agenzia entrate


Ho chiamato l’agenzia delle entrate per un rimborso che attendevo, ma mi dicono che il vaglia è estinto

20 Giugno 2010 - Andrea Ricciardi


Attendevo un rimborso IRPEF di circa un migliaio di euro già da qualche anno. Ho chiamato l'ADE per avere informazioni, ma mi hanno detto che il vaglia risulta estinto. Cosa vuol dire? L'operatrice del call center non ha saputo fornire ulteriori spiegazioni. Ha solo aggiunto che devo recarmi presso gli Uffici dell'ADE territorialmente competenti. La ringrazio per una cortese risposta. Il vaglia che per qualunque motivo non viene recapitato al titolare torna alla Banca d'Italia che lo trattiene in giacenza per un periodo di 60 giorni durante il quale può essere ancora riscosso, presentando presso una filiale della Banca d'Italia, che si trova in ogni capoluogo di provincia, una denuncia di mancato recapito. Decorsi quindici giorni dalla dichiarazione di mancata ricezione, il rimborso diventa riscuotibile. Per l'effettiva riscossione il titolare deve recarsi presso la filiale della Banca d'Italia ed esibire la ricevuta rilasciata al momento della presentazione della denuncia. Il [ ... leggi tutto » ]


Iva ed imposte dirette – costi deducibili

19 Giugno 2010 - Giorgio Valli


IVA IRPEF ed altre imposte - I principi generali per la deducibilità dei costi sostenuti Il reddito imponibile Irpef è determinato dalla differenza tra l'ammontare dei compensi (in denaro o in natura) percepiti e l'ammontare delle spese sostenute nel medesimo periodo d'imposta. Tale principio non è assoluto giacché, in alcune circostanze, esso viene derogato. Nella determinazione del reddito tendenzialmente si applica il principio di cassa, in base al quale concorrono alla formazione del reddito i compensi percepiti (incassati) e le spese effettivamente sostenute (pagate) nel periodo di imposta. Questa regola subisce, però, un'eccezione nel caso di: a) ammortamento dei beni strumentali; b) canoni di locazione finanziaria; c) spese di ristrutturazione immobili; d) le quote di indennità di trattamento di fi ne rapporto e di cessazione dei rapporti di lavoro coordinata e continuativa maturate nel periodo di imposta. In queste ipotesi, infatti, la deduzione deve avvenire in relazione non al momento [ ... leggi tutto » ]


Avvio variazione e cessazione attività

19 Giugno 2010 - Giorgio Valli


Avvio variazione e cessazione dell'attività autonoma o imprenditoriale Quando si intraprende un'attività economica, sia di tipo autonomo che imprenditoriale, il primo passo consiste nel segnalare l'inizio dell'attività al fine di ottenere il numero di Partita Iva (occorre segnalarlo entro 30 giorni dall'inizio dell'attività o dalla costituzione della società). Il numero di Partita Iva (Articolo 35 del decreto del Presidente della Repubblica numero 633 del 1972) viene attribuito dall'Agenzia delle Entrate al momento della dichiarazione di inizio attività e resta invariato fino alla cessazione. Il numero di Partita Iva è formato da 11 caratteri numerici, di cui i primi 7 individuano il contribuente attraverso un numero progressivo, i successivi 3 sono il codice identificativo dell'Ufficio, l'ultimo è un carattere di controllo. Esso deve essere indicato nelle dichiarazioni, nella home page dell'eventuale sito web e in ogni altro documento ove richiesto (parcelle, ricevute, ecc.). Il numero di Partita Iva è fondamentale per [ ... leggi tutto » ]


Studi di settore – cosa sono

19 Giugno 2010 - Giorgio Valli


A cosa servono gli studi di settore Gli studi di settore hanno, ormai, una storia quasi ventennale, essendo stata, la loro disciplina, introdotta nel nostro ordinamento con l'articolo 62-bis del decreto legge 30 agosto 1993. numero 331, convertito, con modificazioni, nella legge 29 ottobre 1993, numero 427. Nel corso degli anni agli studi di settore sono state apportate numerose modifiche strutturali e di indirizzo in relazione alle finalità da perseguire. Gli studi di settore introducono nel rapporto tra Fisco e contribuenti elementi di certezza, di trasparenza e di perequazione del prelievo. In origine gli studi di settore erano stati concepiti con un'ottica di accertamento nei confronti delle piccole imprese e dei professionisti e la determinazione dei ricavi o compensi presumibilmente realizzati era l'obiettivo strumentale. Nel corso degli anni, l'Amministrazione finanziaria si è resa conto che la capacità di produrre ricavi o conseguire compensi, anche all'interno di attività identiche, può cambiare [ ... leggi tutto » ]


La mia casa sarà messa all’asta da equitalia per debiti contratti con l’agenzia delle entrate. quale sarà il prezzo di vendita?

14 Giugno 2010 - Andrea Ricciardi


La mia casa sarà messa  all'asta da Equitalia  per debiti contratti con l'Agenzia delle Entrate ed io volevo sapere, se possibile, come sarà fissato il prezzo base per la vendita coattiva. Grazie per una vostra risposta. Franco - Modena. Il prezzo base dell'incanto è pari, ai sensi dell'articolo 79 DPR 602/1973, all'importo ottenuto moltiplicando la rendita catastale dei fabbricati o il reddito dominicale dei terreni, rispettivamente aumentati del 5% e del 25%, per i coefficienti previsti dell'articolo 52 del DPR numero 131/1986. Quindi: 120 per i fabbricato dei gruppi catastali A e C, tranne A10 e C1 140 per i fabbricati del gruppo catastale B 60 per i fabbricati del gruppo catastale D e della categoria A10 40,8 per i fabbricati del gruppo catastale E e della categoria C1. Casi particolari di determinazione del prezzo base d'asta sono costituiti dalla presenza di diritti reali di godimento sull'immobile. In particolare il [ ... leggi tutto » ]