separazione e divorzio - assegnazione casa coniugale


No all’assegno divorzile per il coniuge beneficiario che forma una nuova famiglia di fatto

9 Febbraio 2016 - Giorgio Martini


L'instaurazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia, ancorché di fatto, rescindendo ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire definitivamente meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell'assegno divorzile a carico dell'altro coniuge, sicché il relativo diritto non entra in stato di quiescenza, ma resta definitivamente escluso. Infatti, la formazione di una famiglia di fatto - costituzionalmente tutelata come formazione sociale stabile e duratura in cui si svolge la personalità dell'individuo - è espressione di una scelta esistenziale, libera e consapevole, che si caratterizza per l'assunzione piena del rischio di una cessazione del rapporto e, quindi, esclude ogni residua solidarietà post matrimoniale con l'altro coniuge, il quale non può che confidare nell'esonero definitivo da ogni obbligo. Così si sono espressi i giudici della Corte di cassazione con l'ordinanza 2466/16. [ ... leggi tutto » ]


Cessa l’obbligo al mantenimento del figlio studente universitario fuori corso

2 Febbraio 2016 - Ornella De Bellis


Il dovere di mantenimento del figlio maggiorenne cessa ove il genitore onerato dia prova che il figlio abbia raggiunto l'autosufficienza economica oppure quando il genitore provi che il figlio, pur posto nelle condizioni di addivenire ad una autonomia economica, non ne abbia tratto profitto, sottraendosi volontariamente allo svolgimento di una attività lavorativa adeguata e corrispondente alla professionalità acquisita. E tale principio rende accoglibile la richiesta del coniuge tenuto al mantenimento ad essere liberato da ogni obbligo nei confronti del figlio maggiorenne se quest'ultimo ha avuto l'opportunità di frequentare l'Università, ma non ha saputo trarne profitto avendo superato solo pochi esami rispetto a quelli previsti dal corso di laurea oppure essendo iscritto fuori corso per più di una volta con un esiguo numero di esami superati. Con le argomentazioni appena riportate, i giudici della Corte di cassazione hanno articolato e motivato la sentenza 1858/16. [ ... leggi tutto » ]


Il coniuge divorziato che forma una nuova famiglia di fatto non ha diritto all’assegno divorzile

13 Gennaio 2016 - Marzia Ciunfrini


L'instaurazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia, ancorché di fatto, rescindendo ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire definitivamente meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell'assegno divorzile a carico dell'altro coniuge, sicché il relativo diritto non entra in stato di quiescenza, ma resta definitivamente escluso. Infatti, la formazione di una famiglia di fatto, costituzionalmente tutelata come formazione sociale stabile e duratura in cui si svolge la personalità dell'individuo, è espressione di una scelta esistenziale, libera e consapevole, che si caratterizza per l'assunzione piena del rischio di una cessazione del rapporto e, quindi, esclude ogni residua solidarietà postmatrimoniale con l'altro coniuge, il quale non può che confidare nell'esonero definitivo da ogni obbligo. Il principio è stato ribadito dai giudici della Corte Suprema nella sentenza 225/16. [ ... leggi tutto » ]


La clausola di trasferimento di immobile tra i coniugi perfezionata in sede di separazione o divorzio è opponibile a terzi

8 Gennaio 2016 - Marzia Ciunfrini


La clausola di trasferimento di immobile tra i coniugi, contenuta nei verbali di separazione o omologata dalla sentenza di divorzio congiunto è valida tra le parti e nei confronti dei terzi, essendo soddisfatta l'esigenza della forma scritta, cosi come il trasferimento o la promessa di trasferimento di immobili, mobili o somme di denaro, quale adempimento dell'obbligazione di mantenimento (o assistenziale) da parte di un coniuge nei confronti dell'altro. Questo il giudizio sancito dai giudici della Suprema Corte nella sentenza 24621/15. [ ... leggi tutto » ]


Separazione e divorzio – se la casa familiare non è assegnata al coniuge affidatario il canone ricavabile dalla locazione dell’immobile deve integrare l’assegno di mantenimento

22 Dicembre 2015 - Chiara Nicolai


Nel giudizio di separazione e divorzio, i provvedimenti necessari alla tutela degli interessi morali e materiali della prole, tra i quali rientrano anche quelli di attribuzione e determinazione di un assegno di mantenimento a carico del genitore non affidatario, possono essere adottati d'ufficio. In particolare, in materia di assegno di mantenimento per il figlio, il genitore affidatario può chiedere un adeguamento del relativo ammontare, alla stregua della svalutazione monetaria o del sopravvento di altre circostanze, verificatesi nelle more del giudizio, in particolare relative alle mutate condizioni economiche dell'obbligato ovvero alle accresciute esigenze del figlio. Infine, quando la casa familiare non sia stata assegnata al coniuge affidatario dei figli, deve valere il principio che il suo godimento, da parte del coniuge non affidatario, costituisce un valore economico - corrispondente, di regola, al canone ricavabile dalla locazione dell'immobile - del quale il giudice deve tener conto ai fini della determinazione dell'assegno dovuto [ ... leggi tutto » ]