tasse - evasione ed elusione fiscale reati tributari ed abuso del diritto


Omesso versamento dei tributi – quando può essere invocata la causa di forza maggiore

18 Marzo 2015 - Giorgio Valli


E' onere del debitore fornire la prova che non sia stato altrimenti possibile reperire le risorse economiche e finanziarie necessarie a consentirgli il corretto e puntuale adempimento delle obbligazioni tributarie; pur avendo posto in essere tutte le possibili azioni, anche sfavorevoli per il suo patrimonio personale, dirette a consentirgli di recuperare, in presenza di un'improvvisa crisi di liquidità, quelle somme necessarie ad assolvere il debito erariale, senza esservi riuscito per cause indipendenti dalla sua volontà e ad egli non imputabili. La forza maggiore postula la individuazione di un fatto imponderabile, imprevisto ed imprevedibile, che esula del tutto dalla condotta del debitore, sì da rendere ineluttabile il verificarsi dell'evento, non potendo ricollegarsi in alcun modo ad un'azione od omissione cosciente e volontaria. Va pertanto escluso che le difficoltà economiche in cui versa il soggetto debitore possano integrare una causa di forza maggiore. Corollario di queste affermazioni è il fatto che nei [ ... leggi tutto » ]


Reati tributari – presupposti del sequestro preventivo nei confronti dell’amministratore della società

23 Febbraio 2015 - Antonella Pedone


In materia di reati tributari, è riconosciuta la possibilità di sequestrare i beni della persona giuridica, purchè si tratti di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro o di altri beni fungibili direttamente riconducibili al profitto del reato. E' invece esclusa la possibilità di eseguire, nei confronti dell'ente, un sequestro finalizzato alla confisca per equivalente, salvo il caso in cui la società sia un mero schermo fittizio (Cassazione, Sezioni Unite, sentenza n. 10561/2014). Ad ulteriore precisazione di quanto sopra, la Cassazione ha affermato che l'esistenza di beni della società che possano essere utilmente sottoposti a sequestro preclude la possibilità di sequestrare i beni degli organi sociali (ad esempio, i beni dell'amministratore). In altre parole, i beni dell'amministratore della società responsabile del reato tributario in questione possono essere sequestrati (anche per equivalente) solo dopo aver verificato l'assenza di disponibilità in capo all'impresa. Tale verifica viene compiuta dal Pubblico Ministero allo stato [ ... leggi tutto » ]


Evasione fiscale e sequestro preventivo – quando il terzo può pagare l’imposta evasa ponendo fine alla confisca

22 Ottobre 2014 - Loredana Pavolini


In tema di reati tributari, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto del reato, corrispondente all'ammontare dell'imposta evasa, può essere legittimamente mantenuto fino a quando permane l'indebito arricchimento derivante dall'azione illecita, che cessa con l'adempimento dell'obbligazione tributaria. Il mantenimento del sequestro preventivo è giustificato fino al momento in cui si realizza il recupero delle imposte evase a favore dell'amministrazione finanziaria con corrispondente riduzione del patrimonio personale del contribuente, momento superato il quale non ha più ragione di essere mantenuto in vita la misura cautelare. Se l'evasore è anche creditore di un terzo soggetto e quest'ultimo salda il debito vantato dall'Erario, si verifica la situazione in cui al debitore non residua alcun illecito vantaggio economico ed alcun illecito arricchimento, in quanto egli avrebbe dovuto percepire quella somma in qualità di creditore del terzo. Nelle ipotesi appena enunciate, dunque, il pagamento da parte di un terzo, della somma dovuta [ ... leggi tutto » ]


Prelievo bancario senza giustificazione da parte di professionisti » incostituzionale la presunzione fiscale

7 Ottobre 2014 - Gennaro Andele


Addio presunzione fiscale: il prelievo in banca non è più considerato ricavo nero per gli autonomi. I prelievi dal conto bancario da parte di professionisti e autonomi senza giustificazione non possono essere considerati automaticamente compensi in nero. È arbitrario, infatti, ipotizzare che i prelievi ingiustificati da conti correnti bancari effettuati da un lavoratore autonomo siano destinati ad un investimento nell'ambito della propria attività professionale e che questo sia, a sua volta, produttivo di un reddito. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte Costituzionale con sentenza 228/14. Da quanto si evince dalla pronuncia esaminata, è irragionevole e contro ogni logica la presunzione fiscale secondo cui i prelievi ingiustificati da conti correnti bancari, effettuati da un lavoratore autonomo, sarebbero destinati a un investimento nell'ambito della propria attività professionale e che questo a sua volta sia produttivo di un reddito non dichiarato. A parere dei giudici della Corte Costituzionale, infatti, l'estensione ai redditi [ ... leggi tutto » ]


Reati tributati » per la dichiarazione infedele scatta il sequestro del conto corrente anche basandosi su una mera presunzione fiscale

29 Settembre 2014 - Paolo Rastelli


Scatta il sequestro del conto corrente per chi ha un alto tenore di vita ma è praticamente nullatenente per il fisco. Nell'ambito dei reati tributari, le presunzioni fiscali possono essere utilizzate dal giudice, in sede di convalida della misura cautelare, per ottenere il sequestro del conto corrente del contribuente. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 39460/14. Dura la vita per chi fa il nullatenente agli occhi del fisco ma, in realtà, ostenta ricchezza. Da quanto si evince dalla pronuncia citata, chi dichiara un reddito modesto, ma tiene comunque un elevato tenore di vita, con spese di tutti i tipi come viaggi, ristoranti e auto, rischia il sequestro del conto corrente. A parere degli Ermellini, infatti, le presunzioni fiscali possono essere utilizzate dal giudice in sede di convalida della misura cautelare del sequestro dei conti. Ciò vuol dire, in parole povere, che può sussistere un filo [ ... leggi tutto » ]