recupero crediti


Fondo patrimoniale e fideiussione prestata a favore di uno dei coniugi

2 Febbraio 2014 - Annapaola Ferri


In giurisprudenza è consolidato il principio secondo cui, con riguardo alla posizione del fideiussore, l'acquisto della qualità del debitore nei confronti del creditore risale al momento della nascita stessa del credito, e non anche a quello della scadenza dell'obbligazione del debitore principale. Ne deriva che è a tale momento che occorre far riferimento al fine di stabilire se la costituzione di un fondo patrimoniale sia anteriore o successivo al sorgere del credito. I crediti riconducibili a fideiussioni prestate a garanzia del debitore vanno, dunque, considerati come sorti alla data delle fideiussioni e non a quella della scadenza dell'obbligazione garantita, poiché ciò che rileva è il momento della nascita del credito e non quello della sua esigibilità. Pertanto, la costituzione da parte del debitore di un fondo patrimoniale in data successiva alla stipula del contratto di garanzia, seppure in data antecedente al momento in cui il credito viene classificato come inesigibile, [ ... leggi tutto » ]


Debiti tributari di società e confisca per equivalente

2 Febbraio 2014 - Marzia Ciunfrini


Debiti tributari di società e confisca per equivalente La proprietà di un bene immobile conferito al fondo patrimoniale spetta ad entrambi i coniugi, salvo che sia diversamente stabilito nell'atto di costituzione. Risulta irrilevante che il bene immobile sia stato, prima della costituzione del fondo, di proprietà esclusiva di uno dei coniugi in regime di separazione dei beni. Ne deriva che è legittimo il sequestro finalizzato alla confisca per equivalente dell'immobile conferito al fondo patrimoniale se uno dei coniugi è indagato in qualità di amministratore di una società a cui vengano ascritti reati di natura tributaria. Infatti, il sequestro ha ad oggetto l'equivalente del profitto del reato, e quindi, addirittura, anche cose di terzi estranei ed, ovviamente, a maggior ragione, può colpire i beni dell'amministratore della società, che non può considerarsi terzo estraneo rispetto al reato da lui commesso quale persona fisica agente in nome e per conto della persona giuridica. [ ... leggi tutto » ]


Conseguenze della par condicio creditorum nel processo esecutivo

1 Febbraio 2014 - Paolo Rastelli


Il nostro ordinamento accoglie il principio della par condicio creditorum e rifiuta il riconoscimento del diritto di priorità al creditore procedente. Ne deriva che il creditore intervenuto, munito di titolo esecutivo, si trova in una situazione paritetica a quella del creditore procedente. In pratica, sia il creditore pignorante, sia quello interveniente sono titolari dell'azione di espropriazione che deriva dal titolo di cui ciascuno di essi è munito e che ciascuno di essi esercita nel processo esecutivo. A sorreggere tale enunciato, prima la legge numero 80 del 2005, poi la legge numero 263 del 2005, che hanno definito la categoria dei soggetti legittimati all'intervento, rendendolo possibile: ai creditori il cui credito sia fondato su titolo esecutivo; ai creditori che, al momento del pignoramento, abbiano eseguito un sequestro sui beni pignorati oppure abbiano un diritto di prelazione risultante dai pubblici registri o un diritto di pegno; ai creditori che, al momento del [ ... leggi tutto » ]


L’inadempimento e la mora del debitore » piccolo prontuario

30 Gennaio 2014 - Gennaro Andele


L'inadempimento del debitore Inadempimento e mora del debitore: cosa significano queste brutte parole? Facciamo chiarezza all'interno dell'articolo. Inadempimento dell'obbligazione Una volta nata un'obbligazione tra due parti, si sa, si è costretti ad eseguire la relativa prestazione. Ma cosa accade se la prestazione non è eseguita o non eseguita secondo quanto si era promesso? In questi casi si ha l'inadempimento dell'obbligazione, la quale potrà far nascere una responsabilità per i danni subiti dal creditore. Il debitore inadempiente sarà quindi tenuto al risarcimento dei danni subiti dal creditore. Andiamo con ordine considerando i due articoli fondamentali dedicati all'argomento, e precisamente l'articolo 1218 del codice civile, che parlando di responsabilità nell'adempimento, chiarisce che il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato derivato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile. L'altro è e [ ... leggi tutto » ]


Recupero crediti in ambito fallimentare » possibile solo con insinuazione al passivo

27 Gennaio 2014 - Paolo Rastelli


Recupero crediti in ambito fallimentare » Possibile solo con insinuazione al passivo Recupero crediti nei confronti del fallimento solo con insinuazione al passivo: l'accertamento del credito, può avvenire nel rito ordinario se c'è stata acquiescenza, nei gradi di merito, sulla declaratoria di fallimento. Vero è che l'accertamento del credito nei confronti del fallimento è devoluto alla competenza esclusiva del giudice delegato, ai sensi degli articoli 52 e 93 l.f., per cui l'adozione di un rito diverso produce un vizio rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado e determina l'improponibilità della domanda. Chi intende recuperare un credito nei confronti di un soggetto fallito, quindi, non può agire con un ordinario giudizio di cognizione, dovendo seguire le regole dell'insinuazione al passivo fallimentare. Questo, in breve, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 1115/2014. Fallimento e recupero crediti Con la sentenza sopra citata, la Cassazione ha chiarito che chi intende recuperare un [ ... leggi tutto » ]