pignoramento - espropriazione casa e diritto di abitazione


Eredità di un immobile – se il defunto lascia al debitore il diritto di abitazione il creditore non può esperire azione revocatoria della rinuncia del debitore a promuovere nei confronti dei coeredi ogni azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima

16 Settembre 2014 - Ludmilla Karadzic


Eredità di un immobile - Se il defunto lascia al debitore il diritto di abitazione il creditore non può esperire azione revocatoria della rinuncia del debitore a promuovere nei confronti dei coeredi ogni azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima Supponiamo che il debitore accetti il diritto di abitazione, a lui destinato nel testamento, e rinunci a promuovere nei confronti dei coeredi testamentari dello stesso immobile caduto in successione, ogni azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima. In questo modo, il debitore preclude al creditore la possibilità di soddisfarsi sui beni che, in caso di esito positivo di una eventuale azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima, entrerebbero a far parte del suo patrimonio. La domanda che ci si pone è se possa essere oggetto di revocatoria, da parte del creditore, la rinuncia del debitore ad esercitare azione [ ... leggi tutto » ]


Espropriazione immobiliare: il diritto all’abitazione non si può toccare » unione europea vieta ipoteca sulla casa in caso di clausole illegittime

11 Settembre 2014 - Andrea Ricciardi


Stop all'ipoteca di banche e finanziarie. Importantissima pronuncia della Corte di Giustizia dell'Unione Europea: il diritto all'abitazione non si può toccare. Il giudice può bloccare, in via provvisoria, la finanziaria che mette all'asta la casa familiare del consumatore se si accorge che nel contratto di credito al consumo, fatto firmare a quest’ultimo, sono presenti una o più clausole abusive. In tali casi, la vendita forzata può essere immediatamente stoppata perché il diritto all'abitazione è intangibile in base alle norme europee. Questo l'orientamento espresso dalla Corte di Giustizia Europea con sentenza C-34/13. A parere dei giudici comunitari, dunque, il diritto all'abitazione è fondamentale e deve essere preso in considerazione dal giudice nazionale nell'attuazione della direttiva sulle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori. Pertanto, gli stati membri dell'UE sono obbligati ad adottare meccanismi di tutela tali da far cessare l'utilizzazione delle clausole qualificate come illegittime. Nel dettaglio, gli stati membri [ ... leggi tutto » ]


Il provvedimento di assegnazione della casa coniugale è opponibile al terzo acquirente ma non ne impedisce l’espropriazione

11 Settembre 2014 - Ornella De Bellis


L'esistenza di un provvedimento di assegnazione della casa familiare non è elemento che possa incidere sulla pignorabilità del bene. Per giurisprudenza consolidata il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario, avendo per definizione data certa, è opponibile, ancorché non trascritto, al terzo acquirente in data successiva per nove anni dalla data dell'assegnazione, ovvero ma solo ove il titolo sia stato in precedenza trascritto - anche oltre i nove anni. In tale contesto il diritto vantato dall'assegnataria, opponibile al terzo acquirente, non paralizza tuttavia quello del creditore di procedere sul bene oggetto dell'assegnazione, pignorandolo e facendolo vendere coattivamente. Così si è espressa la Corte di cassazione nella sentenza numero 12466/12. [ ... leggi tutto » ]


Diritto di abitazione della casa coniugale per separazione personale – non opponibile se ottenuto dopo l’iscrizione di ipoteca

15 Luglio 2014 - Annapaola Ferri


Non è fondata l'opponibilità del proprio diritto di abitazione sulla anteriorità della data di assegnazione della casa coniugale rispetto alla data di trascrizione del pignoramento se sul bene oggetto di espropriazione insiste una precedente iscrizione ipotecaria del creditore ipotecario. Il diritto di abitazione conseguito in forza dell'assegnazione della casa coniugale in seguito a separazione personale, se conseguito successivamente all'iscrizione ipotecaria, non è opponibile allo stesso creditore ipotecario e, quindi, all'acquirente dell'immobile in sede esecutiva. Infatti, l'esistenza di un provvedimento di assegnazione non è elemento che possa incidere sulla pignorabilità del bene. È principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità che il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario, avendo per definizione data certa, è opponibile, anche se non trascritto, al terzo acquirente in data successiva per nove anni dalla data dell'assegnazione, ovvero - ma solo ove il titolo sia stato in precedenza trascritto - anche oltre i nove [ ... leggi tutto » ]


Separazione personale – il coniuge superstite perde il diritto di abitazione

16 Giugno 2014 - Ludmilla Karadzic


Al coniuge superstite sono riservati il diritto di abitazione e di uso dei mobili che corredano la casa coniugale Com'è noto, al coniuge è riservata, a titolo di legittima, una quota pari alla metà del patrimonio dell'altro, salve le disposizioni dettate in caso di concorso con i figli, le quali prevedono in favore del coniuge la riserva della quota di un terzo, in caso di un solo figlio, e di un quarto in caso di più figli. In ogni caso al coniuge superstite sono riservati il diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni. il diritto reale di abitazione, riservato per legge al coniuge superstite, ha ad oggetto la casa coniugale, ossia l'immobile che in concreto era adibito a residenza familiare. Poiché, dunque, l'oggetto del diritto di abitazione mortis causa coincide con la casa [ ... leggi tutto » ]