INPS


Pensionato vs inps » una storia che vale un centesimo

22 Ottobre 2013 - Patrizio Oliva


Pensionato vs Inps: Una storia che vale un centesimo » Introduzione Emilio Casali, pensionato di Riccione. Un ottantacinquenne che ha percepito, dal 1996 al 2000, un centesimo di euro di vitalizio in più del dovuto. A distanza di 13 anni, l'Inps lo vuole indietro, ma per fortuna, a dire di molti, senza gli interessi. Dopo che la storia ha fatto il giro dei notiziari, forse per grazia divina, l'inps ha rimosso il dirigente dell'ufficio da cui è partita la richiesta-scandalo. Pensionato vs Inps: Una storia che vale un centesimo » L'assurdità Un centesimo, è questa la somma che l'Inps pretende da Emilio Casali, un pensionato ottantacinquenne di Riccione. Somma che deve essere restituita, perchè percepita in eccesso nel periodo che va dal primo gennaio 1996 al 31 dicembre 2000 poiché: l'ammontare dei redditi personali è superiore ai limiti della legge 335 del 1995. Nella raccomandata, pagata sicuramente di più del [ ... leggi tutto » ]


Prescrizione e decadenza per le rate di pensione inps

21 Agosto 2013 - Paolo Rastelli


Quando un diritto si estingue per prescrizione Ogni diritto si estingue per prescrizione quando il titolare non lo esercita per il tempo determinato dalla legge. In generale, secondo l'articolo 2946 del codice civile, i diritti si estinguono per prescrizione con il decorso di dieci anni, salvo i casi in cui la legge dispone diversamente. Nella fattispecie il diritto a pensione è imprescrittibile in quanto riferito ad una situazione giuridica che permane nel tempo, ad uno “status” collegato alla persona del titolare e dunque non soggetto a prescrizione: la prescrizione non riguarda lo status di pensionato ma le sole rate di pensione. LA PRESCRIZIONE DELLE RATE DI PENSIONE In materia di pensioni, l'articolo 129, 1° comma, regio decreto legge 4 ottobre 1935, numero 1827, dispone che alle rate di pensione già liquidate e poste in pagamento si applica la prescrizione breve quinquennale. Le rate di pensione non riscosse entro cinque anni [ ... leggi tutto » ]


Prescrizione per i contributi inps dovuti e non versati

20 Agosto 2013 - Andrea Ricciardi


Prescrizione per i contributi INPS dovuti e non versati La prescrizione è un evento estintivo del diritto di versare/recuperare i contributi, legato al decorso di un periodo di tempo determinato dalla legge. Entro il termine di prescrizione i contributi non versati possono essere validamente: pagati con regolarizzazione da parte del datore di lavoro (lavoro dipendente), o del lavoratore stesso (lavoro autonomo) ; recuperati con accertamenti di vigilanza o avvisi di pagamento o segnalazione all'esattoria (cartelle esattoriali). I contributi non pagati e prescritti possono essere recuperati solo mediante riscatto. La legge numero 335/95 (entrata in vigore il 17 agosto 1995) ha modificato, a partire dal 1° gennaio 1996, il termine prescrizionale, riducendolo da 10 a 5 anni. Attualmente possono, pertanto, configurarsi tre differenti ipotesi rispetto alle quali calcolare il decorso della prescrizione del credito contributivo. Il maturarsi o meno della prescrizione stessa è, comunque, naturalmente connesso al compimento o meno di atti  tramite cui l'INPS abbia validamente richiesto ai soggetti tenuti [ ... leggi tutto » ]


Contributi inps per collaboratori di impresa familiare – dovuti solo per chi presta attività regolare e costante

3 Giugno 2013 - Ornella De Bellis


La consolidata giurisprudenza indica che, per quanto riguarda il valore ai fini probatori della natura del rapporto come autonomo o subordinato, il termine giuridico utilizzato per definire il rapporto dalle parti (ovvero la qualificazione data nell'atto notarile al rapporto instaurato tra i componenti della famiglia ed attraverso la dichiarazione dei redditi del titolare dell'impresa) può ben costituire un utile elemento di giudizio. Tuttavia assume rilievo anche il concreto svolgimento del rapporto stesso. Infatti, si è precisato che ai fini del riconoscimento dell'istituto residuale dell'impresa familiare è necessario che concorrano due condizioni: sia fornita la prova sia dello svolgimento da parte del partecipante di un'attività lavorativa continua, nel senso di attività non saltuaria ma regolare e costante, anche se non necessariamente a tempo pieno; sia fornita la prova dell'accrescimento della produttività dell'impresa provocato dal lavoro del partecipante, necessaria per determinare la quota di partecipazione agli utili e agli incrementi. Infine, anche [ ... leggi tutto » ]


Il recupero degli importi indebitamente percepiti dal pensionato

21 Marzo 2013 - Simone di Saintjust


Il recupero delle somme percepite dal pensionato e non dovute Nei casi in cui l'indebito consegua alla omessa o incompleta segnalazione, da parte dell'interessato, di fatti incidenti sul diritto o sulla misura della pensione, che non siano già a conoscenza dell'Istituto, L'INPS procede al recupero delle somme indebitamente percepite, senza alcuna limitazione temporale, in quanto la omissione viene in sostanza equiparata dal legislatore al dolo, il che ne consente in ogni caso la recuperabilità. Ed infatti, i termini di prescrizione decennali del credito decorrono, qualora l'indebito sia da ricollegare a situazioni che devono essere comunicate dal pensionato, dalla data della comunicazione stessa. Vengono ricompresi nel comportamento doloso - oltre ai casi di attività illecita dell'interessato, come tali rilevanti anche in sede penale con conseguente obbligo di denuncia all'Autorità giudiziaria - anche l'indicazione di dati incompleti o l'omissione di denuncia di circostanze incidenti sul diritto o sulla misura della prestazione, purché [ ... leggi tutto » ]