carte revolving


Il diritto di accesso alla documentazione del conto corrente e del deposito titoli del cliente e di coloro che gli succedono a qualunque titolo

9 Agosto 2016 - Annapaola Ferri


Il diritto di accesso alla documentazione del conto corrente e del deposito titoli del cliente di coloro che gli succedono a qualunque titolo Il cliente, colui che gli succede a qualunque titolo e colui che subentra nell'amministrazione dei suoi beni hanno il diritto di ottenere, a proprie spese, entro un congruo termine e comunque non oltre novanta giorni, copia della documentazione inerente a singole operazioni di conto corrente o deposito titoli, poste in essere negli ultimi dieci anni. Al cliente possono essere addebitati solo i costi di produzione di tale documentazione. E' l'articolo 119 del Testo Unico Bancario (TUB) a disciplinare il diritto di accesso alla documentazione bancaria, riconosciuto al cliente (al successore a qualunque titolo nonché al soggetto subentrante nell'amministrazione dei beni), condizionato alla sola corresponsione dei relativi costi di produzione. Il diritto di accesso alla documentazione bancaria è inoltre richiamato, pur con alcune differenze, nella deliberazione dell'Autorità garante [ ... leggi tutto » ]


Conto corrente e deposito titoli – il diritto di ritenzione della banca non implica quello di vendita dei titoli

9 Agosto 2016 - Lilla De Angelis


I contratti di conto corrente possono contenere clausole che garantiscono la banca in caso di inadempimento da parte del correntista e che spesso rinviano anche a disposizioni del Codice civile. In particolare: l'articolo 1853 del codice civile prevede che, quando esistano tra la banca e il correntista più rapporti o più conti, i saldi attivi e passivi si compensano reciprocamente, salvo patto contrario; l'articolo 2794, comma 2, codice civile in tema di pegno dispone che se lo stesso è stato costituito dal debitore e questi ha verso il creditore un altro debito sorto dopo la costituzione del pegno e scaduto prima che sia pagato il debito anteriore, il creditore ha solo il diritto di ritenzione a garanzia del nuovo credito (e non anche un diritto di prelazione); – l'art. 2756, comma 3, c.c. in materia di privilegio speciale prevede che il creditore può ritenere la cosa soggetta al privilegio finché [ ... leggi tutto » ]


Conto corrente cointestato a firma disgiunta e morte di uno dei cointestatari

8 Agosto 2016 - Giorgio Martini


In caso di morte di uno dei cointestatari di un conto corrente con operatività disgiunta, il diritto dell'altro cointestatario di ottenere dalla banca la liquidazione dell'intero saldo attivo del conto è subordinato alla presentazione da parte degli eredi, ai sensi della normativa fiscale, della denuncia di successione. Questa infatti costituisce una condizione in assenza della quale la banca può legittimamente rifiutare il pagamento al cointestatario, pur se questi sia legittimato a esigere la liquidazione della intera somma giacente sul conto corrente. Si tratta di un vincolo di indisponibilità delle somme presenti sul conto corrente cadute nell'asse ereditario, in assenza del quale verrebbero consentite pratiche elusive della normativa fiscale: gli eredi potrebbero infatti evitare il pagamento dell'imposta sulla successione semplicemente cointestando un rapporto di conto corrente. Così si è espresso l'Arbitro Bancario Finanziario nella decisione 1498/15. [ ... leggi tutto » ]


Compensazione legale fra credito rinveniente da una fideiussione prestata dal cliente con il saldo disponibile del conto corrente intestato allo stesso cliente

8 Agosto 2016 - Annapaola Ferri


È illegittima l'operazione di compensazione del credito rinveniente da una fideiussione rilasciata dal cliente a favore di un terzo con il saldo disponibile del conto corrente intestato al cliente stesso. In assenza di una pattuizione in tal senso o di un ordine di quest’ultimo, la compensazione equivale a un'indebita appropriazione di una somma disponibile a favore del correntista, in violazione dell'articolo 1852 del codice civile. La compensazione legale, ex articolo 1853 del codice civile, può avere ad oggetto soltanto un conto corrente chiuso: solo dopo la chiusura del conto il credito del cliente risultante dal saldo attivo può, infatti, dirsi liquido ed esigibile. Questi il principio giuridico enunciato dall'Arbitro Bancario Finanziario (ABF) nella decisione 4484/2015. [ ... leggi tutto » ]


Compensazione legale fra saldi attivi e passivi di conti correnti intestati allo stesso correntista

8 Agosto 2016 - Giovanni Napoletano


Le condizioni generali che, di solito, disciplinano il rapporto di conto corrente dispongono che qualora esistono tra banca e correntista più rapporti o più conti di qualsiasi genere o natura, anche di deposito, ancorchè intrattenuti presso altre dipendenze italiane o estere, ha luogo in ogni caso la compensazione di legge ad ogni suo effetto. La banca, secondo le clausole contrattuali standard, ha il diritto di valersi della compensazione ancorché i crediti, seppure in monete differenti, non siano liquidi ed esigibili e ciò in qualunque momento senza obbligo di preavviso e/o formalità, fermo restando che dell'intervenuta compensazione la banca darà prontamente comunicazione al correntista. D'altra parte, l'articolo 1853 del codice civile dispone che la banca può compensare i saldi attivi e passivi rinvenienti da più rapporti o più conti riconducibili al medesimo correntista. Tuttavia, i rapporti di conto corrente, anche se intestati al medesimo correntista sono autonomi e, quindi, perché operi [ ... leggi tutto » ]