prescrizione e decadenza dei debiti


La contestazione del conto corrente non è soggetta a termini di decadenza se gli addebiti sono illeciti

2 Dicembre 2014 - Simonetta Folliero


L'incontestabilità delle risultanze del conto, derivante dal mancato tempestivo esercizio del diritto diritto di impugnare le partite incluse negli estratti conto, non si riferisce alla validità ed efficacia dei rapporti da cui i rispettivi accrediti ed addebiti derivano; né la mancata contestazione (o approvazione) del conto corrente comporta che il debito fondato su negozio nullo od annullabile o comunque su situazione illecita divenga incontestabile. Questo il richiamo alla giurisprudenza della Suprema Corte (sentenza 7662/05) in base alla quale l'Arbitro Bancario Finanziario ha accolto, con la decisione 116/13, il ricorso di un cliente che, in ritardo, si era reso conto di rilevanti ammanchi in conto corrente riconducibili a transazioni con carta di credito, fraudolente e mai effettuate. La banca aveva opposto un netto rifiuto a restituire gli importi addebitati, eccependo che il disconoscimento delle operazioni con carta di credito era stato segnalato dal cliente decorso il termine contrattuale previsto (sessanta giorni [ ... leggi tutto » ]


L’istanza di insinuazione al passivo fallimentare interrompe la prescrizione del credito

21 Luglio 2014 - Ludmilla Karadzic


Secondo il consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità, la presentazione dell'istanza di ammissione del credito al passivo fallimentare determina l'interruzione della prescrizione del credito medesimo, con effetti permanenti fino alla chiusura della procedura concorsuale, in applicazione del principio fissato dal codice civile (articolo 2945, secondo comma). L'effetto interruttivo della prescrizione attribuito alla proposizione della domanda giudiziale opera anche nei confronti dei condebitori solidali del fallito, rimasti estranei al giudizio. Così ha stabilito Corte di cassazione nella sentenza 16408/14. [ ... leggi tutto » ]


Per interrompere la prescrizione basta una raccomandata semplice – non serve l’avviso di ricevimento

24 Giugno 2014 - Ludmilla Karadzic


Una lettera raccomandata semplice, anche in mancanza di avviso di ricevimento, può costituire prova certa della spedizione di una comunicazione interruttiva dei termini di prescrizione da parte del creditore. E' sufficiente produrre la relativa ricevuta. Dalla ricevuta consegue la presunzione di consegna al debitore e di conoscenza dell'atto: vanno considerate, infatti, le univoche e concludenti circostanze che attestano la spedizione e l'ordinaria regolarità del servizio postale. Tale presunzione, tuttavia, è superabile attraverso elementi di prova contrari: il debitore, cioè, può sempre confutarla, dimostrando che il plico non conteneva alcuna lettera; oppure che ne conteneva una di contenuto diverso; o, ancora, che egli era assente dalla residenza o dal domicilio indicati nella comunicazione interruttiva dei termini di prescrizione. Possono essere prodotti dal debitore, per confutare la presunzione della spedizione e dell'ordinaria regolarità del servizio postale, anche atti specifici finalizzati ad accertare, presso le Poste, la mancata ricezione della raccomandata semplice inviata [ ... leggi tutto » ]


Bollette e fatture » quando e quanto tempo tenerle da parte

20 Giugno 2014 - Gennaro Andele


Bollette, fatture e altri documenti importanti: ecco perché e per quanto tempo vanno conservati. Ci sono dei documenti che è sempre meglio conservare. Perciò, prima di sbarazzarvi di tutti i vecchi documenti, è meglio che seguiate questi consigli per evitare che, un domani, qualcuno possa bussare alla vostra porta e pretendere un pagamento che, invece, avete già effettuato. Per stabilire quando è arrivato finalmente cestinare i documenti accennati di buttare le carte bisogna far riferimento ai tempi di prescrizione del relativo credito. Che vuol dire? Ciò significa che, se il credito si è prescritto, anche se il creditore dovesse chiedervi il pagamento voi potreste benissimo non eseguirlo. Infatti, il giudice non potrebbe mai condannarvi in un eventuale procedimento in tribunale. In parole povere, una volta intervenuta la prescrizione, il debito si considera estinto. I termini di prescrizione, però, sono fissati per legge e variano a seconda del tipo di documento. [ ... leggi tutto » ]


La prescrizione delle spese di giustizia

17 Agosto 2013 - Chiara Nicolai


La prescrizione delle spese di giustizia Il termine di prescrizione delle spese processuali è quello ordinario di cui all'articolo 2946 del codice civile, vale a dire dieci anni dalla data in cui la sentenza, civile o penale, è divenuta irrevocabile o, comunque, dalla data in cui il provvedimento conclusivo del processo è divenuto definitivo; così come stabilito al capitolo 7 della Circolare 26 giugno 2003 - Istituzione dei registri previsti dall'articolo 161 del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia (DPR 115/2002). Poichè i termini di prescrizione di una cartella esattoriale seguono quelli legati alla natura dell'importo iscritto a ruolo, si deduce che il termine di prescrizione per una cartella esattoriale relativa a spese di giudizio in contumacia, con l'ausilio di gratuito patrocinio, è decennale. Il registro dei crediti da recuperare e delle successive vicende del credito Compilazione del registro: iscrizione di più debitori [ ... leggi tutto » ]