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Pagamento f24 tramite internet banking – mai di venerdì dopo le 18 e 30

30 Settembre 2014 - Simonetta Folliero


Il momento della ricezione di un ordine di pagamento è quello in cui l'ordine, trasmesso dal cliente è ricevuto dalla banca. Se il momento della ricezione non ricorre in una giornata operativa per la banca, l'ordine di pagamento si intende ricevuto la giornata operativa successiva. La banca può stabilire un limite di orario oltre il quale gli ordini di pagamento disposti si considerano ricevuti la giornata operativa successiva. Non è dunque censurabile la condotta della banca che ha rinviato l'ordine di pagamento, disposto di venerdì dopo il superamento del limite di orario previsto, al primo giorno utile lavorativo. Così ha stabilito l'Arbitro Bancario Finanziario nella decisione 4676/13. Nella fattispecie il cliente, attraverso il servizio di internet banking, aveva inoltrato alla banca, che era stata delegata al pagamento tramite modello F24, un ordine di pagamento. L'ordine di pagamento, tuttavia, era stato disposto dal cliente in un venerdì, dopo l'orario (ore 18) [ ... leggi tutto » ]


Reati tributati » per la dichiarazione infedele scatta il sequestro del conto corrente anche basandosi su una mera presunzione fiscale

29 Settembre 2014 - Paolo Rastelli


Scatta il sequestro del conto corrente per chi ha un alto tenore di vita ma è praticamente nullatenente per il fisco. Nell'ambito dei reati tributari, le presunzioni fiscali possono essere utilizzate dal giudice, in sede di convalida della misura cautelare, per ottenere il sequestro del conto corrente del contribuente. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 39460/14. Dura la vita per chi fa il nullatenente agli occhi del fisco ma, in realtà, ostenta ricchezza. Da quanto si evince dalla pronuncia citata, chi dichiara un reddito modesto, ma tiene comunque un elevato tenore di vita, con spese di tutti i tipi come viaggi, ristoranti e auto, rischia il sequestro del conto corrente. A parere degli Ermellini, infatti, le presunzioni fiscali possono essere utilizzate dal giudice in sede di convalida della misura cautelare del sequestro dei conti. Ciò vuol dire, in parole povere, che può sussistere un filo [ ... leggi tutto » ]


Sblocca italia – deduzione dal reddito del 20% del prezzo di acquisto di immobile destinato a locazione

24 Settembre 2014 - Giorgio Valli


Deduzione dal reddito complessivo per l'acquisto di unità immobiliari a destinazione residenziale destinate alla successiva locazione Per immobili acquistati dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2017, destinati alla successiva locazione, è prevista una deduzione (leggasi deduzione e non detrazione) dal reddito IRPEF pari al 20% del prezzo di acquisto dell'immobile, risultante dall'atto di compravendita e nel limite massimo complessivo di spesa di 300 mila euro. Infatti, il decreto legge numero 133/14 (in vigore dal 13 settembre 2014 ed attualmente in fase di conversione in legge) ha introdotto, in favore delle persone fisiche che non esercitino attività commerciali, una deduzione dal reddito complessivo per l'acquisto di unità immobiliari a destinazione residenziale, destinate alla successiva locazione. L'immobile deve essere di nuova costruzione oppure, su di esso, devono essere stati effettuati interventi di ristrutturazione edilizia, ceduto da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie o da quelle che hanno [ ... leggi tutto » ]


Iva » deve essere sempre versata anche se il bene venduto non è stato pagato

22 Settembre 2014 - Stefano Iambrenghi


Il reato di omesso versamento dell'IVA sussiste anche se il bene viene venduto e l'importo non riscosso. L'omesso versamento dell'IVA dovuto al mancato pagamento del bene da parte del cliente costituisce ipotesi di reato anche se quest’ultimo non ha pagato perché fallito. Questo l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 38279/14. Con la pronuncia in esame, gli Ermellini hanno fornito un importante chiarimento, molto più rigido rispetto a recenti sentenze, in materia di omesso versamento dell'IVA per crisi di liquidità: a loro parere commette reato l'imprenditore che non versa l'IVA, non incassata, per via del fatto che il cliente è fallito. L'IVA deve essere sempre versata anche se il bene venduto non è stato pagato. Secondo l'interpretazione dei Giudici di piazza Cavour, il reato non si realizza allorché l'imprenditore trattiene presso di sé le somme che egli ha ricevuto a titolo di IVA dai suoi aventi causa, ma allorché [ ... leggi tutto » ]


Omesso versamento ritenuta d’acconto » datore di lavoro e dipendente responsabili in solido

18 Settembre 2014 - Stefano Iambrenghi


E' responsabile anche il dipendente nel caso in cui il datore non versi al fisco la ritenuta d'acconto. Il lavoratore e il datore sono responsabili in solido per l'omesso versamento della ritenuta d'acconto. Il rapporto che si costituisce tra il sostituto d'imposta e il sostituito è quello di una obbligazione solidale passiva con il Fisco. Questo l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 19580/14. Per poter comprendere l'importanza della pronuncia, chiariamo, innanzitutto, il significato di ritenuta d'acconto. La ritenuta d'acconto è una trattenuta Irpef (o Ires) che viene effettuata sulle somme di denaro o bonifici che percepiamo dai nostri clienti o datori di lavoro, banche o istituti finanziari, detti anche sostituti di imposta. Esistono tantissime tipologie di ritenute d'acconto anche se quelle più utilizzate ed applicate sono sempre le stesse. Le ritenute possono essere a titolo di acconto e a titolo di imposta. Nel primo caso significa che, fatto [ ... leggi tutto » ]