recupero crediti riscossione coattiva


Emissione decreto ingiuntivo – le spese legali sostenute successivamente non possono essere intimate tramite precetto

29 Maggio 2015 - Chiara Nicolai


Qualora il debitore abbia pagato per intero la somma indicata nel titolo esecutivo, comprensiva delle spese processuali ivi liquidate, il creditore non può, successivamente a tale pagamento, intimare precetto, sulla base dello stesso titolo, per il pagamento delle spese processuali sostenute dopo l'emissione di quest’ultimo e necessarie per la sua notifica, dovendo, per tali spese, esperire l'azione di cognizione ordinaria; infatti, una volta che l'obbligazione derivante dal titolo sia stata adempiuta, il titolo medesimo perde la propria efficacia esecutiva, con conseguente impossibilità giuridica della notifica del precetto. A tale conclusione sono pervenuti i giudici della Corte di cassazione con la sentenza numero 9807/15. [ ... leggi tutto » ]


Il creditore non può frazionare la pretesa in più richieste giudiziali di adempimento

29 Aprile 2015 - Ludmilla Karadzic


Non è consentito al creditore di una determinata somma di denaro, dovuta in forza di un unico rapporto obbligatorio, di frazionare il credito in plurime richieste giudiziali di adempimento, contestuali o scaglionate nel tempo. Tale scissione, infatti, si pone in contrasto sia con il principio di correttezza e buona fede, che deve improntare il rapporto tra le parti non solo durante l'esecuzione del contratto ma anche nell'eventuale fase dell'azione giudiziale per ottenere l'adempimento, sia con il principio costituzionale del giusto processo, traducendosi la parcellizzazione della domanda giudiziale diretta alla soddisfazione della pretesa creditoria in un abuso degli strumenti processuali che l'ordinamento offre alla parte, nei limiti di una corretta tutela del suo interesse sostanziale. Gli obblighi di correttezza e buona fede devono improntare i rapporti tra le parti anche nel corso dell'azione giudiziale conseguente all'inadempimento: l'inutile moltiplicazione delle azioni costituisce un abuso del processo, idoneo a gravare sia lo Stato [ ... leggi tutto » ]


Procedure di recupero crediti scorrette » atti di citazione in giudizio presso località diverse dalla sede del consumatore: interviene l’agcm

13 Dicembre 2014 - Andrea Ricciardi


Una pratica commerciale scorretta a cui ricorrono molte società di recupero crediti L'Autorità della concorrenza e del mercato (Agcm o Antitrust) è intervenuta per sanzionare, nuovamente, alcune pratiche commerciali scorrette, di una società di recupero crediti, non nuove ai consumatori. Il procedimento dell'Antitrust, avviato alla luce di informazioni acquisite ai fini dell'applicazione del Codice del Consumo e di segnalazioni di diversi consumatori, va a redarguire una classica pratica commerciale scorretta, utilizzata da diverse società di recupero crediti. Si tratta dell'inoltro, a diversi consumatori, tramite un avvocato, di atti di citazione in giudizio presso diverse sedi di Giudici di Pace, con l'indicazione fittizia della data della prima udienza, al fine di recuperare presunti crediti oggetto di contestazione, senza il rispetto del foro territorialmente competente, rappresentato da quello di residenza del consumatore e senza procedere ad alcuna iscrizione a ruolo. A parere dell'Agcm, la pratica commerciale scorretta è particolarmente aggressiva, in quanto [ ... leggi tutto » ]


La ricerca telematica dei beni del debitore da sottoporre a pignoramento ed espropriazione

9 Dicembre 2014 - Tullio Solinas


Su istanza del creditore procedente, il presidente del tribunale del luogo in cui il debitore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede, verificato il diritto della parte istante a procedere ad esecuzione forzata, autorizza la ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare. Il presidente del tribunale o un giudice da lui delegato dispone, quindi, che l'ufficiale giudiziario acceda mediante collegamento telematico diretto ai dati contenuti nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni o alle quali le stesse possono accedere e, in particolare, nell'anagrafe tributaria, compreso l'archivio dei rapporti finanziari, nel pubblico registro automobilistico e in quelle degli enti previdenziali, per l'acquisizione di tutte le informazioni rilevanti per l'individuazione di cose e crediti da sottoporre ad esecuzione, comprese quelle relative ai rapporti intrattenuti dal debitore con istituti di credito e datori di lavoro o committenti. Terminate le operazioni l'ufficiale giudiziario redige un unico processo verbale nel quale indica [ ... leggi tutto » ]


Le nuove armi a disposizione del creditore » tutto sull’uso dello strumento telematico da parte dell’ufficiale giudiziario per la ricerca dei beni del debitore

2 Dicembre 2014 - Andrea Ricciardi


Con la riforma della giustizia l'ufficiale giudiziario, per la ricerca dei beni del debitore, avrà dalla sua l'uso dello strumento telematico. La riforma della giustizia introduce la ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare, strumento che potrebbe rivelarsi particolarmente utile per soddisfare le pretese, spesso deluse, dei creditori. A partire dall'11 dicembre 2014, infatti, il creditore che intende procedere ad esecuzione forzata, può proporre istanza al presidente del tribunale nella cui circoscrizione il debitore ha la propria residenza, domicilio, dimora o sede, affinché autorizzi l'ufficiale giudiziario alla ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare. Ciò varrà, però, esclusivamente per i beni mobili registrati, ovvero per quei beni che hanno una esatta identificazione e registrazione, come autoveicoli, moto, rimorchi, aerei. Il creditore, dunque, non dovrà più trovare il bene fisicamente, anche se il compito era dell'Ufficiale Giudiziario. La nuova norma prevede, infatti che, come detto, previa autorizzazione del Tribunale [ ... leggi tutto » ]