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Il frazionamento del credito nel processo esecutivo integra un abuso – il creditore procedente paga il proprio avvocato nel giudizio di legittimità chiesto dal debitore
Il creditore può azionare più volte lo stesso titolo esecutivo fino ad ottenere il completo rimborso del credito vantato nei confronti del debitore, comprensivo di interessi e spese sostenute per la riscossione coattiva. Ma, se è vero che l'obiettivo del processo esecutivo resta la soddisfazione del creditore procedente, ciò deve comunque avvenire con il minor sacrificio possibile delle ragioni del debitore. E così la Corte di Cassazione (sentenza numero 8576/13, pubblicata il 9 aprile) dopo aver esaminato (e rigettato) il ricorso del debitore su questioni legate al computo degli interessi legali relativi alla somma capitale liquidata, stabilisce la compensazione delle spese di giudizio al fine di sanzionare l'abuso del processo perpetrato dal creditore procedente. Scrivono i giudici di piazza Cavour Quanto alle spese del giudizio di legittimità, peraltro, costituisce ad avviso del Collegio, un giusto motivo di integrale compensazione la circostanza che il creditore abbia inteso azionare, in base ad [ ... leggi tutto » ]
Decreto ingiuntivo e ricorso – si puo’ fare senza un legale?
Ricorso per decreto ingiuntivo - Si può senza legale? La mia domanda è la seguente: si può fare ricorso al decreto ingiuntivo senza l'ausilio di un legale? In tal caso come bisogna procedere? Ricorso per decreto ingiuntivo - ci vuole un avvocato Il ricorso per decreto ingiuntivo richiede l'assistenza di un avvocato. [ ... leggi tutto » ]
Contributi avvocati per il cnf
Il contributo dovuto dagli avvocati ai sensi dell'articolo 14, decreto legislativoLgt. 382/1944, per il funzionamento del Consiglio Nazionale Forense ha natura tributaria e la giurisdizione su di esso appartiene di conseguenza alle Commissioni Tributarie. Detto contributo, infatti, è caratterizzato dagli aspetti tipici dei prelievi tributari: i) “doverosità della prestazione” e ii) “collegamento della prestazione imposta alla spesa pubblica riferita a un presupposto economicamente rilevante” (C.Cass. sent. numero 1782 del 26 gennaio 2011). [ ... leggi tutto » ]
Avvocati e separazioni legali formula “tutto compreso” – nelle parcelle c’è anche l’onere per il mantenimento del coniuge
Salve, il mio avvocato per una causa di separazione, mi ha chiesto 9500 euro, io nel frattempo ho perso il lavoro, non ho nulla e vivo in una casa intestata a mia madre, con mutuo intestato ad entrambi e con contratto di comodato verso di me, a cosa vado incontro se non pago? Gli ho proposto una conciliazione di 3000 euro in 3 rate, non ha accettato e mi ha detto che mi farà pignorare la casa di mia madre dimostrando che è mia, e non quella veramente mia dove vive la mia ex moglie, è possibile? Il suo avvocato può facilmente ottenere un decreto ingiuntivo per la sua parcella professionale che lei non ha onorato. Ma, deve presentare un visto di congruità, apposto dall'ordine, sulla fattura (il che significa anche che sarebbe costretto a pagare tasse, cosa inusuale per la categoria). Ora è pur vero che fra azzeccagarbugli non [ ... leggi tutto » ]
Non è necessaria la presenza del creditore (o del suo avvocato) nel corso del pignoramento presso la residenza del debitore
Dal verbale redatto dall'ufficiale giudiziario deve risultare la descrizione di tutte le cose pignorate, il loro stato (tramite rappresentazione fotografica o audiovisiva) e la determinazione approssimativa del presumibile valore di realizzo. Quest'ultimo può essere stabilito con l'assistenza, se ritenuta utile o richiesta dal creditore, di un esperto stimatore scelto dall'ufficiale giudiziario. Dunque, l'avvocato del creditore, a meno che non sia stato scelto dall'ufficiale giudiziario come “esperto stimatore” dietro richiesta del creditore, non deve essere presente al pignoramento. La discussione continua in questo forum. Per porre una domanda su debiti e sovraindebitamento, accedi al forum. [ ... leggi tutto » ]