protesto assegno


Il protesto di assegni scoperti non trasferibili – un vantaggio solo per i notai e non per il beneficiario

21 Gennaio 2015 - Ludmilla Karadzic


Evitare il protesto di un assegno scoperto apponendo la clausola "senza spese e senza protesto" Esiste un modo semplice per tentare di risolvere alla radice il problema del protesto di assegni di importo pari o superiore a mille euro: apporre sull'assegno la clausola “senza spese e senza protesto”. Ma, per quale ragione il beneficiario dovrebbe accettare un assegno con una clausola simile? Per comprenderlo bisogna fare qualche passo indietro. Tempo fa gli assegni di importo facciale pari o superiore a mille euro potevano essere girati: erano cioè trasferibili. Se Caio (traente) emetteva un assegno a favore di Tizio (beneficiario) e Tizio lo girava a Sempronio (portatore), quest'ultimo, qualora l'assegno emesso da Caio fosse risultato non coperto, manteneva, con il protesto, la facoltà di esercitare azione di regresso verso Tizio. In parole semplici, Sempronio, con il protesto dell'assegno, poteva avviare azione esecutiva nei confronti di Tizio se Tizio era ritenuto più [ ... leggi tutto » ]


Protesto illegittimo – assegno rubato con firma di traenza recante generalità diverse da quella del correntista

22 Settembre 2014 - Lilla De Angelis


Protesto illegittimo - Assegno rubato con firma di traenza recante generalità diverse da quella del correntista Il caso è quello, un po' particolare, di un carnet di assegni rubato al correntista e regolarmente denunciato. Successivamente uno di questi assegni veniva presentato all'incasso con firma di traenza non solo diversa da quella depositata dal correntista (specimen), ma addirittura recante generalità diverse da quelle del correntista. In pratica, non era stata falsificata la firma del correntista, ma era stata apposta chiaramente una firma (firma di traenza) di persona diversa (e non esistente). Il traente ed il correntista, dunque, risultavano essere soggetti diversi. Ora, funzione essenziale del protesto dei titoli di credito è la rilevazione mediante un atto formale, pubblico e solenne, del rifiuto dell'accettazione o del pagamento del titolo da parte della banca al fine di conservare l'esercizio dell'azione di regresso esperita dal beneficiario contro il girante, il traente (che nel [ ... leggi tutto » ]


Assegno scoperto – in assenza di giranti il protesto è legittimo ma l’omessa levata non comporta il risarcimento danni per il beneficiario

14 Settembre 2014 - Simonetta Folliero


Il protesto dell'assegno quale presupposto formale dell'azione di regresso nei confronti dei giranti Il protesto, quale presupposto formale dell'azione di regresso nei confronti dei giranti, risponde all'esigenza di rilevare il rifiuto del pagamento del titolo, con l'efficacia dell'atto pubblico, onde dare a tali soggetti "certezza" circa l'effettivo verificarsi del presupposto sostanziale della loro responsabilità. Questa finalità non è tuttavia esclusiva: la pubblicazione nel registro informatico dei protesti, ad esempio, è un obbligo la cui previsione normativa nulla ha a che vedere con la tutela dell'interesse degli obbligati in via di regresso ad acquisire certezza circa il mancato pagamento del titolo e che appare invece chiaramente finalizzato ad esercitare una pressione psicologica sul debitore per indurlo all'adempimento, onde evitare il discredito derivante dalla pubblicità data al mancato pagamento del titolo. Ed è quindi indubbio che la levata del protesto di un assegno scoperto, anche in mancanza di giranti obbligati in via [ ... leggi tutto » ]


Traente impone all’istituto di credito di non pagare l’assegno » sussiste rischio di protesto

4 Settembre 2014 - Andrea Ricciardi


Nel caso in cui il traente imponga al proprio istituto di credito di non pagare un assegno bancario, esiste il pericolo di protesto. Pensateci due volte prima di ordinare alla vostra banca di non pagare un assegno già emesso. In questa fattispecie si rischia, infatti, di subire un protesto. Il pericolo sussiste anche se si ritiene che il soggetto a cui è stato consegnato il titolo non abbia più ragioni di credito nei confronti del traente. Questo l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione, con sentenza 23077/14. A parere degli Ermellini il traente che, dopo aver emesso il titolo, ordini alla propria banca di non pagarlo più si assume il rischio del protesto: inoltre, se provvede a ritirare tutti i soldi dal conto o lo estingua del tutto è anche soggetto a una sanzione amministrativa. Questa prassi non può essere tollerata, sempre a detta dei Giudici Supremi, neanche dall'intento di prevenire [ ... leggi tutto » ]


Condominio: assegno non pagato » a chi deve essere elevato il protesto?

2 Settembre 2014 - Stefano Iambrenghi


In caso di mancato pagamento di un assegno del condominio, a chi va elevato il protesto: all'amministratore condominiale, al condominio in se per se o ai singoli inquilini? Chiariamo la questione. Come chiarito in nostri precedenti interventi, la riforma del condominio ha obbligato l'amministratore condominiale a far transitare tutte le somme, incassate e spese, in un conto corrente unico intestato al condominio. Ma cosa avviene e se un assegno emesso dallo stesso amministratore non viene pagato? In questi casi, la normativa vigente dispone che nell'elenco dei protesti deve indicarsi, in caso di persona fisica, il nome e il domicilio del soggetto destinatario del protesto mentre, in caso di persona giuridica, la denominazione e la sede. Pertanto, il problema va risolto andando a guardare la firma apposta sopra l'assegno. Le opzioni sono due: l'amministratore ha firmato l'assegno apponendo il timbro del condominio l'amministratore ha firmato l'assegno senza apporre il timbro condominiale [ ... leggi tutto » ]