tutela consumatori - diritto di recesso


Chiusura del conto corrente – la banca non può condizionarla alla restituzione di un debito del cliente

14 Maggio 2014 - Simonetta Folliero


Può accadere che la banca opponga rifiuto alla richiesta di chiusura del conto formulata dal cliente, giustificando tale rifiuto con il mancato rimborso di somme indebitamente versate al correntista a titolo di stipendio e tredicesima mensilità. Può accadere anche che, dopo il rifiuto di chiudere il conto corrente, trascorrano degli anni e che la banca proceda alla chiusura del conto corrente solo dopo la presentazione, da parte del cliente, di un esposto alla Banca d'Italia. Nel frattempo, pur in assenza di movimentazioni in conto corrente, le spese di gestione continuano a lievitare. La domanda che ci si pone è se il cliente sia tenuto a rimborsare alla banca le spese di gestione del conto corrente maturate nel periodo che intercorre dalla richiesta iniziale di chiusura a quella effettiva. Orbene, in tema di rapporti di conto corrente, la richiesta di chiusura non può essere disattesa dalla banca in ragione della supposta [ ... leggi tutto » ]


Il recesso di pentimento dal contratto di credito – 14 giorni per esercitarlo

10 Maggio 2014 - Ludmilla Karadzic


Il consumatore dispone di un periodo di quattordici giorni di calendario per recedere dal contratto di credito collegato all'acquisto di un bene senza dare alcuna motivazione. Tale periodo di recesso ha inizio: il giorno della conclusione del contratto di credito; il giorno in cui il consumatore riceve il prospetto con le condizioni contrattuali, se tale giorno è posteriore a quello indicato al punto precedente. Infatti, Il decreto legislativo numero 141/2010 ha introdotto l'articolo 125-ter testo unico bancario che attribuisce espressamente al consumatore il diritto di recedere dal contratto di finanziamento, collegato all'acquisto di un bene, entro quattordici giorni dalla sua stipulazione, in qualsiasi caso e senza una motivazione particolare se non il semplice ripensamento ( “recesso di pentimento”). Inoltre, la risoluzione del contratto di credito comporta l'obbligo del finanziatore di rimborsare al consumatore le rate già pagate, nonché ogni altro onere eventualmente applicato. La risoluzione del contratto di credito non [ ... leggi tutto » ]


Vendita a distanza » come difendersi dalle scorrettezze con l’antitrust

11 Aprile 2014 - Andrea Ricciardi


Vendita a distanza » Come difendersi dalle scorrettezze con l'Antitrust A partire da giugno 2014, sarà possibile segnalare all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), tramite posta ordinaria, fax o posta, la violazione di alcune norme che regolano la vendita di beni o servizi effettuata a distanza oppure fuori dai locali commerciali. Avete acquistato, senza volerlo realmente, qualche prodotto vendutovi per telefono o in qualche stand fuori qualche grande magazzino, senza che ci fosse un vostro specifico consenso rilasciato per iscritto? Tra poco, sarà possibile segnalare la pratica scorretta all'Antitrust. Segnalare all'Agcm la vendita a distanza senza consenso Da giugno 2014 entreranno in vigore nuove tutele per i consumatori oggetto di pratiche commerciali scorrette. Più precisamente, ogni consumatore potrà segnalare all'Agcm qualsiasi venditore che abbia violato le norme sulla vendita dei beni a distanza o fuori dai locali commerciale. Sarà possibile segnalare, ad esempio, la mancata ricezione, da parte [ ... leggi tutto » ]


Carte revolving – dall’estinzione del rapporto non sono dovuti interessi e spese

30 Marzo 2014 - Giovanni Napoletano


Com'è noto, il credito revolving rappresenta una forma di finanziamento attraverso la messa a disposizione di una somma di denaro che il consumatore può utilizzare a sua discrezione con obbligo di restituzione della stessa, secondo un piano di rimborso prestabilito, pagando una determinata rata "minima" generalmente mensile. Tale importo è solitamente utilizzato tramite una carta di credito che rappresenta pertanto uno strumento di finanziamento. Per i rapporti di apertura di credito a tempo indeterminato è riconosciuto a ciascuna delle parti il diritto di recesso mediante preavviso (articolo 1845, co. 3, del codice civile). Tale diritto risulta rafforzato dall'articolo 10, comma 2, del d.l. numero 223/2006 che attribuisce ai clienti degli intermediari bancari e finanziari la facoltà di recedere dai contratti di durata senza penalità e spese di chiusura nonché, in materia di credito al consumo, dal decreto legislativo numero 141/2010, che riconosce al consumatore il diritto medesimo senza penalità e [ ... leggi tutto » ]


Prestito delega » il manuale per il debitore

24 Febbraio 2014 - Chiara Nicolai


Prestito delega » Il manuale per il debitore Obiettivo dell'articolo è fornire all'utente un piccolo manuale che illustra le particolarità del cosìddetto prestito delega. Cos'è il prestito delega Il Prestito Delega è un finanziamento a tasso fisso, le rate mensili sono prelevate dal datore di lavoro sulla busta paga e versate alla società finanziaria fino all'estinzione del debito. L'importo richiesto può essere utilizzato per qualsiasi finalità (ristrutturazione, acquisto auto, consolidamento debiti, spese per cerimonie, salute, viaggi, ecc…). Elementi essenziali del prestito delega: Di seguito gli elementi essenziali che servono per stipulare un prestito delega: Importo richiesto Capitale lordo mutuato Rate Piano di ammortamento Indici di costo Assicurazione T.F.R – Fondo Pensionistico Spese di istruttoria e apertura pratica Contratto Documenti Accessori Analizziamoli, ora, uno per uno. L'importo richiesto, chiaramente, è la somma che il dipendente chiede in prestito ad una società Finanziaria o a una Banca. Il capitale lordo mutuato, invece, [ ... leggi tutto » ]