pignoramento


Busta paga dimezzata dai prestiti

8 Settembre 2012 - Ludmilla Karadzic


Sono un dipendente statale (forze di polizia) da venticinque anni,la mia busta paga è gravata, per la metà dello stipendio, da una cessione del quinto e da un prestito in delega, ambedue decennali. Praticamente percepisco, netto alla mano, circa 1.100 euro al mese a fronte dei 2.000 circa di uno stipendio "pulito". Adesso stò separandomi da mia moglie disoccupata e con una figlia di appena 4 anni. Praticamente, di comune accordo, dovrei versare circa 750 euro mensili. Io resterei con circa 300 euro al mese. Cosa posso fare? Si può chiedere la rideterminazione dei prestiti volontari? Vi sarei grato se mi rispondeste, la mia situazione pare essere analoga a tanti altri colleghi, che, però, sono quasi tutti già proprietari di casa o hanno libero accesso al credito. Io sono iscritto anche alle centrali rischio e non sò come fare. I suoi colleghi, rispetto a lei, hanno solo la possibilità di [ ... leggi tutto » ]


Disposizioni sulla riscossione esattoriale – riferimenti normativi nel decreto del presidente della repubblica 29 settembre 1973, n. 602

1 Settembre 2012 - Rosaria Proietti


Cartella esattoriale - Rateazione del pagamento L'agente della riscossione, su richiesta del contribuente, può concedere, nelle ipotesi di temporanea situazione di obiettiva difficoltà dello stesso, la ripartizione del pagamento delle somme iscritte a ruolo fino ad un massimo di settantadue rate mensili. In caso di comprovato peggioramento della situazione, la dilazione concessa può essere prorogata una sola volta, per un ulteriore periodo e fino a settantadue mesi, a condizione che non sia intervenuta decadenza. Il debitore può chiedere che il piano di rateazione preveda, in luogo di rate costanti, rate variabili di importo crescente per ciascun anno. Ricevuta la richiesta di rateazione, l'agente della riscossione può iscrivere ipoteca solo nel caso di mancato accoglimento della richiesta, ovvero di decadenza. Sono fatte comunque salve le ipoteche già iscritte alla data di concessione della rateazione. La rateazione prevista, ove il debitore si trovi, per ragioni estranee alla propria responsabilità, in una comprovata [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento nuda proprietà e usufrutto – quando il debitore è nudo proprietario e quando il debitore è usufruttuario

27 Agosto 2012 - Loredana Pavolini


Nel caso di pignoramento del diritto di proprietà ove risulti che il debitore è nudo proprietario si procede ugualmente alla vendita forzata del diritto di proprietà, il quale risulterà gravato del diritto reale di godimento. Oggetto della vendita forzata è, cioè, il medesimo diritto pignorato, con la particolarità che il diritto non sarà esercitatile in tutto il suo normale contenuto per la presenza del diritto di usufrutto fatto valere dal terzo sul bene (a meno che non si tratti di diritto di usufrutto costituito su cosa ipotecata, nel qual caso il diritto si estingue con l'espropriazione del bene ai sensi dell'articolo 2812 del codice civile, con facoltà del titolare di far valere le proprie ragioni sul ricavato con preferenza rispetto alle ipoteche iscritte posteriormente alla trascrizione del diritto). Nel caso invece risulti che il debitore è titolare del diritto di usufrutto, non si può procedere alla vendita forzata perché il [ ... leggi tutto » ]


Non è reato prelevare dal conto corrente dopo la notifica di una cartella esattoriale o di un avviso di accertamento esecutivo

24 Luglio 2012 - Chiara Nicolai


Non si configura di per sé il reato di sottrazione fraudolenta dei beni al fisco (previsto dall'articolo 11 del Dlgs numero 74/2000) nel caso in cui il contribuente pur sapendo di avere dei debiti con l'Erario - ad esempio a seguito della notifica di una cartella esattoriale - effettui dei prelievi dal proprio conto corrente bancario. A queste conclusioni è giunta nei giorni scorsi la Suprema Corte (sentenza numero 25.677 del 3 luglio 2012), la quale ha chiarito che affinché si configuri il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte è necessaria la presenza di una serie di atti connotati da fraudolenza (in pratica da una serie di artifici e raggiri volti ad occultare al fisco i propri averi). I giudici, quindi, specificano che pur trattandosi di un comportamento in apparenza legittimo occorre valutare attentamente con quali modalità sia stato fatto il prelievo dal conto corrente bancario. Nel caso di specie, [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento presso terzi – limiti di pignorabilità in sintesi

23 Luglio 2012 - Annapaola Ferri


Crediti impignorabili Sono impignorabili i crediti alimentari, i sussidi di povertà e maternità, le prestazioni di assistenza per malattia e infortunio sul lavoro ed in genere tutto quanto è finalizzato a soddisfare le esigenze primarie del debitore e dei suo familiari. L'articolo 545 del codice di procedura civile indica, nel dettaglio, tutti i crediti che non possono essere pignorati. Vale a dire: crediti alimentari (per sapere cosa sono i crediti alimentari, consulta questo articolo). sussidi di povertà, sussidi dovuti per maternità, malattie e funerali. Vale forse la pena precisare che i crediti alimentari possono essere a loro volta pignorati solo nel caso in cui il creditore proceda per cause di alimenti e sempre previa autorizzazione del presidente del tribunale o di un giudice da lui delegato e nei limiti da questi determinati. In altre parole, i crediti alimentari possono essere soggetti ad azione esecutiva promossa dal creditore solo allo scopo [ ... leggi tutto » ]