pratiche scorrette o ingannevoli nel recupero crediti


Avvisi scorretti dei recuperatori domiciliari

1 Settembre 2013 - Simone di Saintjust


Sovente, non riuscendo a contattare direttamente i debitori perchè assenti durante una visita domiciliare, gli agenti di recupero lasciano degli avvisi nella cassetta delle lettere o sotto la porta del debitore. La deontologia vorrebbe che questi avvisi fossero chiusi, magari in una busta o con l'utilizzo di una spillatrice, in maniera che non siano intelleggibili da estranei, ed indirizzati al debitore. Inoltre il contenuto del messaggio dovrebbe rispettare quanto disposto dal Garante per la Privacy in tema di recupero crediti. Ecco di seguito, invece, un esempio di avviso scorretto: In questo caso, oltre ad essere l'avviso aperto e leggibile da chiunque, il recuperatore minaccia azioni sproporzionate, e di competenza esclusiva del creditore mandatario. Siffatta condotta, oltre a costituire una violazione del dettato del Garante per la Privacy, potrebbe andare ad integrare gli estremi per il reato di estorsione. Il debitore che dovesse ricevere un avviso simile non dovrebbe gettarlo, ma [ ... leggi tutto » ]


Fantomatici registri informatici e/o elenchi aziende

1 Settembre 2013 - Giovanni Napoletano


E' un tentativo di truffa ormai datato, ma qualcuno ci prova ancora. A tutte le aziende, ma in particolar modo a quelle avviate da pochissimo tempo, viene recapitata per posta cartacea una comunicazione come la seguente: Con la quale si invita a pagare una discreta cifretta, ben € 390,43, per un servizio mai richiesto, l'inserimento in un fantomatico registro di imprese con pubblicazione su un sito web (lo stesso servizio è per altro ottenibile gratuitamente su altri siti web). La truffa sta nello sperare che la malcapitata vittima, in un periodo concitato come può essere quello di un inizio attività, cada in errore mal interpretando il bollettino, magari scambiandolo per un altro tipo di scadenza. Ogni anno in Italia aprono migliaia di partite iva, è questione di statistica, magari 1 o 2 su 100 ci cadono.... [ ... leggi tutto » ]


Minacce dagli esattori di recupero crediti – la giurisprudenza conferma che si tratta di reato di estorsione

30 Agosto 2013 - Paolo Rastelli


Minacce dagli esattori di recupero crediti – Reato di estorsione per chi terrorizza il debitore Non serve la prova di una percentuale pattuita sulla somma da riscuotere. La fattispecie più lieve ex articolo 393 Cp va esclusa se i toni dell'intimidazione sono tali da andare oltre ogni ragionevole intento di far valere un diritto in modo arbitrario. Scatta il reato di estorsione per chi terrorizza il debitore, anche se agisce come mero mediatore per consentire a un terzo il (presunto) recupero del denaro. E ciò anche quando la somma è poi materialmente versata a chi accampa il diritto e non all'autore delle intimidazioni. Di fronte alle minacce di morte va esclusa la fattispecie più lieve di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone. Lo precisa la sentenza 41365/10, emessa dalla sesta sezione penale della Cassazione. Minacce dagli esattori di recupero crediti - Si tratta di estorsione anche se [ ... leggi tutto » ]


Recupero crediti epistolare scorretto – un altro esempio

30 Agosto 2013 - Simone di Saintjust


La sempre crescente difficoltà di recuperare i crediti da parte dei services di recupero, porta alla necessità da parte loro di inventarsi metodi di recupero vieppiù "fantasiosi". Questo ne è l'ultimo esempio. Un avviso recapitato a mezzo corriere, e che lascia intendere di avere a che fare ad un problema nella ricezione di un pacco o di altra corrispondenza... andando a chiamare il numero indicato, si scopre però di avere a che fare con un'agenzia di recupero! E' chiaro che la comunicazione in questione va contro il dettato del Garante della privacy... Per porre una domanda agli esperti, accedi al forum. [ ... leggi tutto » ]


Recupero crediti epistolare scorretto – esempio

28 Agosto 2013 - Carla Benvenuto


Un esempio di recupero crediti epistolare scorretto Il creditore in questione è un'importante società cessionaria di crediti, che opera a livello nazionale. Analizziamo le scorrettezze della comunicazione inviata ai propri debitori: - la comunicazione è arrivata a mezzo cartolina postale, aperta e leggibile da chiunque. Contiene inoltre nel testo elementi che possono ricondurre al recupero crediti. La somma di questi due elementi è stata sanzionata dal Garante della privacy, il quale ha sancito che le comunicazioni rivolte ai debitori devono essere inviate in busta chiusa; - la comunicazione è strutturata in modo da simulare un atto giudiziario, o quantomeno è fatta in modo da indurre il cittadino più debole a poter pensare in qualche modo di trovarsi di fronte ad un atto giudiziario: tale comportamento, secondo la giurisprudenza più recente, può configurare il reato di estorsione Il creditore in questione è passibile sicuramente di segnalazione al Garante della Privacy, ed [ ... leggi tutto » ]