normativa e giurisprudenza che regola i contratti di locazione


Al locatore l’onere di registrare il contratto di affitto entro 30 giorni dalla stipula

30 Dicembre 2015 - Ornella De Bellis


È nulla ogni pattuizione volta a determinare un importo del canone di locazione superiore a quello risultante dal contratto scritto e registrato. È fatto carico al locatore di provvedere alla registrazione nel termine perentorio di trenta giorni, dandone documentata comunicazione, nei successivi sessanta giorni, al conduttore ed all'amministratore del condominio, anche ai fini dell'ottemperanza agli obblighi di tenuta dell'anagrafe condominiale. Nei casi di nullità del contratto per pattuizione contraria alla legge, con azione proponibile nel termine di sei mesi dalla riconsegna dell'immobile locato, il conduttore può chiedere la restituzione delle somme corrisposte in misura superiore al canone risultante dal contratto scritto e registrato. E' quanto previsto dalla legge di stabilità all'articolo 1, comma 59. [ ... leggi tutto » ]


Il diritto di riscatto nella vendita di immobile urbano locato ad uso commerciale – differenza fra vendita in blocco e vendita cumulativa

15 Dicembre 2015 - Chiara Nicolai


In tema di locazione di immobili urbani ad uso diverso da quello abitativo, in caso di vendita, con un unico atto o con più atti collegati, ad uno stesso soggetto di una pluralità di unità immobiliari, tra cui quella oggetto del contratto di locazione, presupposto fondamentale perché sorga il diritto di prelazione e il correlato diritto di riscatto è la perfetta identità tra il bene venduto e quello condotto in locazione. Poiché tale identità viene meno quando detta vendita riguarda una pluralità di immobili, in una tale eventualità occorre distinguere a seconda che si sia in presenza di una vendita in blocco (che esclude il sorgere in capo al conduttore dei detti diritti) o, invece, di una vendita cumulativa (che è irrilevante al fine dell'esercizio del diritto di prelazione, limitatamente al bene oggetto del contratto di locazione). In particolare, perché ricorra la vendita in blocco non è indispensabile che la [ ... leggi tutto » ]


Contratto di locazione – il cedente è sempre responsabile per la morosità del cessionario

16 Novembre 2015 - Loredana Pavolini


Il conduttore può cedere il contratto di locazione anche senza il consenso del locatore: tuttavia, se il locatore non ha liberato il cedente, può agire contro il medesimo qualora il cessionario non adempia alle obbligazioni assunte. La giurisprudenza ha affermato in più occasioni che in materia di locazioni, in caso di cessione del contratto di locazione senza il consenso del locatore, tra il cedente e il cessionario divenuto successivo conduttore dell'immobile esiste un vincolo di responsabilità sussidiaria che consente al locatore di rivolgersi al cedente, con l'esperimento delle relative azioni giudiziali per il soddisfacimento delle obbligazioni inerenti il suddetto contratto, solo dopo che si sia consumato l'inadempimento di detto nuovo conduttore. L'eventuale rinnovo alla scadenza del contratto fra locatore e cessionario non comporta la nascita di un nuovo contratto, bensì la prosecuzione del precedente, che rimane identico nel suo contenuto. La permanenza del vincolo obbligatorio in capo al cedente è [ ... leggi tutto » ]


Nullità relativa e simulazione del contratto di locazione ad uso abitativo

24 Settembre 2015 - Roberto Petrella


Nullità relativa del contratto di locazione ad uso abitativo La norma di riferimento per i contratti di locazione è l'articolo 13 della legge 431/1998 che sancisce essere nulla ogni pattuizione volta a determinare un importo del canone di locazione superiore a quello risultante dal contratto scritto e registrato. Nei casi di nullità per pattuizione finalizzata a determinare un importo del canone di locazione superiore a quello risultante dal contratto scritto e registrato il conduttore, con azione proponibile nel termine di sei mesi dalla riconsegna dell'immobile locato, può chiedere la restituzione delle somme corrisposte in misura superiore al canone risultante dal contratto scritto e registrato. E' poi intervenuta, a partire dal gennaio 2005, la legge 311/2004 (legge finanziaria 2005) secondo cui i contratti di locazione, o che comunque costituiscono diritti relativi di godimento, di unità immobiliari ovvero di loro porzioni, comunque stipulati, sono nulli se, ricorrendone i presupposti (e per i [ ... leggi tutto » ]


Nullità del contratto di locazione in forma verbale – il conduttore che vuole eccepirlo deve dimostrare l’abuso del locatore altrimenti rischia lo sfratto

19 Settembre 2015 - Piero Ciottoli


Storia della normativa che regola i contratti di locazione - dall'equo canone ai patti in deroga In passato, la scelta del legislatore di applicazione dell'equo canone (meccanismo di determinazione legale del canone di locazione calcolato sulla base di una serie di parametri oggettivi, ha prodotto risultati estremamente negativi, causando gravi distorsioni del mercato delle abitazioni. I proprietari, salvo far ricorso alla sistematica prassi dei c.d. affitti in nero, preferirono togliere dal mercato i propri appartamenti, ritenendo oltremodo antieconomico concederli in locazione ad un canone spesso irrisorio, assai lontano dal vero valore di mercato e con alti rischi di perdita della relativa disponibilità per lungo tempo. Il fenomeno del ritiro del mercato delle locazioni di un considerevole numero di immobili rese così necessario nuovi interventi del legislatore: il primo intervento, del 1992, consentì, nei contratti di locazione ad uso abitativo, la libera pattuizione del corrispettivo (patti in deroga) bilanciata da un [ ... leggi tutto » ]