come contestare un accertamento fiscale


Dichiarazione dei redditi congiunta – i rischi che si corrono

9 Maggio 2014 - Giorgio Valli


La normativa concede ai coniugi, non legalmente ed effettivamente separati, la facoltà di presentare su un solo modello la dichiarazione (congiunta) dei redditi di ciascuno di essi, disponendo che, in tale ipotesi, la notifica della cartella esattoriale per l'imposta sul reddito eventualmente iscritta a ruolo (omesso o insufficiente pagamento) sia eseguita nei confronti dei marito. In caso di scelta per la dichiarazione congiunta, la legge prescrive, inoltre, che gli eventuali accertamenti in rettifica (comunicazioni di irregolarità) siano effettuati a nome di entrambi i coniugi e notificati al marito e che i coniugi risultano responsabili, in solido, per il pagamento dell'imposta, soprattasse, pene pecuniarie ed interessi iscritti a ruolo a nome del marito. I coniugi dichiaranti, dunque, con la volontaria e libera scelta di presentare la dichiarazione congiunta, accettano anche i rischi inerenti alla disciplina propria dell'istituto e, in particolare quelli connessi sia alla previsione della notifica al solo marito degli [ ... leggi tutto » ]


Ritardi con il fisco » corresponsione degli interessi

5 Maggio 2014 - Andrea Ricciardi


Il Fisco, purtroppo, usa due pesi e due misure quando si tratta di corresponsione degli interessi: quando il contribuente è in ritardo con i pagamento il tasso d'interesse è doppio, infatti, rispetto a quello in caso di rimborsi. Il Fisco ha la mano pesante quando il debitore è in ritardo con i pagamenti, pretendendo sanzioni e interessi elevati, mentre, invece, sembra avere la mano leggera quando deve rimborsare il contribuente. Comunque per il Fisco non è prevista nessuna sanzione e gli interessi sono più bassi rispetto a quelli dovuti dai contribuenti per tardivi pagamenti. Inoltre, oltre alle differenti misure degli interessi, chiedere i rimborsi può causare diversi problemi. Ciò, perché, prima di rimborsare, il Fisco prima vuole vederci chiaro ed effettuare controlli. Così, in alcuni casi, il contribuente che ha chiesto il rimborso si è, addirittura, pentito di averlo fatto, perché, oltre ad avere avuto un diniego parziale o totale [ ... leggi tutto » ]


Pagamento delle imposte » i modelli f23 ed f24

29 Aprile 2014 - Gennaro Andele


Pagamento delle imposte » I modelli F23 ed F24 Pagamento delle imposte: come usare correttamente i modelli F23 ed F24. Ad oggi, è possibile dire che la maggior parte dei contribuenti usano il Modello F23 ed F24 per il pagamento di Tasse e Tributi. Ma, in sostanza, qual è la differenza tra i due modelli di versamento redatti dall'agenzia delle entrate? Come vanno correttamente compilati e quali sono gli errori da omettere? Cerchiamo di capire questi aspetti nel prosieguo dell'articolo. Il modello F23 Il modello F23 deve essere utilizzato per il versamento di imposte, tasse e sanzioni. In particolare, il modello va utilizzato per il pagamento di: imposta di registro, ipotecaria e catastale (per esempio, compravendita d'immobili) imposta sulle successioni e donazioni sanzioni inflitte da autorità giudiziarie e amministrative (per esempio, diritti di cancelleria e segreteria giudiziaria, multe e contravvenzioni, ecc.) tasse erariali e demaniali (per esempio, concessioni dei beni [ ... leggi tutto » ]


L’avviso di accertamento non può essere emesso prima di sessanta giorni dalla chiusura delle verifiche fiscali

28 Aprile 2014 - Giorgio Valli


In tema di diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali, la legge dispone che l'inosservanza del termine dilatorio di sessanta giorni per l'emanazione dell'avviso di accertamento – termine decorrente dal rilascio al contribuente, nei cui confronti sia stato effettuato un accesso, un'ispezione o una verifica nei locali destinati all'esercizio dell'attività, della copia del processo verbale di chiusura delle operazioni – determina di per sé, salvo che ricorrano specifiche ragioni di urgenza, la illegittimità dell'atto impositivo emesso. Infatti, il termine dilatorio di sessanta giorni è posto a garanzia dei principi di collaborazione e buona fede tra amministrazione e contribuente ed è diretto al migliore e più efficace esercizio della potestà impositiva. Le ragioni d'urgenza non possono consistere nella mera circostanza dell'approssimarsi della scadenza del termine di decadenza per l'accertamento relativo al periodo d'imposta, dal momento che, in tal modo, si verrebbero a convalidare, in via generalizzata, tutti gli atti [ ... leggi tutto » ]


Dichiarazione dei redditi – redditi esenti e rendite che non costituiscono reddito

24 Aprile 2014 - Giorgio Valli


Redditi esenti da tassazione in quanto equiparati alle pensioni privilegiate ordinarie corrisposte ai militari di leva Sono esenti, cioè non costituiscono reddito, in quanto equiparate alle pensioni privilegiate ordinarie corrisposte ai militari di leva (sent. numero 387 del 4-11 luglio 1989 della Corte Costituzionale): le pensioni tabellari spettanti per menomazioni subite durante il servizio di leva prestato in qualità di allievo ufficiale e/o di ufficiale di complemento nonché di sottufficiali (militari di leva promossi sergenti nella fase terminale del servizio); le pensioni tabellari corrisposte ai Carabinieri ausiliari (militari di leva presso l'Arma dei Carabinieri) e a coloro che assolvono il servizio di leva nella Polizia di Stato, nel corpo della Guardia di Finanza, nel corpo dei Vigili del Fuoco e ai militari volontari sempreché la menomazione che ha dato luogo alla pensione sia stata contratta durante e in dipendenza del servizio di leva o del periodo corrispondente al servizio di [ ... leggi tutto » ]