mutuo


La chiarezza del contratto di mutuo – esis

11 Luglio 2013 - Piero Ciottoli


Contratti di mutuo - Cosa è l'ESIS A volte i contratti di mutuo sono di difficile comprensione. Questo in parte è dovuto alla necessità di utilizzare termini tecnici insostituibili; certamente uno sforzo di semplificazione garantirebbe un rapporto più chiaro tra banche e clienti. I consumatori, ai sensi del Codice del consumo (Decreto Legislativo . 206/2005), hanno un vero e proprio diritto ad una informazione esauriente - chiara e comprensibile - principio che, già a partire dal 1° ottobre 2003, in forza di una delibera del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio (CICR), è contenuto nella nuova disciplina nazionale sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari. Per effetto di quest’ultima normativa, le banche sono anzitutto tenute a mettere a disposizione della clientela nei locali aperti al pubblico un foglio informativo il quale deve contenere, tra l'altro, le condizioni economiche dell'operazione e le principali clausole contrattuali che la regolano. [ ... leggi tutto » ]


Estinzione anticipata del mutuo

11 Luglio 2013 - Piero Ciottoli


Legge Bersani ed estinzione anticipata del mutuo Estinzione anticipata del mutuo è la facoltà, attribuita al mutuatario, di restituire il mutuo anticipatamente come previsto dalla legge (articolo 38 e seguenti Decreto Legislativo numero 385/1993, articolo 40 Testo Unico Bancario) per i contratti di credito fondiario. Generalmente anche negli altri contratti è convenzionalmente prevista tale possibilità. Il mutuatario può quindi decidere, a un certo punto dell'ammortamento, di chiudere il contratto, restituendo il capitale ancora dovuto sul quale evidentemente smette di pagare gli interessi. A fronte di questo mancato guadagno la banca può, in linea generale e se previsto nel contratto, richiedere un compenso (chiamato anche commissione e, a volte, penale). Secondo una delibera fel CICR (Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio) del 9 febbraio 2000, che peraltro è dettata solo per i mutui di credito fondiario, il compenso deve - ove sia previsto - essere fissato in via “esclusiva [ ... leggi tutto » ]


Mutuo – piano di ammortamento all’italiana

30 Giugno 2013 - Piero Ciottoli


Premettiamo che la classificazione come metodo “italiano” non significa che sia il piano di ammortamento utilizzato nel nostro Paese. Da noi come ovunque i finanziamenti rateali adottano soprattutto il piano di ammortamento francese, a rata costante. Quello “italiano” utilizza invece il criterio della quota capitale costante. Il che lo rende molto facile da calcolare. Non serve fare ricorso a formule matematiche complesse perché il piano di rientro del capitale è immediatamente evidente e le rate si ricavano con molta semplicità. Consideriamo per esempio l'ammortamento di 50.000 Euro in 10 rate semestrali. Il piano di ammortamento capitale resterà lo stesso indipendentemente dal tasso di interesse utilizzato e sarà il seguente: Il calcolo degli interessi maturati alla scadenza di ogni rata avverrà moltiplicando l'ultimo debito residuo per il tasso di periodo. Considerando un tasso annuo del 6% il tasso di periodo semestrale del piano esaminato ammonterà al 3%. Alla prima scadenza la [ ... leggi tutto » ]


Ammortamento del mutuo alla francese

30 Giugno 2013 - Piero Ciottoli


Contrariamente alle apparenze non è affatto necessaria una laurea in matematica per costruire un piano di ammortamento. I meccanismi che lo regolano sono estremamente semplici e vicini ad esperienze di vita comuni. Hai prestato 1.000 Euro ad un amico che te li ha resi con 500 Euro alla fine di un mese e 500 alla fine del successivo? Ebbene hai realizzato un ammortamento! Fatto così: Se i 1.000 Euro li avesse finanziati una banca, essa avrebbe preteso anche un interesse. Ipotizzando l'1% mensile il debitore avrebbe dovuto rendere anche 10 Euro di interessi insieme alla prima rata (debito di 1.000 Euro x 1% x 1 mese) e 5 con la seconda (debito di 500 Euro x 1% x 1 mese). Il piano di ammortamento sarebbe stato perciò il seguente: Come si osserverà la rata è ora composta da due frazioni, una quota capitale ed una quota interessi. Come avviene per [ ... leggi tutto » ]


Isc – indicatore sintetico del costo del mutuo

30 Giugno 2013 - Piero Ciottoli


In campo automobilistico come finanziario siamo ormai sommersi dalle sigle, acronimi di nomi articolati e complessi. Una delle ultime apparizioni nel settore dei mutui è stato l'ISC. La sua descrizione estesa è peraltro autoesplicativa: “Indicatore Sintetico di Costo”. La definizione ha assunto significato più formale nel 2003 con una delibera del CICR (Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio) cui è seguito un Provvedimento attuativo della Banca d'Italia che ne ha confermato il presumibile significato. Precisando che l'ISC è “calcolato conformemente alla disciplina sul tasso annuo effettivo globale (TAEG)”, è stato chiarito che dire ISC è come dire TAEG. ISC e TAEG si equivalgono Quindi nell'ISC andranno ricomprese tutte le spese specificate dalla normativa del 1992 per il TAEG, ovvero: gli interessi; le spese di apertura della pratica di credito; le spese di incasso delle rate (se stabilite dal creditore); le spese per le assicurazioni imposte dal creditore, intese [ ... leggi tutto » ]