eredità - accettazione tacita ed espressa


Rinuncia all’eredità – si può sempre accettare successivamente

6 Luglio 2016 - Carla Benvenuto


L'atto di rinuncia all'eredità deve essere rivestito di forma solenne (dichiarazione resa davanti a notaio o al cancelliere e iscrizione nel registro delle successioni). E' escluso che la rinuncia all'eredità possa essere fatta mediante scrittura privata autenticata. La rinuncia all'eredità non fa venir meno la delazione (cioè la messa a disposizione del patrimonio del defunto) al chiamato e non è, pertanto, ostativa alla successiva accettazione, che può essere anche tacita, allorquando il comportamento del rinunciante risulti incompatibile con la volontà di non accettare l'eredità. Infatti, l'articolo 525 del codice civile dispone che fino a quando il diritto di accettare l'eredità (decorso del termine decennale, ndr) non è prescritto contro i chiamati che vi hanno rinunciato, questi possono sempre accettarla, se non è già stata acquistata da altro dei chiamati, senza pregiudizio delle ragioni acquistate da terzi sopra i beni dell'eredità. Così hanno stabilito i giudici della Corte di cassazione nella [ ... leggi tutto » ]


Debiti tributari ed accettazione dell’eredità

26 Febbraio 2016 - Giorgio Valli


In tema di obbligazioni tributarie, grava sull'Amministrazione finanziaria creditrice del de cuius l'onere di provare l'accettazione dell'eredità da parte del chiamato, per potere da lui esigere l'adempimento dell'obbligazione del defunto. Tale onere non può essere assolto con la produzione della sola denuncia di successione, mentre è idoneamente adempiuto con la produzione degli atti dello stato civile, dai quali è dato coerentemente desumere quel rapporto di parentela con il de cuius che legittima alla successione, o di qualsiasi altro documento dal quale possa, con pari certezza, desumersi la sussistenza di detta qualità. Costituisce, invece, onere degli eredi produrre l'eventuale atto di rinuncia all'eredità, a fronte del quale incomberà, poi, sull'Amministrazione finanziaria l'onere di provarne la mancata inserzione nel registro delle successioni ai fini dell'opponibilità di tale atto ai terzi. Sono quelle appena esposte le indicazioni dei giudici di legittimità, in tema di eredità dei debiti tributari, fornite con la sentenza 3611/16 [ ... leggi tutto » ]


Presentare la dichiarazione dei redditi per conto del defunto comporta accettazione tacita dell’eredità

24 Novembre 2015 - Marzia Ciunfrini


Il diritto di accettare l'eredità si prescrive in dieci anni e il termine decorre dal giorno dell'apertura della successione. Tuttavia, i chiamati che hanno rinunciato all'eredità possono sempre accettarla, anche tacitamente, se non è già stata acquistata da altri chiamati e senza pregiudizio per i diritti acquisiti da terzi sui beni dell'eredità. Si ha accettazione tacita dell'eredità quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede. Questi i principi richiamati dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 6070/12. Pertanto, secondo l'insegnamento della Corte Suprema, la rinuncia all'eredità non è ostativa ad una successiva accettazione, che può essere anche tacita, allorquando il comportamento del rinunciante sia incompatibile con la volontà di non accettare la vocazione ereditaria. Si tratta di una precisazione di non poco conto, che può comportare conseguenze anche [ ... leggi tutto » ]


Con la trascrizione dell’accettazione tacita effettuata contestualmente alla vendita di un immobile della massa ereditaria il chiamato consegue un notevole risparmio di costi

26 Ottobre 2015 - Stefano Iambrenghi


L'accettazione è tacita quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede. L'accettazione tacita presuppone, quindi, l'esplicazione di un'attività personale del chiamato, con la quale venga posto in essere un atto incompatibile con la volontà di rinunciare e non altrimenti giustificabile se non nella qualità di erede, configurandosi, in tal modo, un comportamento che implica necessariamente la volontà di acquistare l'eredità. Ad esempio, comportano accettazione tacita dell'eredità gli atti di disposizione di singoli beni ereditari (l'ipotesi ricorrente è quella della vendita di un bene immobile della massa ereditaria), o anche comportamenti concludenti del chiamato, che abbia posto in essere un atto o una serie di atti significativi della volontà di accettare (è stata riconosciuta tale volontà in correlazione ad azioni tese a rivendicare la proprietà di beni ereditari o al [ ... leggi tutto » ]


La riscossione dei canoni di locazione integra accettazione tacita dell’eredità

7 Luglio 2015 - Marzia Ciunfrini


L'accettazione tacita di eredità, che si ha quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone la sua volontà di accettare e che non avrebbe diritto di compiere se non nella qualità di erede, può essere desunta anche dal comportamento del chiamato, che abbia posto in essere una serie di atti incompatibili con la volontà di rinunciare o che siano concludenti e significativi della volontà di accettare. In particolare, la riscossione dei canoni di locazione di un bene ereditario, è un atto dispositivo e non meramente conservativo, che integra accettazione tacita dell'eredità. Questo il pensiero dei giudici della Corte di cassazione, messo nero su bianco nella sentenza 11823/15. [ ... leggi tutto » ]