esecuzione forzata o coattiva


Pignoramento e difetto di notifica – il debitore esecutato ha cinque giorni per opporsi agli atti esecutivi

30 Agosto 2013 - Simone di Saintjust


Il debitore sottoposto ad esecuzione che sostiene di non aver avuto notizia del pignoramento a suo carico ha solo cinque giorni di tempo per far valere tale difetto di notifica attraverso l'opposizione agli atti esecutivi di cui all'articolo 617 Cpc. Cinque giorni che decorrono da quello della comunicazione o notifica dell'atto successivo che necessariamente presuppone il pignoramento. Lo ha chiarito la Cassazione nella sentenza 22279/10 con cui ha confermato la tardività dell'opposizione all'atto di pignoramento di alcuni debitori esecutati, in quanto proposta oltre il termine di cinque giorni - previsti dall'articolo 617 Cpc - decorrenti dalla notifica della diffida a presentare il rendiconto che, invece, avevano ricevuto. Sul punto, infatti, la Suprema corte ha ricordato che l'inosservanza di tale termine perentorio comporta l'inammissibilità dell'opposizione proposta perché tardiva. Inammissibilità che può essere rilevata d'ufficio anche in sede di legittimità. Ma non è tutto. Per sgombrare il campo da eventuali equivoci, poi, [ ... leggi tutto » ]


Riscossione coattiva e compensazione – la pa non salda fatture a chi deve pagare una cartella esattoriale

16 Agosto 2013 - Paolo Rastelli


Riscossione coattiva e compensazione – la PA non salda fatture a chi deve pagare una cartella esattoriale Secondo quanto previsto dall'articolo 48-bis, DPR 602/1973, i soggetti pubblici, ossia le pubbliche Amministrazioni e società a totale partecipazione pubblica, prima di effettuare un pagamento di importo superiore a euro 5 mila, devono procedere alla verifica di eventuali inadempienze tributarie da parte del soggetto beneficiario del pagamento stesso. Ciò si realizza con l'inoltro, da parte della PA, di apposita richiesta a Equitalia Servizi spa la quale è preposta a controllare che non risulti nessun inadempimento a carico del beneficiario dell'obbligo di versamento, di ammontare complessivo pari almeno a euro 5mila, derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento relative a ruoli consegnati agli agenti della riscossione a decorrere dall'01.01.2000. Qualora Equitalia comunichi che non risultano inadempimenti, il soggetto pubblico può procedere al pagamento a favore del beneficiario delle somme ad esso [ ... leggi tutto » ]


Riscossione coattiva della cartella esattoriale a seguito mancato pagamento entro 60 giorni dalla notifica

2 Agosto 2013 - Paolo Rastelli


Riscossione coattiva della cartella esattoriale a seguito mancato pagamento entro 60 giorni dalla notifica Se non si paga la cartella entro 60 giorni dalla sua notifica l'agente della riscossione può mettere in atto le procedure esecutive che ritiene più opportune al fine di riscuotere il dovuto. Si va dal fermo amministrativo dell'auto all'iscrizione di ipoteca sulla casa, fino ad arrivare all'espropriazione forzata (pignoramento e vendita coatta) dei ben immobili e mobili del debitore e dei suoi coobbligati. Possono essere pignorati anche i crediti presso terzi e le somme dovute da terzi in ambito lavorativo (nella misura massima di un quinto). L'ipoteca sugli immobili può essere iscritta -senza che siano previsti limiti minimi del debito- per un importo massimo pari al doppio del debito complessivo. Non vi sono particolari obblighi di preavviso, nemmeno se viene iscritta dopo un anno dalla notifica della cartella. Al debitore deve comunque pervenire una comunicazione di [ ... leggi tutto » ]


Azioni esecutive

10 Luglio 2013 - Paolo Rastelli


LE AZIONI ESECUTIVE PER IL RECUPERO DEL CREDITO Le azioni esecutive servono a soddisfare il proprio credito, soprattutto quando si è già ottenuta una sentenza favorevole dal giudice, dovrebbe essere se non automatico almeno semplice. Nel nostro diritto non è proprio così . Sovente accade che il creditore, pur se munito di una sentenza che gli dà ragione, rimanga ugualmente insoddisfatto perché il suo debitore non esegue spontaneamente la sentenza. Il processo esecutivo serve a questo: realizzare coattivamente il risultato pratico di un obbligo giuridico disatteso, anche contro la volontà del debitore, che ne risponde con tutti i suoi beni presenti e futuri (articolo 2740 Codice Civile). In questo modo il creditore potrà ottenere dal giudice la consegna o il rilascio dell'oggetto dell'obbligazione (dare, fare, etc.) con l'esecuzione forzata su: beni mobili; beni immobili; beni di eventuali terzi giuridicamente collegati al debitore; o facendo eseguire l'obbligo di fare o non fare [ ... leggi tutto » ]


Azione esecutiva e pignoramento – quando il creditore aggredisce il patrimonio del debitore

16 Aprile 2013 - Paolo Rastelli


Azione esecutiva e pignoramento – quando il creditore aggredisce il patrimonio del debitore Si definisce “azione esecutiva” il procedimento attraverso il quale il creditore che sia in possesso di un “titolo esecutivo” (cambiale, assegno, sentenza definitiva, ecc.) può aggredire il patrimonio del debitore. Le azioni esecutive sono svolte da uno o più creditori, siano essi privilegiati o chirografari, anche sullo stesso bene, mobile, immobile, mobile registrato o credito vantato da debitore, sono cumulabili in quanto il creditore può agire con i possibili mezzi di espropriazione forzata previsti dalla legge, ovvero il pignoramento mobiliare, il pignoramento immobiliare o il pignoramento presso terzi. Il debitore può però chiedere al giudice di limitare il mezzo utilizzabile ovvero che lo stabilisca il giudice stesso, nonché può chiedere che l'espropriazione sia limitata ad uno o più beni di sua proprietà, richiedendolo direttamente all'ufficiale giudiziario. Azione esecutiva e pignoramento – Il titolo esecutivo Le azioni esecutive [ ... leggi tutto » ]