fallimento e concordato preventivo


Accordo consensuale di separazione e contestuale trasferimento della proprietà di un immobile al coniuge affidatario – quando l’atto può considerarsi a titolo oneroso

3 Agosto 2015 - Ornella De Bellis


Separazione consensuale, trasferimento dell'immobile di proprietà al coniuge separato affidatario dei figli minori e successivo fallimento del coniuge obbligato. La domanda che ci si pone è se la l'atto di alienazione possa essere dichiarato inefficace nei confronti della curatela fallimentare. Si tratta, in pratica, di stabilire se l'atto possa, o meno, considerarsi a titolo oneroso. La difesa del coniuge affidatario eccepisce che il trasferimento dell'immobile deve considerarsi a titolo oneroso, perchè in base all'accordo di separazione consensuale il fallito risultava esonerato dalla prestazione periodica e sistematica in favore dei figli (l'altro coniuge disponeva di un reddito personale sufficiente al proprio mantenimento). L'atto era, infatti, destinato a regolare i rapporti patrimoniali tra i coniugi con riferimento alle spese per il mantenimento dei figli, cui il coniuge obbligato, avrebbe provveduto di volta in volta solo in caso di necessità, oltre che con l'attribuzione della nuda proprietà una volta che i figli fossero [ ... leggi tutto » ]


Cessione crediti ed opponibilità al fallimento del cedente

30 Luglio 2015 - Piero Ciottoli


Qualora il cessionario abbia pagato in tutto o in parte il corrispettivo della cessione ed il pagamento abbia data certa, la cessione è opponibile al fallimento del cedente dichiarato dopo la data del pagamento. La norma dispone anche che l'efficacia della cessione verso i terzi non è opponibile al fallimento del cedente, se il curatore prova che il cessionario conosceva lo stato di insolvenza del cedente quando ha eseguito il pagamento e sempre che il pagamento del cessionario al cedente sia stato eseguito nell'anno anteriore alla sentenza dichiarativa di fallimento e prima della scadenza del credito ceduto. Il momento dal quale si fa discendere l'opponibilità della cessione del credito ai terzi non è il perfezionamento dell'atto contrattuale, bensì il pagamento del cessionario al cedente. Così si sono espressi i giudici della Corte di cassazione nella sentenza 12994/15. [ ... leggi tutto » ]


Registro delle imprese e diritto all’oblio – la questione è rimessa alla corte di giustizia europea

20 Luglio 2015 - Lilla De Angelis


Registro delle imprese tenuto dalle Camere di commercio e diritto all'oblio Nasce l'esigenza di sapere se i dati conservati nel registro delle imprese dalle Camere di commercio, in adempimento della funzione ad esse demandata dalla legge, possano essere resi non più disponibili a chiunque in forza di un diritto all'oblio, disponendosene la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco, allorquando sia decorso un tempo che (allo stato attuale della disciplina) non è determinato o determinabile a priori in modo netto, ma è da individuare in quello necessario allo scopo per cui il dato è stato raccolto. Si tratta del quesito posto ai giudici delle Corte di cassazione dai legali dell'amministratore unico di una società edile che conveniva in giudizio la Camera di commercio, chiedendo che la stessa venisse condannata alla cancellazione o alla trasformazione in forma anonima dei dati che ricollegavano il suo nome al fallimento di un'altra [ ... leggi tutto » ]


Il reato di bancarotta fraudolenta si consuma nel momento in cui interviene la sentenza di fallimento

21 Giugno 2015 - Giorgio Valli


Il reato di bancarotta fraudolenta si consuma nel momento in cui interviene la sentenza dichiarativa di fallimento. Non si può legare la consumazione del reato presupposto al momento della materiale “distrazione” delle somme di denaro dalle casse della società, azione in sé non configurabile come delitto fino al momento della dichiarazione di fallimento della società stessa. Insomma, non è integrato il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale nel caso in cui la somma sottratta dalle casse sociali, riportata da relativa annotazione contabile, sia incontrovertibilmente riversata nella sua integrante – dai soci che l'avevano prelevata – nelle casse della società prima della dichiarazione di fallimento. Infatti, ancorché il delitto di bancarotta abbia natura di reato di pericolo, per l'individuazione del relativo momento consumativo deve aversi riguardo alla dichiarazione giudiziale di fallimento, con la conseguenza che la valutazione del pregiudizio ai creditori deve essere valutata al momento di tale dichiarazione e non a [ ... leggi tutto » ]


Il concordato preventivo non può essere chiesto al solo scopo di differire la dichiarazione di fallimento

19 Maggio 2015 - Giorgio Martini


In pendenza di un procedimento di concordato preventivo, sia esso ordinario o con riserva, il fallimento dell'imprenditore, su istanza di un creditore o su richiesta del pubblico ministero, può essere dichiarato soltanto quando la domanda di concordato sia stata giudicata inammissibile, quando sia stata revocata l'ammissione alla procedura, quando la proposta di concordato non sia stata approvata e quando, all'esito del giudizio di omologazione, sia stato respinto il concordato. Pertanto, la pendenza di una domanda di concordato preventivo, sia esso ordinario o con riserva, non rende improcedibile il procedimento prefallimentare iniziato su istanza del creditore o su richiesta del pubblico ministero, né ne consente la sospensione, ma impedisce temporaneamente soltanto la dichiarazione di fallimento fino a quando la domanda di concordato sia stata giudicata inammissibile, sia stata revocata l'ammissione alla procedura, la proposta di concordato non sia stata approvata e, all'esito del giudizio di omologazione, sia stato respinto il concordato. [ ... leggi tutto » ]