come contestare un accertamento fiscale


Sanzioni tributarie non penali – principi e regole di applicazione

29 Agosto 2013 - Giorgio Valli


Principi e regole di applicazione delle sanzioni tributarie Per la violazione di un adempimento fiscale è prevista l'applicazione di una sanzione tributaria consistente, generalmente, nel pagamento di una somma di denaro ("sanzione pecuniaria"). A questa possono aggiungersi, in determinati casi, sanzioni accessorie come, per esempio: la sospensione della licenza o dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività commerciale, per un periodo da tre giorni a un mese (o da un mese a sei mesi, quando i corrispettivi oggetto della contestazione eccedono 50.000 euro), nel caso in cui siano state contestate, anche unitariamente, nel corso di un quinquennio, quattro distinte violazioni dell'obbligo di emettere la ricevuta fiscale o lo scontrino fiscale, compiute in giorni diversi; la sospensione dell'iscrizione all'albo o all'ordine dei professionisti che violano l'obbligo di emissione del documento che certifica i compensi riscossi (introdotta dal recente decreto legge numero 138/2011 e di cui si dirà più avanti). Le regole in base alle quali [ ... leggi tutto » ]


Irpef – ritenuta alla fonte

27 Agosto 2013 - Giorgio Valli


Istituto della ritenuta IRPEF alla fonte L'istituto della ritenuta alla fonte trova la propria disciplina nell'ambito delle disposizioni in materia di accertamento delle imposte sul reddito ed, in particolare, con riferimento ai redditi derivanti dall'esercizio di arti e professioni, nell'articolo 25 del DPR 29 settembre 1973, numero 600 (di seguito, per brevità, DPR numero 600 del 1973). La ritenuta opera secondo un meccanismo che vede coinvolti due soggetti: il sostituto d'imposta, ovvero il soggetto che corrisponde il compenso relativo a prestazioni di lavoro autonomo, ed il sostituito il quale, viceversa, è colui che ha reso la prestazione professionale e che riceve, quale corrispettivo, il compenso che costituisce reddito imponibile ai fini fiscali. Come disposto dall'articolo 25 del DPR numero 600 del 1973, il sostituto al momento dell'erogazione del reddito professionale deve trattenere, dalla somma dovuta, una ritenuta pari al 20 per cento della parte imponibile del compenso medesimo, a titolo [ ... leggi tutto » ]


Interpello – la richiesta di chiarimento ed interpretazione sull’applicazione delle norme fiscali

20 Agosto 2013 - Giorgio Valli


Cosa è l'istanza di interpello Attraverso la presentazione di un'istanza di interpello il cittadino ha la possibilità di interpellare l'Amministrazione finanziaria per conoscere la soluzione da dare al suo caso concreto e personale sul quale sussistono obiettive condizioni di incertezza. L'interpello è uno strumento prezioso per migliorare il rapporto con l'Amministrazione finanziaria: il contribuente non deve più agire "al buio", con il rischio di andare incontro all'attività di controllo, ma può acquisire, prima di mettere in atto un certo comportamento, il parere dell'amministrazione sul significato da attribuire alle norme che disciplinano la materia tributaria. L'interpello ordinario è soggetto a determinate condizioni e deve svolgersi secondo precise procedure. Cosa può riguardare l'istanza di interpello Il contribuente, quando sussistono "obiettive condizioni di incertezza" circa l'applicazione delle disposizioni tributarie a casi concreti e personali, può inoltrare un quesito all'Amministrazione finanziaria che fornisce un parere entro 120 giorni. In mancanza di una risposta entro [ ... leggi tutto » ]


Dichiarazione dei redditi – violazioni di natura formale

14 Agosto 2013 - Giorgio Valli


Quando si parla di violazioni formali rilevate nella dichiarazione dei redditi a seguito di verifiche e controlli effettuati dall'ADE, bisogna distinguere tra le due seguenti fattispecie: violazioni formali che non hanno conseguenze sostanziali e cioè non incidono sulla determinazione della base imponibile, dell'imposta e sul versamento del tributo; violazioni “meramente formali” che oltre a non avere risvolti sostanziali non arrecano nemmeno pregiudizio all'esercizio delle azioni di controllo da parte dell'Amministrazione finanziaria. Infatti, mentre le prime sono punibili (anche se sino all'entrata in vigore dello Statuto del contribuente per esse ci si poteva ravvedere entro tre mesi senza alcuna sanzione) le seconde, su valutazione dell'Ufficio, da effettuare caso per caso, non sono sanzionabili. Resta salva la facoltà per i soggetti che si avvedono di aver commesso degli errori od omissioni, anche se ininfluenti sull'attività di controllo, di regolarizzare la propria posizione mediante la presentazione di una dichiarazione integrativa, da redigere su [ ... leggi tutto » ]


Accertamento con adesione – perchè conviene

8 Agosto 2013 - Giorgio Valli


Accertamento con adesione - i vantaggi di un accordo con il fisco Raggiungere un accordo attraverso lo strumento deflativo di accertamento con adesione permette di conseguire vantaggi per entrambe le parti interessate, ovvero ufficio e contribuente. Esaminando l'immagine che segue, possiamo capire i vantaggi connessi all'utilizzo dello strumento deflativo dii accertamento con adesione. E' importante infatti sapere che con l'accertamento con adesione il contribuente usufruisce anche di una riduzione delle sanzioni amministrative, che saranno dovute nella misura di 1/4 del minimo previsto dalla legge. Inoltre, in caso di fatti perseguibili anche penalmente, la definizione, concordata con l'estinzione del debito prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, costituisce una circostanza attenuante. Da essa deriva un abbattimento fino alla metà delle sanzioni penali previste e la non applicazione delle sanzioni accessorie. Ma anche per il fisco l'accertamento con adesione è uno strumento efficace poiché consente agli uffici da una [ ... leggi tutto » ]