contenzioso tributario - i ricorsi


La class action nel processo tributario – il ricorso congiunto a cartelle esattoriali e atti di accertamento

2 Aprile 2013 - Giorgio Valli


Quello che segue è un estratto della sentenza della Corte di Cassazione numero 4490 del 22 febbraio 2013. Il procedimento tributario, così come delineato dal decreto legislativo numero 546 del 1992, non contiene alcuna norma in ordine al cumulo dei ricorsi. E' quindi possibile fare riferimento al decreto legislativo numero 546 del 1992, articolo 1, comma 2, che contiene il rinvio alle norme del codice di procedura civile per quanto non disposto dal decreto e nei limiti della loro compatibilità con le norme dello stesso. In tale ambito normativo, può, pertanto, affermarsi l'applicabilità nel processo tributario dell'articolo 103 codice di procedura civile, per il quale, come noto, più parti possono agire o essere convenute nello stesso processo, quando tra le cause che si propongono esiste connessione per l'oggetto o per il titolo dal quale dipendono oppure quando la decisione dipende, totalmente o parzialmente dalla risoluzione di identiche questioni; applicabilità, peraltro, [ ... leggi tutto » ]


La sospensione cautelare nel processo tributario

9 Marzo 2013 - Giorgio Valli


La sospensione cautelare dell'atto tributario Nel processo tributario è ammessa la sospensione cautelare dell'atto impugnato, eventualmente subordinata ad una fideiussione. Salvo il diritto del ricorrente al rimborso delle spese L'articolo 47 del Decreto Legislativo numero 546/92, ha introdotto nel rito tributario l'istituto della sospensione cautelare. In particolare la norma prevede che: "Il ricorrente, se dall'atto impugnato può derivargli un danno grave ed irreparabile, può chiedere alla commissione provinciale competente la sospensione dell'esecuzione dell'atto con istanza motivata proposta nel ricorso o con atto separato ...". Il provvedimento di sospensione cautelare ai sensi dell'articolo 47 del Decreto Legislativo numero 546/92, può essere parziale e può imporre al ricorrente la prestazione - entro il termine stabilito dal giudice - di una idonea garanzia sotto forma di cauzione o, più spesso, di una fideiussione bancaria o assicurativa (Commissione Tributaria di Gorizia, ordinanza del 23 luglio 2009, numero 62). In tale ipotesi, laddove venga definitivamente [ ... leggi tutto » ]


La guida al ricorso tributario

7 Aprile 2012 - Giorgio Valli


La guida al ricorso tributario Se il contribuente ritiene illegittimo o infondato un atto emesso nei suoi confronti (per esempio, un avviso di liquidazione o di accertamento, una cartella esattoriale), può rivolgersi alla Commissione tributaria provinciale per chiederne l'annullamento totale o parziale. Nel valutare l'opportunità di instaurare un contenzioso tributario, occorre comunque ponderare sia tempi che costi. Infatti, la proposizione di un ricorso comporta, nella maggior parte dei casi, costi aggiuntivi rappresentati dall'obbligo di farsi assistere da un difensore e dal rischio, per chi perde, di essere condannato al pagamento delle spese. Per gli atti notificati dal 1° aprile 2012 è stato introdotto nel processo tributario il nuovo istituto del "reclamo" (articolo 39, comma 9, del decreto legge 98/2011). L'obiettivo è trovare un accordo preventivo con il Fisco ed evitare il ricorso al giudice tributario. L'istituto del reclamo è obbligatorio per le controversie di valore non superiore a 20 mila [ ... leggi tutto » ]


La conciliazione giudiziale nel contenzioso tributario

7 Aprile 2012 - Giorgio Valli


La conciliazione giudiziale nel contenzioso tributario La conciliazione giudiziale è il mezzo attraverso il quale si può chiudere un contenzioso aperto con il fisco: si applica a tutte le controversie per le quali hanno giurisdizione le Commissioni tributarie, può aver luogo solo davanti alle Commissioni tributarie provinciali e non oltre la prima udienza. La conciliazione permette al contribuente di usufruire di una riduzione delle sanzioni amministrative, che saranno dovute nella misura del 40% delle somme irrogabili. In ogni caso, la misura delle sanzioni non può essere inferiore al 40% dei minimi edittali previsti per le violazioni più gravi relative a ciascun tributo. La procedura di conciliazione giudiziale La conciliazione giudiziale può essere realizzata sia "in udienza" sia "fuori udienza" e può essere proposta:  dalla stessa Commissione tributaria provinciale, che, in sede di prima udienza, può prospettare alle parti il tentativo di conciliazione;  dalle parti (contribuente, ufficio dell'Agenzia delle Entrate, ente [ ... leggi tutto » ]


Come evitare il contenzioso tributario

7 Aprile 2012 - Giorgio Valli


Come evitare il contenzioso tributario Per evitare il contenzioso tributario e sottrarsi a lunghi e costosi giudizi, esistono diversi strumenti deflativi, tra i quali l'acquiescenza, l'accertamento con adesione, la conciliazione giudiziale. Tra le più recenti modifiche normative, si segnala l'abolizione, dal 6 luglio 2011, dell'obbligo di presentare idonee garanzie in caso di pagamento a rate degli importi, superiori a 50.000 euro, dovuti a seguito di:  accertamento con adesione acquiescenza all'accertamento conciliazione giudiziale Con la legge di stabilità 2011 (legge numero 220 del 13 dicembre 2010), è stata invece modificata la misura delle sanzioni ridotte dovute in caso di:  acquiescenza  accertamento con adesione  definizione agevolata delle sanzioni  adesione agli inviti al contraddittorio e ai processi verbali di constatazione  conciliazione giudiziale. I vantaggi degli istituti deflativi del contenzioso tributario Dal 1° febbraio 2011 si applicano le seguenti misure: [ ... leggi tutto » ]