debiti usura


Mutui e soglia di usura – come interpretare la sentenza 350/2013 della corte suprema

20 Maggio 2014 - Stefano Iambrenghi


La Corte di Cassazione con la nota pronuncia numero 350/2013, ha testualmente sostenuto che risulta che parte ricorrente aveva specificamente censurato il calcolo del tasso pattuito in raffronto con il tasso soglia senza tenere conto della maggiorazione di tre punti a titolo di mora, laddove, invece, ai fini dell'applicazione dell'articolo 644 c.p., e dell'articolo 1815 del codice civile, comma 2, si intendono usurari gli interessi che superano il limite stabilito dalla legge nel momento in cui essi sono promessi o comunque convenuti a qualunque titolo, quindi anche a titolo di interessi moratori. Tale motivazione merita una interpretazione adeguata e coerente con il sistema, laddove non può ritenersi che in essa risulti affermato niente altro se non che la disciplina relativa al tasso soglia, con le relative sanzioni, riguarda anche gli interessi moratori in sé considerati, con la conseguenza che anche rispetto ad essi deve verificarsi attentamente l'eventuale superamento del tasso [ ... leggi tutto » ]


Usura » interessi moratori interessi corrispettivi e tasso soglia

16 Maggio 2014 - Andrea Ricciardi


Ai fini della verifica del superamento della soglia di usura gli interessi di mora vanno sommati a quelli corrispettivi? Facciamo chiarezza con questo piccolo ed utile vademecum. Sulla famosa sentenza della Corte di Cassazione numero 350/2013, inerente al tema dell'usura e degli interessi di mora ci sono state numerose interpretazioni. E' bene notare, però, che la Suprema Corte non ha affatto sancito che gli interessi di mora debbano essere cumulati agli interessi corrispettivi. Gli Ermellini, infatti, si sono limitati a ribadire, in conformità alla propria giurisprudenza, il principio di diritto che anche gli interessi di mora soggiacciono all'usura. Per comprendere meglio la questione, bisogna anzitutto chiarire la differenza sostanziale tra i tre tipi di interessi previsti dal Codice civile, ovvero gli interessi corrispettivi, quelli di mora e quelli compensativi. Tutti i tre tipi di interessi, anche se comportano sempre e comunque il pagamento di denaro, sono autonomi e distinti. Infatti, [ ... leggi tutto » ]


Mutui » interessi moratori e corrispettivi non vanno sommati per confrontarli con soglia di usura

16 Maggio 2014 - Andrea Ricciardi


Alcuni recenti provvedimenti dei Tribunali, sia di merito che di Cassazione, hanno disatteso le aspettative di migliaia di clienti che volevano rivalersi nei confronti delle banche, accusate di aver applicato tassi a usura sui mutui ipotecari. Alcune pronunce giurisprudenziali hanno confermano, purtroppo, che i tassi moratori, promessi in contratto, non vanno sommati aritmeticamente con quelli degli interessi corrispettivi per confrontarli con i tassi della soglia d'usura. Il Tribunale di Napoli, ad esempio, con la sentenza 5949/14, ha osservato che la nota pronuncia della Cassazione 350/2013 non ha assolutamente stabilito che i tassi degli interessi corrispettivi debbano essere sommati con quelli degli interessi di mora (8,75%) e poi confrontati con la soglia d'usura (8,865%). Ancora il Tribunale di Napoli, successivamente, nel corso di un giudizio sommario, ha respinto la domanda di un cliente mutuatario, il quale sosteneva che il suo mutuo fosse usurario in quanto, sommando il tasso d'interesse corrispettivo (5,50%) [ ... leggi tutto » ]


Chiusura del conto corrente – la banca non può condizionarla alla restituzione di un debito del cliente

14 Maggio 2014 - Simonetta Folliero


Può accadere che la banca opponga rifiuto alla richiesta di chiusura del conto formulata dal cliente, giustificando tale rifiuto con il mancato rimborso di somme indebitamente versate al correntista a titolo di stipendio e tredicesima mensilità. Può accadere anche che, dopo il rifiuto di chiudere il conto corrente, trascorrano degli anni e che la banca proceda alla chiusura del conto corrente solo dopo la presentazione, da parte del cliente, di un esposto alla Banca d'Italia. Nel frattempo, pur in assenza di movimentazioni in conto corrente, le spese di gestione continuano a lievitare. La domanda che ci si pone è se il cliente sia tenuto a rimborsare alla banca le spese di gestione del conto corrente maturate nel periodo che intercorre dalla richiesta iniziale di chiusura a quella effettiva. Orbene, in tema di rapporti di conto corrente, la richiesta di chiusura non può essere disattesa dalla banca in ragione della supposta [ ... leggi tutto » ]


L’avviso di accertamento non può essere emesso prima di sessanta giorni dalla chiusura delle verifiche fiscali

28 Aprile 2014 - Giorgio Valli


In tema di diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali, la legge dispone che l'inosservanza del termine dilatorio di sessanta giorni per l'emanazione dell'avviso di accertamento – termine decorrente dal rilascio al contribuente, nei cui confronti sia stato effettuato un accesso, un'ispezione o una verifica nei locali destinati all'esercizio dell'attività, della copia del processo verbale di chiusura delle operazioni – determina di per sé, salvo che ricorrano specifiche ragioni di urgenza, la illegittimità dell'atto impositivo emesso. Infatti, il termine dilatorio di sessanta giorni è posto a garanzia dei principi di collaborazione e buona fede tra amministrazione e contribuente ed è diretto al migliore e più efficace esercizio della potestà impositiva. Le ragioni d'urgenza non possono consistere nella mera circostanza dell'approssimarsi della scadenza del termine di decadenza per l'accertamento relativo al periodo d'imposta, dal momento che, in tal modo, si verrebbero a convalidare, in via generalizzata, tutti gli atti [ ... leggi tutto » ]