libretto di risparmio


Libretti di risparmio – la banca deve restituire gli importi addebitati ove sulle annotazioni manchi la firma dell’impiegato

9 Ottobre 2014 - Giovanni Napoletano


Per quanto previsto dal codice civile (articolo 1835) le annotazioni sul libretto firmate dall'impiegato della banca, che appare addetto al servizio, fanno piena prova nei rapporti tra banca e depositante. Naturalmente, tale disposizione trova applicazione anche ai libretti di risparmio per somme depositate presso Poste Italiane. Al riguardo, anche la giurisprudenza di legittimità ha affermato che in tema di libretto di deposito a risparmio fanno piena prova, nei rapporti tra banca e depositante, esclusivamente le annotazioni sul libretto firmate dall'impiegato della banca che appare addetto al servizio; e che ove facciano difetto tali sottoscrizioni e la banca assuma di aver restituito le somme depositate, è onere della banca stessa dare la prova di disposizioni, impartite in tal senso dal cliente. Ne consegue che la banca (e così Poste Italiane) è tenuta a restituire al titolare del libretto di risparmio le somme che risultano annotate a debito senza essere sottoscritte dall'impiegato. [ ... leggi tutto » ]


Prescrizione del diritto agli interessi maturati su un libretto di risparmio antico

9 Ottobre 2014 - Simonetta Folliero


Il comportamento del depositante che, pur non compiendo ulteriori operazioni di deposito sul libretto di risparmio, non richiede la restituzione, non può essere di per se stesso interpretato come indicativo di un disinteresse a far valere il suo diritto di credito, configurante inerzia (all'esercizio del diritto medesimo) cui si ricollega il decorso del termine di prescrizione. Omettendo di richiedere la restituzione il depositante non fa altro che manifestare il suo contrapposto interesse al mantenimento in giacenza delle somme, ovvero ad esercitare una facoltà che ugualmente gli deriva dal contratto di deposito. Ne consegue che, in assenza di una manifestazione di volontà della banca di recedere dal rapporto, la prescrizione del diritto di credito del depositante non può iniziare a decorrere prima che questi avanzi la richiesta di restituzione. Diverso è il discorso relativo agli interessi che la banca deve corrispondere al depositante nel momento in cui egli richiede la restituzione [ ... leggi tutto » ]


Prescrizione dei libretti di risparmio – anche per quelli antichi deve essere restituita la somma che vi fu depositata

9 Ottobre 2014 - Simonetta Folliero


La prescrizione del diritto a riscuotere quanto depositato nel libretto di risparmio La prescrizione del diritto incorporato nei libretti di deposito (anche indicati come libretti di risparmio) si contrappongono opposti orientamenti, ben sintetizzati. Secondo un primo orientamento, oggi superato ma a lungo seguito dai giudici di legittimità il termine prescrizionale decorrerebbe dal giorno della costituzione del rapporto o dell'ultima operazione di prelevamento o versamento effettuata. La prevalente dottrina e una parte della giurisprudenza di merito ritengono, invece, che la funzione del deposito bancario sottostante all'emissione del libretto di deposito non è quella del mutuo – come, invece, riteneva, fino a poco tempo fa, la Suprema Corte – ma quella della custodia, tipica del deposito, cosicché risulterebbe irragionevole assumere che il depositante possa esigere la restituzione di quanto depositato dal momento della creazione del rapporto o dalla scadenza del vincolo. In realtà, l'obbligo della banca di procedere alla restituzione sorgerebbe solo [ ... leggi tutto » ]


Libretti di deposito o di risparmio – dopo un versamento controllare sempre l’avvenuta annotazione

3 Luglio 2014 - Rosaria Proietti


Le annotazioni sul libretto di deposito o di risparmio, firmate dall'impiegato della banca, fanno piena prova nei rapporti fra la stessa e il depositario. Se manca un'annotazione ed il denaro è stato comunque versato "brevi manu" all'impiegato, si può superare questa presunzione con la dimostrazione che un'operazione di versamento di somme, ancorché non annotata, sia stata comunque eseguita. In tema di onere della prova, infatti, ai sensi di quanto disposto dal codice civile, è colui che afferma l'esistenza di un diritto a dover provare i fatti che ne costituiscono il fondamento. Così la Corte di cassazione nell'ordinanza numero 14888/14. [ ... leggi tutto » ]


Furto di un libretto di risparmio nominativo – la banca è obbligata ad accertare la rispondenza della firma di chi effettua il prelievo

29 Marzo 2014 - Giovanni Napoletano


Quando il libretto di risparmio è nominativo e non al portatore, la banca depositaria è obbligata ad accertare la legittimazione del soggetto che effettua l'operazione di prelievo; non è sufficiente a tal fine la circostanza di aver identificato il soggetto che ha effettuato l'operazione a mezzo della patente di guida, poiché è invece obbligo della banca verificare la rispondenza tra la firma apposta sulla distinta dell'operazione e quella acquisita in sede di apertura del rapporto. Nessun effetto sul piano del nesso di causalità tra fatto ed evento dannoso può, poi, essere attribuito al ritardo con cui il titolare del libretto comunica eventualmente all'intermediario l'avvenuto furto. Anche se il prelievo illegittimo avviene il giorno dopo il furto, è onere della banca provare che il titolare del libretto di risparmio aveva avuto conoscenza dell'evento in precedenza e in tempo utile a bloccare l'operazione. Così l'ABF nella decisione numero 5325 del 23 ottobre [ ... leggi tutto » ]