prestiti


Rate del mutuo e di un prestito pagate in ritardo – obbligo di aggiornamento dei dati relativi ai cattivi pagatori

19 Febbraio 2015 - Loredana Pavolini


In tema di ritardato pagamento delle rate del mutuo o di un prestito, la legge 106/2011 (approvata il 7 luglio) – è intervenuta, con l'articolo 8 bis, sulle modalità di aggiornamento nelle banche dati dei cattivi pagatori, qualora il ritardo si riferisca ad un numero di rate mensili inferiore a tre o ad un'unica rata semestrale. Entro dieci giorni dalla ricezione della notifica dell'avvenuta regolarizzazione dei pagamenti, i gestori delle banche dati provvedono ad integrare le segnalazioni relative a ritardi di pagamento da parte delle persone fisiche o giuridiche già inserite nelle banche dati stesse con la comunicazione dell'avvenuto pagamento da parte del creditore ricevente il pagamento, che deve provvedere alla richiesta entro e non oltre quindici giorni dall'avvenuto pagamento. Le segnalazioni già registrate e regolarizzate, se relative al mancato pagamento di rate mensili di numero inferiore a tre o di un'unica rata trimestrale, devono essere aggiornate secondo le medesime [ ... leggi tutto » ]


Prestiti con rimborso rateale – per gli interessi di mora la capitalizzazione periodica è illegittima

3 Dicembre 2014 - Annapaola Ferri


Con specifico riferimento ai finanziamenti con piano di rimborso rateale, la legge prevede che, in caso di inadempimento del debitore, l'importo complessivamente dovuto alla scadenza di ciascuna rata può, se contrattualmente stabilito, produrre interessi a decorrere dalla data di scadenza e sino a quella di pagamento. Su questi interessi non è consentita la capitalizzazione periodica. E' anche esclusa la capitalizzazione periodica per gli interessi sulla somma dovuta a saldo, a seguito della chiusura del rapporto. Così ha stabilito l'Arbitro Bancario Finanziario nella decisione 2544/13. [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento del quinto per carte di credito e finanziamenti impagati

21 Agosto 2014 - Genny Manfredi


Finanziamenti, carte revolving impagate e possibile pignoramento Lavoratore dipendente da 20 anni e per motivi diversi ho fatto 4 finanziamenti e acceso a 2 carte di credito revolving, di cui sto pagando 3 finanziamenti e una carta di credito. Non ho pagato una rata di un finanziamento e una rata di una carta di credito. Causa motivi di salute penso di non riuscire a pagare più nulla. Nel frattempo la società finanziaria alla quale non ho pagato una rata mi ha minacciato di azione legale e successivo pignoramento di un quinto dello stipendio. alcuni miei amici mi hanno consigliato di non pagare più nulla? Le mie domande sono: 1. non pago più nulla, mi pignorano un quinto dello stipendio, la prima finanziaria che arriva e poi esaurita la prima,le altre si accodano? 2.propongo un concordato a saldo e stralcio a tutte (tramite avvocato) chissà cosa mi costa l'avvocato? ma se [ ... leggi tutto » ]


Mutuo per i giovani » vantaggi e inconvenienti

24 Giugno 2014 - Stefano Iambrenghi


Mutui agevolati per single e giovani coppie: quali sono i pro e i contro? Ve lo spieghiamo all'interno dell'articolo. Il tanto agognato posto fisso è, ormai, sempre più un miraggio. I giovani italiani, però, non rinunciano al sogno di avere una casa tutta propria, e ciò vale sia per i single che cercano l'indipendenza dai genitori sia per le giovani coppie alla ricerca del proprio nido. L'esigenza di avere una propria dimora, analizzata dalle banche e legata allo svilupparsi di forme contrattuali atipiche in cui rientrano i lavoratori a progetto, i lavoratori a tempo determinato, i collaboratori occasionali, il lavoro a chiamata, il telelavoro etc., ha portato a formulare proposte di mutui ad hoc per questa categoria sociale sempre più diffusa. Ovviamente, esistono vantaggi e inconvenienti per questi mutui erogati dalle banche. Partiamo dai pro: proprio per la precarietà del lavoro e quindi dello stipendio, è possibile sia allungare la [ ... leggi tutto » ]


Il recesso di pentimento dal contratto di credito – 14 giorni per esercitarlo

10 Maggio 2014 - Ludmilla Karadzic


Il consumatore dispone di un periodo di quattordici giorni di calendario per recedere dal contratto di credito collegato all'acquisto di un bene senza dare alcuna motivazione. Tale periodo di recesso ha inizio: il giorno della conclusione del contratto di credito; il giorno in cui il consumatore riceve il prospetto con le condizioni contrattuali, se tale giorno è posteriore a quello indicato al punto precedente. Infatti, Il decreto legislativo numero 141/2010 ha introdotto l'articolo 125-ter testo unico bancario che attribuisce espressamente al consumatore il diritto di recedere dal contratto di finanziamento, collegato all'acquisto di un bene, entro quattordici giorni dalla sua stipulazione, in qualsiasi caso e senza una motivazione particolare se non il semplice ripensamento ( “recesso di pentimento”). Inoltre, la risoluzione del contratto di credito comporta l'obbligo del finanziatore di rimborsare al consumatore le rate già pagate, nonché ogni altro onere eventualmente applicato. La risoluzione del contratto di credito non [ ... leggi tutto » ]