successione eredità


Il diritto di accesso alla documentazione del conto corrente e del deposito titoli del cliente e di coloro che gli succedono a qualunque titolo

9 Agosto 2016 - Annapaola Ferri


Il diritto di accesso alla documentazione del conto corrente e del deposito titoli del cliente di coloro che gli succedono a qualunque titolo Il cliente, colui che gli succede a qualunque titolo e colui che subentra nell'amministrazione dei suoi beni hanno il diritto di ottenere, a proprie spese, entro un congruo termine e comunque non oltre novanta giorni, copia della documentazione inerente a singole operazioni di conto corrente o deposito titoli, poste in essere negli ultimi dieci anni. Al cliente possono essere addebitati solo i costi di produzione di tale documentazione. E' l'articolo 119 del Testo Unico Bancario (TUB) a disciplinare il diritto di accesso alla documentazione bancaria, riconosciuto al cliente (al successore a qualunque titolo nonché al soggetto subentrante nell'amministrazione dei beni), condizionato alla sola corresponsione dei relativi costi di produzione. Il diritto di accesso alla documentazione bancaria è inoltre richiamato, pur con alcune differenze, nella deliberazione dell'Autorità garante [ ... leggi tutto » ]


Conto corrente cointestato a firma disgiunta e morte di uno dei cointestatari

8 Agosto 2016 - Giorgio Martini


In caso di morte di uno dei cointestatari di un conto corrente con operatività disgiunta, il diritto dell'altro cointestatario di ottenere dalla banca la liquidazione dell'intero saldo attivo del conto è subordinato alla presentazione da parte degli eredi, ai sensi della normativa fiscale, della denuncia di successione. Questa infatti costituisce una condizione in assenza della quale la banca può legittimamente rifiutare il pagamento al cointestatario, pur se questi sia legittimato a esigere la liquidazione della intera somma giacente sul conto corrente. Si tratta di un vincolo di indisponibilità delle somme presenti sul conto corrente cadute nell'asse ereditario, in assenza del quale verrebbero consentite pratiche elusive della normativa fiscale: gli eredi potrebbero infatti evitare il pagamento dell'imposta sulla successione semplicemente cointestando un rapporto di conto corrente. Così si è espresso l'Arbitro Bancario Finanziario nella decisione 1498/15. [ ... leggi tutto » ]


Lesione della quota riservata ai legittimari – la donazione con riserva di usufrutto deve essere calcolata come donazione in piena proprietà

21 Luglio 2016 - Piero Ciottoli


Al fine di stabilire se il patto di disposizione patrimoniale compiuto in vita dal de cuius sia lesivo della quota riservata ai legittimari, la donazione con riserva di usufrutto deve essere calcolata come donazione in piena proprietà. Infatti, ai fini della riunione fittizia, il valore dei beni donati in vita dal defunto va determinato con riferimento al momento dell'apertura della successione, per effetto della quale l'usufrutto che il donante si era riservato viene a consolidarsi con la nuda proprietà. Questo il principio di diritto enunciato dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 14747/16. [ ... leggi tutto » ]


Rinuncia all’eredità – si può sempre accettare successivamente

6 Luglio 2016 - Carla Benvenuto


L'atto di rinuncia all'eredità deve essere rivestito di forma solenne (dichiarazione resa davanti a notaio o al cancelliere e iscrizione nel registro delle successioni). E' escluso che la rinuncia all'eredità possa essere fatta mediante scrittura privata autenticata. La rinuncia all'eredità non fa venir meno la delazione (cioè la messa a disposizione del patrimonio del defunto) al chiamato e non è, pertanto, ostativa alla successiva accettazione, che può essere anche tacita, allorquando il comportamento del rinunciante risulti incompatibile con la volontà di non accettare l'eredità. Infatti, l'articolo 525 del codice civile dispone che fino a quando il diritto di accettare l'eredità (decorso del termine decennale, ndr) non è prescritto contro i chiamati che vi hanno rinunciato, questi possono sempre accettarla, se non è già stata acquistata da altro dei chiamati, senza pregiudizio delle ragioni acquistate da terzi sopra i beni dell'eredità. Così hanno stabilito i giudici della Corte di cassazione nella [ ... leggi tutto » ]


Rinuncia all’eredità del debitore fallito

18 Maggio 2016 - Lilla De Angelis


Com'è noto, il codice civile (articolo 524) prescrive che, se il debitore rinuncia ad una eredità con danno dei suoi creditori, questi possono farsi autorizzare ad accettare l'eredità in nome e luogo del rinunziante, al solo scopo di soddisfarsi sui beni ereditari fino alla concorrenza dei loro crediti. Il diritto dei creditori si prescrive in cinque anni dalla rinuncia. Concessa l'autorizzazione ad accettare, il rinunziante e i creditori che hanno esperito l'azione non divengono eredi poichè la rinunzia conserva i suoi effetti. I creditori hanno esclusivamente il diritto di soddisfarsi sui beni dell'eredità fino alla concorrenza del loro credito. La dichiarazione di fallimento costituisce un elemento tale da far ritenere altamente verosimile che il patrimonio del debitore, dato l'acclarato stato di insolvenza, non sia sufficiente a fare fronte a tutte le pretese creditorie e, dunque, costituisce presupposto oggettivo per l'esercizio dell'impugnazione della rinuncia all'eredita, per la cui ammissibilità non è [ ... leggi tutto » ]