separazione e divorzio - assegnazione casa coniugale


La pensione di reversibilità va ripartita fra la vedova e il coniuge divorziato

30 Novembre 2014 - Rosaria Proietti


Le norme inerenti la pensione di reversibilità, si interpretano nel senso che per titolarità dell'assegno deve intendersi l'avvenuto riconoscimento di esso da parte del Tribunale. Tale riconoscimento è intervenuto, essendo in corso il giudizio per la determinazione dell'assegno alla morte del pensionato, e il Tribunale ha dichiarato il diritto del coniuge divorziato alla reversibilità. La giurisprudenza della Corte di cassazione ha più volte affermato che il diritto all'assegno di reversibilità può essere dichiarato anche dopo il decesso dell'ex coniuge nel corso del giudizio, permanendo l'interesse del coniuge divorziato alla pronuncia. Inoltre, secondo i giudici di legittimità, così come si evince dalla lettura della sentenza 23102/14, la ripartizione della pensione di reversibilità fra coniuge divorziato (70%) e vedova (30%) operata dai giudici di merito, è ineccepibile, fondandosi su argomentazioni basate sulle risultanze di una consolidata giurisprudenza. Sul punto, va inoltre registrata anche la recente sentenza della Corte di cassazione 9649/15, con [ ... leggi tutto » ]


Violazione degli obblighi di assistenza familiare – quando ricorrono gli estremi del reato

28 Novembre 2014 - Ornella De Bellis


Va innanzitutto precisato che per mezzi di sussistenza devono intendersi tutti quelli diretti a far fronte alle esigenze primarie (vitto e alloggio). Sempre fra i mezzi di sussistenza vanno compresi anche quelli che consentano, in rapporto alle capacità economiche dell'obbligato, un sia pur contenuto soddisfacimento di altre complementari esigenze della vita quotidiana, quali l'abbigliamento, i libri di istruzione, i mezzi di trasporto, i mezzi di comunicazione, lo svago. L'inadempimento, seppure parziale, della corresponsione dell'assegno alimentare a moglie e figli minori, finalizzato a procurare ai propri familiari i mezzi di sussistenza primari e complementari, è idoneo ad integrare il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare. L'inadempimento deve essere sufficientemente protratto nel tempo e comunque tale da incidere in maniera apprezzabile sulle disponibilità dei mezzi di sussistenza destinata a soddisfare i bisogni elementari del coniuge separato e dei figli. La sola omessa corresponsione dell'assegno di mantenimento al coniuge separato non [ ... leggi tutto » ]


Separazione personale » stop all’assegno di mantenimento se coniuge obbligato è disoccupato e coniuge beneficiario ha nuovo partner

26 Novembre 2014 - Genny Manfredi


In tema di separazione personale tra due coniugi, non deve essere corrisposto l'assegno di mantenimento, da parte del coniuge obbligato, se lo stesso è disoccupato e il coniuge beneficiario ha intrapreso una nuova convivenza. Alla moglie non può essere riconosciuto il mantenimento qualora il marito si trovi disoccupato e la donna nel frattempo abbia intrapreso una convivenza more uxorio. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 24832/14. Da quanto si evince dalla pronuncia in esame, come accennato, nell'ambito di una separazione personale, alla moglie non può essere riconosciuto il mantenimento qualora l'ex marito si trovi disoccupato e la donna nel frattempo abbia intrapreso una convivenza more uxorio. Come noto, dopo la separazione personale, se il coniuge beneficiario dell'assegno si risposa o va a convivere con un'altra persona, ciò non determina automaticamente la revoca dell'assegno di mantenimento. A parere degli Ermellini, invece, la cessazione dall'onere, può scaturire [ ... leggi tutto » ]


Separazione personale ed affidamento figli » nel procedimento il minore va ascoltato come parte

25 Novembre 2014 - Genny Manfredi


Separazione personale ed affidamento: il minore non è stato sentito? La sentenza di riconoscimento è da rifare. In materia di affidamento è necessario ascoltare anche il minore in quanto portatore di interessi sicuramente differenti da quelli dei genitori ed è qualificabile come parte in senso sostanziale. E' quanto emerge dalla sentenza 24863/14 della Cassazione. Da ciò che si apprende dalla suddetta pronuncia, in caso di separazione personale, per la decisione sull'affidamento, è necessario ascoltare anche il minore, in quanto portatore di interessi sicuramente differenti da quelli dei genitori. Per questo motivo, nel corso del procedimento, il minore è qualificabile come parte in senso sostanziale. Pertanto, a parere degli Ermellini, è da annullare il procedimento di riconoscimento del genitore deciso senza l'audizione del minore interessato. Ciò perché, dopo la riforma del diritto di famiglia del 2013, con l'introduzione delle sale d'ascolto, possono essere autorizzati a seguire l'audizione anche le parti, i [ ... leggi tutto » ]


Separazione personale e divorzio » cosa è cambiato dopo la riforma della giustizia

13 Novembre 2014 - Genny Manfredi


Tutto ciò c'è da sapere sul divorzio e la separazione personale dopo le novità della riforma della giusizia La riforma della Giustizia civile prevede un ulteriore intervento di semplificazione dei procedimenti di separazione personale e divorzio, che dovrebbe avere effetti complementari rispetto alla negoziazione assistita. Come accennato, la recente riforma della giustizia ha completamente stravolto le regole per chi intende mettere fine al proprio matrimonio o rivedere le precedenti condizioni stabilite dal giudice. Con le innovazioni giuridiche, infatti, è possibile separarsi o divorziare consensualmente in tre forme diverse, se sussiste l'accordo tra i coniugi. Al contrario, quando non c'è consensualità, la via da usare è sempre quella giudiziale, in un processo civile in tribunale. Come noto, comunque, non si può divorziare se prima non sono passati almeno tre anni dalla data della separazione personale. La differenza tra separazione e divorzio è che se la prima sospende soltanto gli effetti del [ ... leggi tutto » ]