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Ravvedimento operoso brevissimo, breve e lungo per omessa registrazione dei contratti di locazione

9 Ottobre 2014 - Giorgio Valli


Sanzioni per omesso o insufficiente versamento dell'imposta di registro dovuta per i contratti di locazione Per omesso o insufficiente versamento dell'imposta di registro dovuta per un contratto di locazione è prevista l'applicazione di una sanzione il cui ammontare può variare dal 120% al 240% dell'imposta di registro dovuta. Oltre alla sanzione, il contribuente è tenuto ad effettuare il pagamento anche dell'imposta di registro non versata e, naturalmente, degli interessi. Per regolarizzare l'omesso o insufficiente versamento dell'imposta di registro dovuta per un contratto di locazione, il contribuente può ricorrere al ravvedimento operoso, eseguendo spontaneamente il pagamento: dell'imposta dovuta; degli interessi moratori (calcolati al tasso legale annuo dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene effettivamente eseguito); della sanzione in misura ridotta. La sanzione si riduce di una percentuale diversa a seconda del momento in cui il contribuente si ravvede. A partire dal primo gennaio [ ... leggi tutto » ]


Redditi da locazione – quale scelta fra irpef e cedolare secca

9 Ottobre 2014 - Giorgio Valli


Per l'immobile concesso in locazione il locatore ha la possibilità di scegliere di non far cumulare il canone annuo agli altri suoi redditi (sul cui totale andrà calcolata l'Irpef), optando per il regime fiscale della cedolare secca. Se questa scelta non è stata fatta, il reddito da tassare sarà costituito dal maggiore fra i due seguenti importi: rendita catastale rivalutata del 5% (per gli immobili riconosciuti di interesse storico o artistico va considerato il 50% della rendita catastale rivalutata) canone annuo, ridotto del 5% (25%, per i fabbricati situati nella città di Venezia centro e nelle isole della Giudecca, Murano e Burano; 35%, se l'immobile è riconosciuto di interesse storico o artistico). Se il fabbricato si trova in un Comune ad alta densità abitativa, ed è locato a "canone concordato", in base agli accordi territoriali definiti tra le organizzazioni dei proprietari e degli inquilini più rappresentative a livello nazionale, è [ ... leggi tutto » ]


Accertamento fiscale » occhio ai consumi di energia: l’agenzia delle entrate può servirsene

7 Ottobre 2014 - Paolo Rastelli


Accertamento fiscale: i consumi di energia in soccorso dell'Agenzia delle Entrate. Il fisco può ricorrere alle cosiddette presunzioni supersemplici per accertare l'esistenza di ricavi superiori a quelli contabilizzati dal contribuente. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 20897/14. Non è illegittimo presumere maggiori ricavi non dichiarati sulla base dei consumi di energia elettrica: l'accertamento fiscale induttivo operato dall'Amministrazione nei confronti di una ditta, per la Cassazione, non merita di essere dichiarato illegittimo perché il contribuente è incapace di fornire la prova dei fatti a fondamento della pretesa tributaria. A parere degli Ermellini, infatti, in tema di valutazione della prova presuntiva in ordine all'esistenza di maggiori ricavi, il Fisco può utilizzare qualsiasi elemento probatorio e può fare ricorso al metodo induttivo. Ciò, avvalendosi anche di presunzioni supersemplici, ovvero presunzioni prive dei requisiti di gravità, precisione e concordanza, le quali determinano un'inversione dell'onere della prova. In tale fattispecie, [ ... leggi tutto » ]


Prelievo bancario senza giustificazione da parte di professionisti » incostituzionale la presunzione fiscale

7 Ottobre 2014 - Gennaro Andele


Addio presunzione fiscale: il prelievo in banca non è più considerato ricavo nero per gli autonomi. I prelievi dal conto bancario da parte di professionisti e autonomi senza giustificazione non possono essere considerati automaticamente compensi in nero. È arbitrario, infatti, ipotizzare che i prelievi ingiustificati da conti correnti bancari effettuati da un lavoratore autonomo siano destinati ad un investimento nell'ambito della propria attività professionale e che questo sia, a sua volta, produttivo di un reddito. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte Costituzionale con sentenza 228/14. Da quanto si evince dalla pronuncia esaminata, è irragionevole e contro ogni logica la presunzione fiscale secondo cui i prelievi ingiustificati da conti correnti bancari, effettuati da un lavoratore autonomo, sarebbero destinati a un investimento nell'ambito della propria attività professionale e che questo a sua volta sia produttivo di un reddito non dichiarato. A parere dei giudici della Corte Costituzionale, infatti, l'estensione ai redditi [ ... leggi tutto » ]


Iva a credito » ecco come poter recuperare le somme in caso di omessa dichiarazione

1 Ottobre 2014 - Stefano Iambrenghi


In caso non fosse stata presentata la dichiarazione Iva a credito dell'anno precedente, è possibile presentare la stessa oggi e recuperare il credito Iva esposto nella dichiarazione dell'anno successivo? Durante lo svolgimento dell'attività professionale o anche di impresa può’ accadere che la conformazione dei costi porti il contribuente a maturare un'IVA nei confronti dello Stato/erario. Oppure si ha il caso di un acquisto di bene materiale, esempio impianti o macchinari molto costosi, oppure prima fornitura di materie prime che di fronte ad una mancata rilevazione di ricavi e quindi di IVA a debito porta la liquidazione IVA mensile o trimestrale a credito. Ebbene, in questi casi bisogna sapere che, poiché la dichiarazione Iva per l'anno precedente è da considerare omessa, nel momento in cui sono decorsi 90 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione in forma autonoma o in forma unificata non è ammessa la presentazione della stessa ora [ ... leggi tutto » ]