute a seguito dell'attività di liquidazione prevista dall'articolo 36~bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, numero 602; del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, per le somme che risultano dovute a seguito dell'attività di controllo formale prevista dall'articolo 36-ter del citato decreto del Presidente della Repubblica n, 600 del 1973; del secondo anno successivo a quello in cui l'accertamento è divenuto definitivo, per le somme dovute in base agli accertamenti dell'ufficio. Prescrizione e decadenza della pretesa sul bollo auto A pena di [ ... leggi tutto » ]


Dichiarazione dei redditi congiunta – i rischi che si corrono

9 Maggio 2014 - Giorgio Valli


La normativa concede ai coniugi, non legalmente ed effettivamente separati, la facoltà di presentare su un solo modello la dichiarazione (congiunta) dei redditi di ciascuno di essi, disponendo che, in tale ipotesi, la notifica della cartella esattoriale per l'imposta sul reddito eventualmente iscritta a ruolo (omesso o insufficiente pagamento) sia eseguita nei confronti dei marito. In caso di scelta per la dichiarazione congiunta, la legge prescrive, inoltre, che gli eventuali accertamenti in rettifica (comunicazioni di irregolarità) siano effettuati a nome di entrambi i coniugi e notificati al marito e che i coniugi risultano responsabili, in solido, per il pagamento dell'imposta, soprattasse, pene pecuniarie ed interessi iscritti a ruolo a nome del marito. I coniugi dichiaranti, dunque, con la volontaria e libera scelta di presentare la dichiarazione congiunta, accettano anche i rischi inerenti alla disciplina propria dell'istituto e, in particolare quelli connessi sia alla previsione della notifica al solo marito degli [ ... leggi tutto » ]