debiti


Debiti e regime di comunione dei beni – domande e risposte

30 Luglio 2013 - Paolo Rastelli


Quali sono i beni personali che non rientrano nella comuni­one? a. I beni di proprietà del coniuge prima del matrimonio. b. I beni ricevuti dopo il matrimonio per donazione o eredità. c. I beni di uso strettamente personale di ciascun coniuge. d. I beni che servono all'esercizio della professione di ciascun coniuge. e. I beni ottenuti in risarcimento di un danno e la pensione di invalidità. f. I beni acquistati con il ricavato proveniente dalla vendita dei beni personali o con il loro scambio. Nei casi c, d e f sopra indicati, l'esclusione dalla comuni­one deve risultare dall'atto di acquisto, se di esso ha fatto parte anche l'altro coniuge; se non risulta l'esclusione, il bene è comune. I proventi del lavoro di ciascun coniuge o i frutti dei beni personali fanno parte della comunione? No, perché la comunione dei beni riguarda ciò che si acquista e non i mezzi con [ ... leggi tutto » ]


Amore e prestiti – come evitare debiti di relazione

6 Luglio 2013 - Chiara Nicolai


Amore e prestiti - Cosa è il debito di relazione Il debito di relazione è quando qualcuno rimane coinvolto nei prestiti o debiti di un'altra persona a causa di un legame emotivo invece di cercare di ottenere dei benefici per se stesso. A molte donne viene chiesto di firmare documenti in qualità di coobbligato in un prestito o di garante, a volte senza capire a fondo ciò che stanno firmando. Alcune credono che la loro firma sia una semplice formalità. Altre lasciano al partner tutte le decisioni di tipo finanziario. Alcune si sentono obbligate a sostenere il partner o il figlio maggiorenne oppure pensano che sia più facile firmare un documento che affrontare la pressione. Purtroppo spesso ignorano che questi documenti sono contratti legali vincolanti. Se si firma un documento riguardante il prestito di qualcun altro, si può venir citati per migliaia di euro. E' importante informarsi e proteggersi in [ ... leggi tutto » ]


Debiti – difendersi dagli esattori di recupero crediti

24 Giugno 2013 - Chiara Nicolai


Esattori recupero crediti - Condotta estrema: uso della forza, violazione di domicilio, intimidazione Gli esattori non possono presentarsi in casa o sul posto di lavoro senza un preventivo assenso del debitore e senza concordare ora e luogo dell'incontro. In particolare gli esattori non possono: usare o minacciare l'uso della forza contro di voi, un vostro familiare o altra persona a voi legata; danneggiare o minacciare di danneggiare beni di vostra proprietà; bloccare l'accesso a casa vostra o bloccare il vostro passaggio; entrare in casa vostra se avete negato il permesso o rifiutarsi di andarsene quando chiedete loro di farlo. Esattori recupero crediti - Contatto irragionevole, esercizio abusivo delle proprie ragioni, atti vessatori Gli esattori non possono:  urlare o usare linguaggio offensivo nei vostri confronti; usare linguaggio osceno o razzista o fare commenti personali o degradanti; contattarvi con frequenza superiore al dovuto o in orari irragionevoli. Ad esempio, è inaccettabile continuare [ ... leggi tutto » ]


Regolazione stragiudiziale dei debiti

21 Giugno 2013 - Chiara Nicolai


Cosa è la regolazione extragiudiziale (o stragiudiziale) dei debiti La regolazione extragiudiziale (o stragiudiziale) dei debiti consiste nella regolazione dei debiti rag­giunta senza l'intervento di un giudice. A tal fine è comunque necessario ottenere il consenso dei creditori. Quando i debiti sono in scadenza e non possono venire pagati, i creditori hanno la possibilità di rivolgersi all'autorità giudiziaria per esigere i propri crediti. Prima però che si arrivi ad un pignoramento trascorre del tempo che - in ogni caso - i debitori dovreb­bero sfruttare per cercare di trovare insieme al creditore una soluzione extragiudiziale: da una dilazione sino ad un concordato extragiudiziale. Solo a seguito di un'analisi approfondita della situazione concreta del cliente si può capire se sia o meno possibile raggiungere una regolazione extragiudiziale dei debiti e l‘effettiva utilità della stessa. Presupposto fondamentale per una soluzione durevole consiste nell‘essere fortemente decisi e motivati a liberarsi dalla spirale dei debiti. [ ... leggi tutto » ]


Fallimento personale del debitore consumatore – poter dire addio ai debiti con la legge sul sovraindebitamento (legge 3/2012 – salva suicidi)

8 Maggio 2013 - Ornella De Bellis


Solo un imprenditore non fallibile può fruire della legge sul sovraindebitamento Come premessa, va detto che un imprenditore, per poter essere considerato "non fallibile", deve possedere i seguenti requisiti: aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza di fallimento o dall'inizio dell'attività se di durata inferiore, un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad euro trecentomila; aver realizzato, nei tre esercizi precedenti, ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila avere un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila. La legge numero 3 del 27 gennaio 2012, in vigore dal 29 Febbraio 2012, introduce nel nostro ordinamento la procedura volontaria di ristrutturazione della crisi da sovraindebitamento ed offre, ai debitori, per così dire, "consumatori" (famiglie, privati cittadini etc.) ed agli imprenditori "non fallibili", la possibilità di far omologare dal giudice un piano di ristrutturazione dei debiti, [ ... leggi tutto » ]