isee - individuazione nucleo familiare e famiglia anagrafica
Calcolo isee con variazione residenza in altro nucleo
Grazie per la risposta ma volevo aggiungere un particolare, nella guida alla individuazione dei componenti il nucleo familiare, pubblicato su questo, sito leggo al punto convivenza anagrafica che quando si trasferisce la residenza in coabitazione con alri per poter costituire un nucleo a sè stante bisogna dichiarare esplicitamente all'ufficiale di anagrafe che la convivenza è regolata da uno dei motivi indicati dall'articolo 5 del DPR. 30 Maggio, numero 223, nel mio caso per assistenza e cura, quindi all'atto del cambio residenza devo dichiarare che i miei genitori eleggono residenza coniugale presso la casa in cui ha la residenza mio padre e nel contempo che la convivenza anagrafica presso la mia abitazione è regolata per motivi di cura e assistenza? Nel momento in cui due coniugi non sono conviventi, l'appartenenza al nucleo familiare ai fini ISEE è determinata dalla scelta della residenza coniugale. Posto che due coniugi non possono mai far [ ... leggi tutto » ]
Assegno per il nucleo familiare – sussiste anche per la famiglia di fatto
Il genitore di figli naturali riconosciuti ha diritto all'assegno familiare. In tal senso si è espressa la Corte di Cassazione, con la sentenza del 18 giugno 2010, numero 14783. Nel caso di specie, il ricorrente era coniugato con una persona, ma conviveva da anni con altra persona. Dalla convivente aveva avuto tre figli, che ha poi riconosciuto. Considerato che i figli erano a suo carico, chiedeva all'I.N.P.S. l'assegno familiare. L'I.N.P.S. respingeva la domanda, in quanto i tre figli, per i quali si chiedeva l'assegno, non facevano parte del nucleo familiare costituito con il matrimonio. In proposito la Corte di Cassazione ha affermato che la normativa vigente richiede, ai fini dell'assegno, la condizione di "figlio naturale riconosciuto" e non necessariamente l'inserimento nella famiglia legittima, fondata sul matrimonio. La normativa di riferimento è il Decreto Legge del 13 marzo 1988, numero 69, che ha istituito l'assegno familiare (in sostituzione del vecchio istituto [ ... leggi tutto » ]
Come evitare i rischi di un pignoramento presso la residenza del debitore
Una soluzione potrebbe consistere nella sottoscrizione di un contratto di locazione dell'appartamento ammobiliato (con allegato inventario di arredi ed elettrodomestici concessi in comodato d'uso). Il contratto va, naturalmente, registrato. In alternativa, prima che il debitore vi fissi la residenza, l'ospite può anche incaricare un tecnico (eventualmente un CTU del tribunale) per una perizia asseverata dalla quale si evinca lo stato dei luoghi alla data, producendo altresì un elenco dettagliato di quanto contenuto nell'appartamento. Ancora, è possibile ottenere dall'anagrafe (sarà inevitabile a questo proposito un incontro con il responsabile dell'ufficio) la registrazione, presso l'unità abitativa, di una famiglia anagrafica disgiunta (costituita dal solo debitore) che può essere giustificata dall'ospite come temporanea e motivata da spirito di ospitalità. L'unica cosa che il debitore non deve fare è quella di acquisire, senza alcun accorgimento formale, la residenza presso altri soggetti. Da quel momento infatti, per l'Ufficiale Giudiziario, tutto quanto presente nell'appartamento in cui [ ... leggi tutto » ]
Separazione dei coniugi – i presupposti dell’assegno di mantenimento
Separazione personale dei coniugi - i requisiti necessari per la richiesta dell'assegno di mantenimento In caso di separazione, il coniuge che non abbia adeguati redditi propri può chiedere che l'altro coniuge versi un assegno di mantenimento. Per ottenere il mantenimento è necessario che ricorrano le seguenti condizioni: il coniuge richiedente non deve avere redditi adeguati; la separazione non deve essere addebitata al coniuge richiedente; l'altro coniuge deve avere a sua volta un reddito sufficiente per corrispondere l'assegno. La corresponsione e l'importo dell'assegno sono decisi dal Giudice tenendo conto dei redditi dei coniugi, del tenore di vita sostenuto durante il matrimonio e di ogni altra circostanza rilevante in concreto. Il mantenimento può essere corrisposto mensilmente oppure in un'unica soluzione. Se il coniuge obbligato non paga quanto dovuto, potrà essere chiesto il sequestro dei beni dell'obbligato, oppure potrà essere chiesto il pignoramento dello stipendio o della pensione. Il provvedimento con cui il [ ... leggi tutto » ]
Separazione dei coniugi – genitore non affidatario e spese straordinarie dei figli
In tema di separazione e divorzio, il genitore non affidatario non decide sulle spese straordinarie dei figli, anche se è tenuto a pagarle. Con la recentissima sentenza numero 8676 del 12 aprile 2010 la Corte di Cassazione ha stabilito che il genitore non affidatario, tenuto al mantenimento, non può contestare le decisioni del coniuge sulle spese straordinarie per i figli minori, anche se deve obbligatoriamente contribuirvi. La Cassazione, infatti, sostiene che l'affidamento esclusivo dei figli ad uno dei genitori comporta che solamente quest'ultimo potrà esercitare la potestà genitoriale ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge numero 898/1970, comprese le decisioni sulle spese di carattere straordinario. L'articolo 6, comma 4, infatti, prevede che: "Il genitore cui sono affidati i figli, salva diversa disposizione del tribunale, ha l'esercizio esclusivo della potestà su di essi; egli deve attenersi alle condizioni determinate dal tribunale. Salvo che non sia diversamente stabilito, le decisioni di [ ... leggi tutto » ]