prescrizione dei debiti


Il debitore che ammette il debito o ne contesta l’importo rischia di non beneficiare della prescrizione presuntiva

30 Maggio 2014 - Ornella De Bellis


Non può essere accolta la prescrizione presuntiva del credito quando il debitore ammette la mancata estinzione del debito e/o quando il debitore ne contesta la congruità. Secondo giurisprudenza consolidata, infatti, l'ammissione del debitore di non aver estinto il debito ovvero la contestazione, da parte dello stesso, dell'entità dell'importo preteso dal creditore, comporta il rigetto dell'eccezione di prescrizione. In particolare, l'accoglimento dell'eccezione di prescrizione presuntiva è preclusa in tutte le ipotesi in cui il debitore ammetta di non aver estinto il debito ovvero contesti, anche per implicito, l'entità della somma richiesta, circostanza, quest'ultima, implicante, in ogni caso, il riconoscimento della sia pur parziale permanenza del rapporto controverso e l'incompatibilità col presupposto richiesto per l'applicazione della prescrizione presuntiva, costituito dalla presunzione di avvenuta estinzione del debito. Così Corte di Cassazione nella sentenza numero 11991/14. Nel caso affrontato dai giudici di legittimità, il Tribunale aveva dichiarato prescritto il credito di un avvocato per [ ... leggi tutto » ]


Prescrizione estintiva e prescrizione presuntiva dei debiti

9 Maggio 2014 - Ludmilla Karadzic


La prescrizione estintiva consegue al mancato esercizio di un diritto per un determinato periodo di tempo ed è finalizzata esclusivamente a garantire la certezza dei rapporti giuridici. Elementi costitutivi della prescrizione estintiva, infatti, sono il decorso del tempo e l'inerzia del titolare del diritto. In pratica, la prescrizione estintiva estingue il debito, e il debitore può giovarsene liberandosi dalla pretesa, sia che contesti l'esistenza del credito sia che ammetta di non aver adempiuto l'obbligazione. La prescrizione presuntiva (o impropria), invece, ha tutt'altra struttura e finalità. Essa muove dalla presunzione che un determinato credito, data la sua particolare natura, sia stato pagato. Tuttavia, nel caso in cui il debitore abbia ammesso di non aver estinto l'obbligazione o ne abbia contestato l'insorgenza, la prescrizione presuntiva non può essere opposta al creditore. Tanto premesso, è dunque ben diverso l'onere probatorio posto a carico rispettivamente del debitore e del creditore nell'ambito della prescrizione presuntiva. [ ... leggi tutto » ]


Cartella esattoriale originata da multa » la prescrizione è di 5 anni

8 Aprile 2014 - Chiara Nicolai


Cartella esattoriale originata da multa » La prescrizione è di 5 anni La cartella esattoriale originata da una multa per trasgressione al codice della strada è prescrivile entro cinque anni e non in dieci. La cartella, infatti, ha il ruolo di mettere in mora il debitore e interrompere la prescrizione, vale cioè come un mero atto di precetto ed è assimilabile ad un'ingiunzione di pagamento ma non certo ad un atto giudiziario, con la conseguenza che non può trovare applicazione il termine di prescrizione decennale previsto dall'articolo 2953 del codice civile Si sottolinea, inoltre, che il termine quinquennale di prescrizione della cartella esattoriale decorre dal giorno della sua notifica. In caso di notifica ai sensi dell'articolo 140 codice di procedura civile, l'esattore ha l'onere di dimostrare (mediante la produzione della ricevuta di ritorno) di aver dato avviso al destinatario dell'atto – con raccomandata A/R – dell'affissione dello stesso presso la [ ... leggi tutto » ]


Chiusura conto corrente » termine prescrizionale per la ripetizione degli interessi

7 Aprile 2014 - Tullio Solinas


Chiusura conto corrente » termine prescrizionale per la ripetizione degli interessi Chiusura di un conto corrente: in tema di ripetizione dell'indebito, il termine prescrizionale è decennale. L'azione di ripetizione di indebito, proposta dal cliente di una banca, il quale lamenti la nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale degli interessi anatocistici maturati con riguardo ad un contratto di apertura di credito bancario regolato in conto corrente, infatti, è soggetta all'ordinaria prescrizione decennale, che decorre, nell'ipotesi i cui i versamenti abbiano avuto solo funzione ripristinatoria della provvista, non dalla data di annotazione in conto di ogni singola posta d'interessi illegittimamente addebitati, ma dalla data di estinzione del saldo di chiusura del conto, in cui gli interessi non dovuti sono stati registrati. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Cassazione con sentenza 6857/14. Il termine prescrizionale per la ripetizione degli interessi dopo la chiusura di un conto corrente La Suprema Corte con la sentenza [ ... leggi tutto » ]


Vaglia postale circolare – prescrizione breve per il beneficiario e prescrizione decennale per l’ordinante

29 Marzo 2014 - Ornella De Bellis


In base a quanto disposto al DPR numero 144 del 14 marzo 2001 (Regolamento recante le norme sui servizi di Bancoposta) il trasferimento di fondi mediante vaglia postale si perfeziona con la consegna del vaglia postale al beneficiario; Il credito incorporato nel vaglia postale si prescrive il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di emissione; ai vaglia postali si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni applicabili all'assegno circolare. Dunque, quando il credito incorporato nel vaglia postale si prescrive, il beneficiario del medesimo non può in alcun modo pretenderne il pagamento. Tanto premesso, bisogna tuttavia distinguere fra la richiesta di pagamento da parte del beneficiario della somma portata dal titolo e il rimborso all'ordinante della somma di denaro che è servita per formare la provvista necessaria all'emissione del titolo stesso che si sia successivamente prescritto senza che il beneficiario lo abbia incassato. Nel primo caso, quando avviene la consegna [ ... leggi tutto » ]