cartella esattoriale


Illegittima la notifica della cartella esattoriale mediante affissione al portone del condominio

28 Aprile 2013 - Ludmilla Karadzic


Per quanto ci sarebbe da approfondire anche l'aspetto riguardante la violazione del diritto di riservatezza e delle primarie esigenze di privacy del destinatario, dal punto di vista strettamente tributario rileva la circostanza che la notifica delle cartelle esattoriali affisse al portone del condominio non è da ritenersi valida. Questo l'orientamento assunto dalla Commissione tributaria regionale di Bari con una sentenza depositata il 22 aprile. Nello specifico, i giudici hanno annullato in appello l'efficacia di una cartella Equitalia di quasi 315 mila euro notificata con affissione al portone del condominio in cui risiedeva la destinataria, anziché alla porta della sua abitazione. La contribuente aveva proposto ricorso tributario contro il silenzio rifiuto riguardante una propria istanza di autotutela nella quale lamentava la mancata notifica dell'avviso di accertamento. Invocando l'articolo 140 del Codice di procedura civile, che riguarda proprio le modalità di notifica degli atti, l'avvocato della donna è riuscito a dimostrare che [ ... leggi tutto » ]


Legittima la notifica degli atti a familiari non conviventi

17 Aprile 2013 - Giorgio Valli


Il caso affrontato di un soggetto cui erano stati notificati una serie di avvisi di accertamento con consegna degli atti ad una parente, non legata al destinatario da un vincolo di convivenza Con la recente ordinanza numero 5729/2012 la Suprema Corte di Cassazione torna sull'annosa questione dei soggetti legittimati a ricevere gli atti tributari in luogo del legittimo destinatario, confermando una linea invero già consolidata. Il caso affrontato era quello di una persona cui erano stati notificati una serie di avvisi di accertamento, mediante consegna degli atti non a lei personalmente ma a una parente, non legata al destinatario da un vincolo di convivenza. Oggetto dell'esame della Corte è stato, quindi, l'articolo 139 codice di procedura civile che al comma 2 ammette la consegna degli atti anche a “persona di famiglia”, dovendosi considerare tali soggetti del tutto “idonei a curar[e] la sollecita consegna al destinatario [dell'atto notificando], in forza della [ ... leggi tutto » ]


La class action nel processo tributario – il ricorso congiunto a cartelle esattoriali e atti di accertamento

2 Aprile 2013 - Giorgio Valli


Quello che segue è un estratto della sentenza della Corte di Cassazione numero 4490 del 22 febbraio 2013. Il procedimento tributario, così come delineato dal decreto legislativo numero 546 del 1992, non contiene alcuna norma in ordine al cumulo dei ricorsi. E' quindi possibile fare riferimento al decreto legislativo numero 546 del 1992, articolo 1, comma 2, che contiene il rinvio alle norme del codice di procedura civile per quanto non disposto dal decreto e nei limiti della loro compatibilità con le norme dello stesso. In tale ambito normativo, può, pertanto, affermarsi l'applicabilità nel processo tributario dell'articolo 103 codice di procedura civile, per il quale, come noto, più parti possono agire o essere convenute nello stesso processo, quando tra le cause che si propongono esiste connessione per l'oggetto o per il titolo dal quale dipendono oppure quando la decisione dipende, totalmente o parzialmente dalla risoluzione di identiche questioni; applicabilità, peraltro, [ ... leggi tutto » ]


Il recupero degli importi indebitamente percepiti dal pensionato

21 Marzo 2013 - Simone di Saintjust


Il recupero delle somme percepite dal pensionato e non dovute Nei casi in cui l'indebito consegua alla omessa o incompleta segnalazione, da parte dell'interessato, di fatti incidenti sul diritto o sulla misura della pensione, che non siano già a conoscenza dell'Istituto, L'INPS procede al recupero delle somme indebitamente percepite, senza alcuna limitazione temporale, in quanto la omissione viene in sostanza equiparata dal legislatore al dolo, il che ne consente in ogni caso la recuperabilità. Ed infatti, i termini di prescrizione decennali del credito decorrono, qualora l'indebito sia da ricollegare a situazioni che devono essere comunicate dal pensionato, dalla data della comunicazione stessa. Vengono ricompresi nel comportamento doloso - oltre ai casi di attività illecita dell'interessato, come tali rilevanti anche in sede penale con conseguente obbligo di denuncia all'Autorità giudiziaria - anche l'indicazione di dati incompleti o l'omissione di denuncia di circostanze incidenti sul diritto o sulla misura della prestazione, purché [ ... leggi tutto » ]


Cosa accade quando si preleva la pensione del defunto

20 Marzo 2013 - Simone di Saintjust


Nei casi di indebita riscossione di rate di pensione dopo la morte del beneficiario, l'INPS si attiva per il recupero del credito con azioni diverse in relazione alla modalità di pagamento e al soggetto, banca o poste, che vi ha provveduto. Per l'indebita riscossione di rate di pensione in pagamento allo sportello, e per le quali non risulta rilasciata delega, viene immediatamente richiesta, al soggetto che ha eseguito il pagamento, la restituzione della somma indebitamente percepita da persona diversa dall'avente diritto. Tale caso, infatti, configura quantomeno la responsabilità colposa del funzionario che ha eseguito il pagamento, nella presunzione che il pagamento stesso sia avvenuto senza il preventivo accertamento dell'identità del percettore. Qualora il soggetto che ha eseguito il pagamento non provvede alla restituzione di quanto indebitamente corrisposto, nel caso di pagamento avvenuto tramite Istituto di credito, l'INPS avvierà la procedura per il recupero, anche coattivo, del credito nei confronti dello [ ... leggi tutto » ]