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Intimazione di pagamento per tributi – è competente la commissione tributaria

23 Gennaio 2012 - Giorgio Valli


Se l'intimazione di pagamento ha per oggetto i tributi,  il ricorso deve essere proposto dinanzi alla Commissione tributaria La Cassazione a Sezioni Unite ha ribadito il principio per il quale  le intimazioni di pagamento aventi ad oggetto tributi devono essere impugnate dinanzi alla Commissione tributaria (Cassazione, Sezioni Unite, sentenza numero 1865/2011) Questo indipendentemente dal tipo di vizio eccepito dal ricorrente. Il dubbio si poneva in quanto l'articolo 2 del Decreto legislativo 31 dicembre 1992, numero 546, come modificato dall'articolo 12 della Legge 26 dicembre 2001, numero 448, sottrae alla giurisdizione del giudice tributario le controversie attinenti alla fase dell'esecuzione forzata. Il ricorrente aveva erroneamente dedotto che l'intimazione di pagamento fosse riconducibile a questa fase e, conseguentemente, sottratta alla giurisdizione della Commissione tributaria. Invero l'intimazione di pagamento, come anche la cartella esattoriale e l'avviso di mora, non è un atto esecutivo, bensì un atto prodromico, antecedente alla fase esecutiva. E l'impugnazione [ ... leggi tutto » ]


Schema protesto assegni

11 Gennaio 2012 - Rosaria Proietti


Procedure di incasso assegni Check truncation è la procedura telematica con cui le banche compensano assegni fino a 5 mila euro ed assegni circolari di importo qualsiasi. Si ricorre invece alla stanza compensazione per assegni (non circolari) di importo superiore a 5000 euro. Azione di regresso Per quanto riguarda l'assegno bancario, il legittimo possessore non può agire nei confronti della banca perché questa non assume alcuna obbligazione cambiaria. L' obbligo per la banca trattaria deriva soltanto da un rapporto contrattuale, pertanto tale obbligo sussiste soltanto se il correntista ha fondi disponibili.  Non esiste, da un punto di vista giuridico, l'azione diretta per l'assegno bancario (a differenza di quanto avviene, invece, per la cambiale). Il legittimo titolare dell'assegno può quindi procedere solo nei confronti dei soggetti responsabili del pagamento, ovvero sono il traente, i giranti e i loro eventuali avallanti. L'azione di regresso (ovvero quella contro i giranti, il traente e gli [ ... leggi tutto » ]


Prescrizione e decadenza delle multe

4 Dicembre 2011 - Antonella Pedone


Termini di prescrizione delle multe In questo articolo si discute della prescrizione dei crediti per sanzioni amministrative (multe), dei termini di decadenza per la notifica dei verbali di accertamento e per la notifica della cartella esattoriale sempre in riferimento ai crediti per sanzioni amministrative. Per le sanzioni amministrative, quali ad esempio quelle previste dal Codice della strada, il termine di prescrizione è di cinque anni dalla data dell'infrazione (articolo 28 della Legge numero 689/81: "Il diritto a riscuotere le somme dovute per le violazioni indicate dalla presente legge si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui è stata commessa la violazione"). La corretta notifica del verbale di accertamento (che necessariamente precede la cartella) interrompe il termine facendolo ripartire ex novo. Termini di decadenza delle multe Dal 1° gennaio 2008, per le sanzioni amministrative relative a violazioni del Codice della strada, di spettanza comunale, la cartella deve essere [ ... leggi tutto » ]


Prescrizione e decadenza dei crediti contributivi

29 Novembre 2011 - Antonella Pedone


Prescrizione dei crediti contributivi e decadenza per la notifica di accertamenti e cartelle In questo articolo si discute della prescrizione dei crediti contributivi, dei termini di decadenza per la notifica degli avvisi di accertamento e per la notifica della cartella esattoriale sempre in riferimento ai crediti contributivi. La Legge 335/95 (entrata in vigore il 17 agosto 1995) ha modificato i termini di prescrizione in materia contributiva, effettuando delle distinzioni tra i crediti relativi ai periodi antecedenti il 1 gennaio 1996 e quelli relativi ai periodi successivi. Termini di prescrizione per contributi successivi al 1 gennaio 1996 Le contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria si prescrivono nei seguenti termini: a) dieci anni per le contribuzioni di pertinenza del Fondo pensioni lavoratori dipendenti e delle altre gestioni pensionistiche obbligatorie, compreso il contributo di solidarietà previsto dall'articolo 9-bis, comma 2, del decreto-legge 29 marzo 1991, numero 103, convertito, con modificazioni, dalla [ ... leggi tutto » ]


Tributi locali – prescrizione e decadenza

29 Novembre 2011 - Antonella Pedone


Tributi locali - prescrizione e decadenza In questo articolo si discute della prescrizione dei tributi locali, dei termini di decadenza per la notifica degli avvisi di accertamento e per la notifica della cartella esattoriale sempre relativamente ai tributi locali. Termini di prescrizione dei tributi locali I tributi locali si prescrivono dopo il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui il tributo avrebbe dovuto essere versato o a quello dell'ultimo atto interruttivo tempestivamente notificato al contribuente (legge 296/2006- legge finanziaria per l'anno 2007). L'applicazione del termine breve di cinque anni (in luogo di quello ordinario di dieci anni) è stata affermata dalla Cassazione con sentenza del 23 febbraio 2010. In particolare la Cassazione sostiene che i tributi locali (a differenza di quelli erariali) sono "prestazioni periodiche" e, come tali, rientrano nell'ambito di applicazione dell'articolo 2948 comma 4 del Codice civile, che stabilisce appunto la prescrizione quinquennale. I tributi [ ... leggi tutto » ]