rinuncia all'eredità (raccolta di post)


Presentare la dichiarazione dei redditi per conto del defunto comporta accettazione tacita dell’eredità

24 Novembre 2015 - Marzia Ciunfrini


Il diritto di accettare l'eredità si prescrive in dieci anni e il termine decorre dal giorno dell'apertura della successione. Tuttavia, i chiamati che hanno rinunciato all'eredità possono sempre accettarla, anche tacitamente, se non è già stata acquistata da altri chiamati e senza pregiudizio per i diritti acquisiti da terzi sui beni dell'eredità. Si ha accettazione tacita dell'eredità quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede. Questi i principi richiamati dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 6070/12. Pertanto, secondo l'insegnamento della Corte Suprema, la rinuncia all'eredità non è ostativa ad una successiva accettazione, che può essere anche tacita, allorquando il comportamento del rinunciante sia incompatibile con la volontà di non accettare la vocazione ereditaria. Si tratta di una precisazione di non poco conto, che può comportare conseguenze anche [ ... leggi tutto » ]


Eredità – quando il chiamato debitore muore prima di accettare o rinunciare

27 Gennaio 2015 - Carla Benvenuto


Famiglia con madre padre e due fratelli - muore prima la madre e i figli diventano eredi Famiglia con madre padre e due fratelli: muore prima la madre e i figli diventano eredi, senza aver fatto la successione in quanto nel loro caso non necessaria, dal momento che sono presenti poche migliaia di euro presenti su un conto in comune con la madre e basta, niente case ne beni mobili. Il padre invece non accetta, né rifiuta, né compie atti che possano far capire di averla accettata tacitamente in quanto non ha facoltà di muovere beni della moglie. Dopo pochissimi mesi anche il padre muore e in questo caso i due figli rinunciano all'eredità perché ha svariati debiti e quindi non esiste nessun altro erede. Dopo qualche anno i figli vengono contattati perché la madre vanta dei crediti di un'attività lavorativa di qualche anno prima. La mia domanda è questa. [ ... leggi tutto » ]


Eredità di un immobile – se il defunto lascia al debitore il diritto di abitazione il creditore non può esperire azione revocatoria della rinuncia del debitore a promuovere nei confronti dei coeredi ogni azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima

16 Settembre 2014 - Ludmilla Karadzic


Eredità di un immobile - Se il defunto lascia al debitore il diritto di abitazione il creditore non può esperire azione revocatoria della rinuncia del debitore a promuovere nei confronti dei coeredi ogni azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima Supponiamo che il debitore accetti il diritto di abitazione, a lui destinato nel testamento, e rinunci a promuovere nei confronti dei coeredi testamentari dello stesso immobile caduto in successione, ogni azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima. In questo modo, il debitore preclude al creditore la possibilità di soddisfarsi sui beni che, in caso di esito positivo di una eventuale azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima, entrerebbero a far parte del suo patrimonio. La domanda che ci si pone è se possa essere oggetto di revocatoria, da parte del creditore, la rinuncia del debitore ad esercitare azione [ ... leggi tutto » ]


Equitalia » ecco come salvarsi dal pignoramento del bene ricevuto in eredità

13 Giugno 2014 - Andrea Ricciardi


Equitalia, per poter pignorare l'immobile del debitore, deve dimostrare che lo stesso abbia accettato l'eredità in cui rientra la casa per cui si vuole procedere all'esecuzione forzata: non è sufficiente, infatti, la voltura catastale ma un atto pubblico. Arriva lo stop al pignoramento di Equitalia sugli immobili ereditati: l'agente per la riscossione, per poter vendere all'asta il bene, deve prima dimostrare che il debitore abbia accettato l'eredità. Per fare ciò, non basta una semplice denuncia di successione, presentata dal presunto erede. In questa fattispecie, dunque, il pignoramento può essere opposto e l'immobile messo al sicuro.. Ciò è quanto si evince dalla sentenza numero 11638 del 26 maggio 2014 della Corte di Cassazione. La semplice accettazione tacita dell'eredità, quando è stata effettuata con un atto che non può essere trascritto nei pubblici registri immobiliari, come la richiesta di voluta catastale, non è sufficiente per dare il via al pignoramento su un [ ... leggi tutto » ]


Come il creditore può dimostrare accettazione tacita dell’eredità da parte del debitore

30 Maggio 2014 - Annapaola Ferri


Se il chiamato all'eredità è un debitore, il suo creditore ha spesso interesse alla trascrizione dell'accettazione dell'eredità per poter portare a termine l'azione esecutiva. Per quanto riguarda l'accettazione esplicita, o espressa, dell'eredità, essa opera in base alla dichiarazione del chiamato contenuta in un atto pubblico ovvero in una scrittura privata con sottoscrizione autenticata o accertata giudizialmente. L'accettazione tacita dell'eredità consiste, invece, nel compimento di atti che presuppongono necessariamente la volontà di accettare e che il chiamato non avrebbe diritto di compiere se non nella qualità di erede. In via generale, gli atti che, secondo la legge o secondo la giurisprudenza, comportano accettazione tacita dell'eredità, non sempre saranno contenuti in un atto pubblico o in una scrittura privata autenticata, potendo consistere anche in comportamenti concludenti, come, ad esempio, il possesso dei beni ereditari non seguito da inventario o la sottrazione di beni ereditari. Per di più, va anche considerato che la [ ... leggi tutto » ]