successione eredità


Successione ereditaria: i debiti del defunto si dividono fra i coeredi in ragione delle rispettive quote mentre i crediti cadono in comunione

23 Luglio 2017 - Roberto Petrella


Nell'ipotesi di successione mortis causa con pluralità di eredi si registrano, in giurisprudenza e in dottrina, due diversi orientamenti. Secondo alcuni, i crediti del defunto dovrebbero seguire lo stesso destino dei debiti, conseguentemente dividendosi automaticamente tra i coeredi in ragione delle rispettive quote. Secondo altri, invece, i crediti del defunto, a differenza dei debiti, non si dividerebbero automaticamente, ma entrerebbero a far parte della comunione ereditaria. La prevalente giurisprudenza di legittimità (da ultimo Cassazione 12192/2007) ha optato per la seconda ipotesi, argomentando che, in tema di divisione di beni ereditari, i crediti del defunto non si dividono automaticamente ma vengono ripartiti tra i coeredi con la divisione di tutta la massa ereditaria: e, poiché il mantenimento della comunione ereditaria dei crediti sino alla divisione soddisfa l'esigenza di conservare l'integrità della massa e di evitare qualsiasi iniziativa individuale idonea a compromettere l'esito della divisione stessa, è vietato al singolo coerede di [ ... leggi tutto » ]


La richiesta di voltura catastale di un immobile del defunto non comporta necessariamente accettazione tacita dell’eredità

17 Maggio 2017 - Annapaola Ferri


Non sempre la voltura dei beni appartenenti al defunto in favore degli eredi comporta accettazione tacita dell'eredità: in particolare, quando l'atto di voltura, pur effettuato nell'interesse di tutti i coeredi, viene in concreto richiesto da uno solo di essi, l'accettazione tacita dell'eredità si produce solo in favore di chi vi provveda. Per gli altri eredi, infatti, è necessario riscontrare se vi sia stata o meno la spendita del nome in occasione della presentazione della denuncia di variazione catastale, ovvero se colui che sottoscrive la richiesta di voltura abbia agito quale mandatario degli altri coeredi. In breve, l'accettazione tacita di eredità può desumersi soltanto da un comportamento del chiamato all'eredità e non di altri, sicché non ricorre qualora un altro coerede, in assenza di elementi dai quali desumere il conferimento di una delega o la successiva ratifica del suo operato, abbia fatto richiesta di voltura catastale di un immobile del de [ ... leggi tutto » ]


La prescrizione decennale del diritto di accettare l’eredità decorre dalla data di apertura della successione – il termine non può essere differito dalla eventuale successiva scoperta di beni che si ignorava facessero parte dell’asse ereditario

17 Aprile 2017 - Stefano Iambrenghi


La nozione di patrimonio ereditario riveste carattere universale, concernendo tutte le posizioni giuridiche facenti capo al de cuius, e si presta quindi a ricomprendere non solo i rapporti attivi ma anche quelli passivi, non potendosi escludere anche l'esistenza di una successione che sia caratterizzata solo dalla esistenza di debiti facenti capo al de cuius. Poiché lo scopo della successione universale è appunto quello di assicurare la trasmissione della generalità dei rapporti giuridici dal de cuius all'erede, la stessa è destinata a verificarsi anche quando la trasmissione si limiti ai soli rapporti passivi, non configurandosi quindi coessenziale al fenomeno successorio il subentro anche nella titolarità di situazioni attive. Pertanto, l'assenza di beni immobili alla data di apertura della successione non esclude la possibilità giuridica di accettare l'eredità: non va confuso, infatti, l'interesse in concreto ad accettare l'eredità da parte del chiamato e la giuridica possibilità di adire l'eredità, ben potendosi, per [ ... leggi tutto » ]


Conto corrente e successione » le problematiche derivanti dal rapporto dei dati bancari

12 Aprile 2017 - Gennaro Andele


Conto corrente e successione » Le problematiche derivanti dal rapporto dei dati bancari Nell'articolo che segue, affronteremo le problematiche derivanti dalla successione di un conto corrente del de cuius. Nell'ambito di una successione, come regola generale, in caso di morte dell'intestatario del conto corrente, gli eredi devono informare la banca, solitamente consegnando ad essa il certificato di morte e la documentazione anagrafica inerente la successione. Dopodiché, la banca blocca il conto (portando comunque a termine le operazioni già disposte prima del decesso, quindi assegni già emessi, bonifici già disposti, etc.), rilascia agli eredi un documento (stato di consistenza) che serve per la pratica di successione e -terminata tale pratica– rende disponibile il denaro in funzione delle loro quote. Ciò, solitamente attraverso la presentazione di un atto notorio redatto dal tribunale o dal notaio. In caso di cointestazione, la stessa regola vale ovviamente solo per la parte di spettanza del defunto [ ... leggi tutto » ]


Testamento nullo se, nella sua redazione, il testatore viene aiutato da terzi

8 Marzo 2017 - Carla Benvenuto


In presenza di aiuto e di guida della mano del testatore da parte di una terza persona, per la redazione di un testamento olografo, l'intervento del terzo, di per sé, esclude il requisito dell'autografia del testamento, compromettendone la validità: a nulla rilevando l'eventuale corrispondenza del contenuto della scheda alla volontà del testatore. A detta dei giudici di legittimità si tratta, infatti, di condotta idonea ad alterare la personalità e l'abitualità del gesto scrittorio, requisiti indispensabili perché possa parlarsi di autografia; e non è possibile condizionare l'accertamento della validità, o meno, del testamento alla verifica di ulteriori circostanze, quali la effettiva finalità dell'aiuto del terzo, ovvero la verifica della corrispondenza effettiva del testo scritto alla volontà del testatore, dal momento che tale procedura minerebbe in maniera evidente le finalità di chiarezza e semplificazione che sono alla base della disciplina vigente del testamento olografo. In tal senso si sono orientati i giudici [ ... leggi tutto » ]