opposizione ad esecuzione ed agli atti esecutivi


Il creditore può avviare contemporaneamente più azioni esecutive nei confronti del debitore

5 Novembre 2017 - Simone di Saintjust


Il creditore può valersi cumulativamente dei diversi mezzi di espropriazione forzata previsti dalla legge, ma, su opposizione del debitore, il giudice dell'esecuzione, con ordinanza non impugnabile, può limitare l'espropriazione al mezzo che il creditore sceglie o, in mancanza, a quello che il giudice stesso determina (articolo 483 del codice di procedura civile). Anche la Suprema Corte (sentenza 6019/2017) ha ribadito che l'azione esecutiva può esplicarsi anche nella contemporanea aggressione, in forza di un unico titolo esecutivo, di diversi beni del medesimo debitore, senza dover attendere che il processo di espropriazione aperto dal primo pignoramento si concluda, atteso che il diritto di agire in esecuzione forzata non si esaurisce che con la piena soddisfazione del credito portato dal titolo esecutivo. [ ... leggi tutto » ]


Opposizione all’esecuzione esattoriale – natura del credito azionato, onere della prova e vizi di notifica della cartella

19 Giugno 2016 - Paolo Rastelli


Opposizione all'esecuzione esattoriale in relazione alla natura del credito azionato dalla cartella Il debitore sottoposto ad esecuzione, con l'opposizione all'esecuzione, può dedurre anche fatti che attengono all'esistenza del credito iscritto a ruolo ovvero all'identificazione del soggetto debitore risultante dal ruolo (cosiddetto merito della pretesa creditoria azionata in sede esecutiva), ma con le seguenti precisazioni: legittimato passivo è l'ente impositore, non l'Agente della riscossione; qualora si tratti di crediti di natura tributaria, le opposizioni all'esecuzione, regolate dall'articolo 615 del codice di procedura civile, fatta eccezione per quella concernente la pignorabilità dei beni, non sono ammesse; qualora si tratti di crediti di natura non tributaria (in particolari sanzioni amministrative e civili), le opposizioni all'esecuzione sono ammesse ed appunto regolate dall'articolo 615 del codice di procedura civile. Tuttavia, non possono essere fatti valere in sede oppositiva i fatti estintivi modificativi o impeditivi del credito che avrebbero dovuto essere fatti valere in sede di [ ... leggi tutto » ]


Opposizione agli atti esecutivi – inutile proporla dopo la vendita e l’assegnazione del bene espropriato

10 Novembre 2015 - Loredana Pavolini


E' inammissibile l'opposizione agli atti esecutivi con cui il debitore denunzi un vizio formale verificatosi prima della vendita (o dell'assegnazione) proposta dopo che la vendita sia stata compiuta (o l'assegnazione sia stata disposta), atteso che il codice civile dispone che la nullità degli atti esecutivi che hanno preceduto la vendita non ha effetto riguardo all'acquirente o all'assegnatario, salvo il caso di loro collusione con il creditore procedente. Gli altri creditori non sono in nessun caso, tenuti a restituire, quanto hanno ricevuto per effetto dell'esecuzione. La norma, pertanto, dà risalto solo a tale collusione, che presuppone una dolosa preordinazione della condotta dell'acquirente in danno del debitore sottoposto ad esecuzione, e a nulla rilevando, invece, il difetto di diligenza del terzo acquirente. La vendita forzata, infatti, produce un trasferimento della proprietà assimilabile alla compravendita negoziale: quando essa si sia perfezionata, nell'ambito del procedimento giudiziale che la prevede e in conformità alle regole [ ... leggi tutto » ]


Opposizione all’esecuzione del debitore esecutato e del terzo pignorato – ammissibile anche oltre il termine di cinque giorni dalla notifica del precetto

21 Luglio 2015 - Carla Benvenuto


In materia di esecuzione forzata, il criterio distintivo fra l'opposizione all'esecuzione e l'opposizione agli atti esecutivi si individua considerando che, con la prima, si contesta il diritto della parte istante di procedere ad esecuzione forzata per difetto originario o sopravvenuto del titolo esecutivo ovvero – nell'esecuzione per espropriazione – della pignorabilità dei beni, mentre, con la seconda, si contesta solo la legittimità dello svolgimento dell'azione esecutiva attraverso il processo, deducendosi l'esistenza di vizi formali degli atti compiuti o dei provvedimenti adottati nel corso del processo esecutivo e di quelli preliminari all'azione esecutiva. L'opposizione a precetto con la quale il debitore sottoposto ad esecuzione deduce che una tra le somme chieste nell'atto di precetto in base al titolo esecutivo non è dovuta, costituisce opposizione all'esecuzione, in quanto con essa la parte contesta, sia pure entro questi limiti, il diritto a procedere ad esecuzione forzata, adducendo che per detto credito manca un [ ... leggi tutto » ]


Decreto ingiuntivo europeo – di cosa si tratta, opposizione e notifica

8 Giugno 2015 - Annapaola Ferri


Decreto ingiuntivo europeo Il decreto ingiuntivo europeo è un titolo esecutivo formatosi in uno dei Paesi membri dell'Unione Europea (ad eccezione della Danimarca) e può essere munito di uno speciale certificato che lo rende idoneo ad avviare un'azione esecutiva in uno qualsiasi degli altri Stati membri dell'Unione. La ratio dell'intera normativa è finalizzata a dotare il creditore di uno strumento di facile ed immediata esecutività in tutto il territorio dell'Unione dopo che al debitore sia stata offerta la possibilità di contestare adeguatamente la pretesa della controparte e che di questa facoltà non si sia avvalso o non si sia avvalso fruttuosamente. Si realizza così l'anticipazione da parte dello Stato in cui si forma il decreto ingiuntivo europeo del controllo di idoneità del titolo stesso a fungere da base legale di un processo esecutivo in altro Stato membro, e viene abbandonato il tradizionale sistema del controllo da parte dello Stato in [ ... leggi tutto » ]