assegno a vuoto scoperto senza provvista


Pagare le fiches in un casinò francese con assegni scoperti e non subire azione esecutiva in italia – si può!

28 Ottobre 2015 - Ornella De Bellis


Esaminiamo il caso di assegni consegnati ad un casinò francese dal giocatore italiano per procurarsi delle fiches e rimasti insoluti per mancanza di provvista. La normativa internazionale vigente da prendere in considerazione è quella del paese in cui la parte che deve fornire la prestazione caratteristica ha, al momento della conclusione del contratto, la propria residenza abituale o, se si tratta di una società, associazione o persona giuridica, la propria amministrazione centrale. Ebbene, se la prestazione caratteristica del contratto posto in essere dalle parti è individuata nella dazione delle fiches da parte di un casinò ubicato in Francia, è ritenuta corretta l'individuazione della legge francese. La Corte di cassazione francese ha stabilito, al riguardo, che, se è pur vero che il cliente di un casinò la cui attività è autorizzata dalla legge e regolamentata dai pubblici poteri non può avvalersi del disposto dell'art. 1965 del code civil (la legge non [ ... leggi tutto » ]


Assegno non trasferibile scoperto ed omesso protesto – e’ sufficiente la segnalazione in cai

28 Settembre 2015 - Simonetta Folliero


La segnalazione nella Centrale d'Allarme Interbancaria (CAI) è sufficiente a tutelare adeguatamente l'interesse del portatore del titolo emesso con clausola “non trasferibile”, dal momento che l'assenza di obbligati in via di regresso esclude che la mancanza di protesto possa pregiudicare il diritto del portatore del titolo nell'ottenerne il pagamento. Per altro verso, le segnalazioni in CAI producono effetti coercitivi e disciplinari di identica se non maggiore efficacia rispetto a quelli tipici del protesto perché capaci di fornire a terzi le necessarie informazioni sulla capacità solutoria del segnalato e perché idonee a generare la sanzione della revoca di sistema. Così si è espresso l'Arbitro Bancario Finanziario nella decisione 4970/15. [ ... leggi tutto » ]


Quando il pagamento effettuato con un assegno scoperto concorre ad integrare il reato di truffa

31 Luglio 2015 - Ludmilla Karadzic


In tema di truffa contrattuale, il pagamento effettuato mediante assegni di conto corrente privi di copertura - non costituente, di norma, raggiro idoneo a trarre in inganno il soggetto passivo - concorre ad integrare l'elemento materiale del reato, qualora sia accompagnato da un malizioso comportamento dell'agente nonché da fatti e circostanze idonei a determinare nella vittima un ragionevole affidamento sul regolare pagamento dei titoli. Ne consegue che per integrare raggiro idoneo a trarre in inganno il soggetto passivo e a indurre alla conclusione del contratto occorre quel qualcosa in più tale da determinare nella vittima un ragionevole affidamento sull'apparente onestà delle intenzioni del soggetto attivo e sul pagamento degli assegni. In particolare, integra il delitto di truffa, perché costituisce elemento di artificio o raggiro, la condotta di consegnare in pagamento, all'esito di una transazione commerciale, un assegno di conto corrente bancario postdatato, contestualmente fornendo al prenditore rassicurazioni circa la disponibilità [ ... leggi tutto » ]


Mancata levata del protesto e perdita dell’azione di regresso – ne risponde il notaio

30 Luglio 2015 - Chiara Nicolai


La normativa vigente subordina il regresso, esercitabile dal portatore quando l'assegno bancario presentato in tempo utile non viene pagato, contro i giranti, il traente e gli altri obbligati, alla condizione che il rifiuto del pagamento sia constatato mediante il protesto o mediante le dichiarazioni che la stessa disposizione qualifica equipollenti. Il protesto (o la constatazione equivalente) deve farsi prima che sia spirato il termine per la presentazione dell'assegno, termine che è di otto giorni se l'assegno è pagabile nello stesso Comune di emissione e di quindici giorni se pagabile in altro comune della Repubblica. Il portatore deve dare avviso al proprio girante e al traente del mancato pagamento entro i quattro giorni feriali successivi al giorno del protesto o della dichiarazione equivalente, attivando cosi un meccanismo informativo che investe tutti i giranti menzionati nel titolo fino a risalire al traente; chi omette di dare tale avviso non decade dal regresso [ ... leggi tutto » ]


Iscrizione in cai – illegittima se il pagamento tardivo dell’assegno viene comunicato oltre i termini di legge ma prima che sia stata attivata la procedura di segnalazione

23 Giugno 2015 - Tullio Solinas


Può accadere che il pagamento tardivo di un assegno scoperto avvenga entro i 60 giorni previsti e che la comunicazione dell'avvenuta regolarizzazione (quietanza liberatoria) giunga alla banca dopo tale termine, ma prima che sia stato dato avvio alla procedura di segnalazione in CAI (Centrale Rischi Interbancaria). In tale ipotesi, è illegittima l'iscrizione in CAI del nominativo di chi ha emesso l'assegno scoperto perchè, in tal modo, la banca integra un comportamento contrario alla buona fede. Secondo l'Arbitro Bancario Finanziario, infatti, non possono essere trattate allo stesso modo la fattispecie in cui la banca abbia trasmesso il nominativo del traente all'archivio CAI dopo aver ricevuto la prova dell'avvenuto pagamento in tempestivo ritardo e quella in cui tale prova venga fornita non solo successivamente alla scadenza dei sessanta giorni, ma anche dopo la segnalazione in CAI da parte della banca, tenutavi per legge. In pratica, ove venga fornita dall'interessato, sia pure oltre [ ... leggi tutto » ]