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L’obbligo della presentazione della dichiarazione dei redditi incombe sul contribuente e non sul commercialista

22 Settembre 2015 - Giorgio Valli


L'obbligo della presentazione della dichiarazione dei redditi incombe direttamente sul contribuente e, in caso di persone giuridiche, su chi ne abbia la legale rappresentanza, tenuto a sottoscrivere la dichiarazione a pena di nullità. II fatto che il contribuente possa avvalersi di persone incaricate della materiale predisposizione e trasmissione della dichiarazione non vale a trasferire su queste ultime l'obbligo dichiarativo che fa carico direttamente al contribuente il quale, in caso di trasmissione telematica della dichiarazione, è comunque obbligato alla conservazione della copia sottoscritta della dichiarazione. L'adempimento formale, dunque, fa carico al contribuente il quale deve essere a conoscenza delle relative scadenze e può anche giovarsi, a fini penali, del termine di 90 giorni concesso dalla legge in caso di infruttuoso superamento dei termine, con il ravvedimento operoso. Ne consegue che il sol fatto di aver affidato ad un professionista, già incaricato della tenuta della contabilità, il compito di predisporre e trasmettere [ ... leggi tutto » ]


L’eventuale incompetenza del soggetto che sottoscrive l’avviso di accertamento non può essere rilevata d’ufficio dal giudice tributario

22 Settembre 2015 - Ludmilla Karadzic


Nel processo tributario, caratterizzato dalla impugnazione dell'avviso di accertamento per vizi formali o sostanziali, l'indagine sul rapporto sostanziale non può che essere limitata ai soli motivi di contestazione dei presupposti di fatto e di diritto della pretesa dell'Amministrazione che il contribuente abbia specificamente dedotto nel ricorso introduttivo di primo grado. Con la conseguenza che, ove il contribuente abbia inteso limitare la materia controversa ad alcuni determinati vizi di validità dell'atto impugnato, il giudice deve attenersi all'esame di essi e non può procedere d'ufficio, annullando il provvedimento impositivo per vizi diversi da quelli dedotti, anche se risultanti dagli stessi elementi acquisiti al giudizio. La normativa dispone che l'avviso di accertamento debba recare l'indicazione dell'imponibile o degli imponibili accertati, delle aliquote applicate e delle imposte liquidate, al lordo e al netto delle detrazioni, delle ritenute di acconto e dei crediti d'imposta, e deve essere motivato in relazione ai presupposti di fatto e [ ... leggi tutto » ]


Residenza anagrafica e domicilio

14 Settembre 2015 - Patrizio Oliva


L'articolo 43 del Codice Civile definisce il domicilio come il luogo in cui (la persona) ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. Esso prescinde dalla disponibilità di una qualsiasi abitazione e dalla conseguente effettiva presenza del soggetto sul territorio, poiché risulta intrinsecamente legato all'esistenza di un centro di affari o interessi (ad esempio il domicilio fiscale, legale, postale, ecc.). Diversamente, la residenza anagrafica viene identificata nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale e può quindi essere diversa dal luogo identificato come domicilio. Secondo la legislazione anagrafica vigente ogni persona deve essere iscritta all'anagrafe della popolazione del Comune ove ha stabilito la residenza, al fine di rispecchiare uno stato di fatto. La residenza deve corrispondere al luogo in cui l'individuo vive e conduce la propria esistenza a livello familiare e sociale. Per dimora abituale non deve intendersi una dimora ininterrotta e continua in quanto la [ ... leggi tutto » ]


Intrasmissibilità agli eredi delle sanzioni amministrative e tributarie – cosa accade se il decesso del debitore avviene nel corso del piano di rateazione

3 Settembre 2015 - Patrizio Oliva


La legge dispone che l'obbligazione al pagamento delle sanzioni amministrative e tributarie (restano escluse quelle civili irrogate dall'INPS) non si trasmette agli eredi: l'applicazione della norma è immediata per quel che riguarda le sanzioni amministrative (in particolare le multe per infrazione al Codice della strada) o le cartelle esattoriali originate esclusivamente da sanzioni amministrative non pagate dal defunto. L'erede non è tenuto a versare quanto richiesto dalla Pubblica Amministrazione o dal Concessionario della riscossione. Ancora, non sussistono particolari problemi quando l'erede è chiamato al pagamento di rate di un piano di dilazione concordato dal defunto con Equitalia per far fronte a cartelle esattoriali originate esclusivamente dall'omesso pagamento di sanzioni amministrative. Il piano di rateazione decade semplicemente. Per quanto attiene, invece, le cartelle esattoriali che si riferiscono a debiti di natura tributaria (e a piani di dilazione eventualmente concessi da Equitalia) è necessario che gli eredi presentino, all'ente creditore, istanza per [ ... leggi tutto » ]


La procedura di collaborazione volontaria con il fisco – voluntary disclosure in pillole

26 Agosto 2015 - Lilla De Angelis


La procedura di collaborazione volontaria (Voluntary Disclosure) è finalizzata a fornire al contribuente uno strumento che gli consenta di definire la propria posizione fiscale pregressa. La collaborazione volontaria con il fisco riguarda fra l'altro, ed in particolare, le procedure che il contribuente italiano deve attivare per consentire l'emersione e rientro di capitali detenuti all'estero (in paesi inclusi nella c.d. black list) con una sensibile riduzione delle sanzioni previste. I paesi, a cui ci si riferisce, definendoli inclusi in black list, sono quelli esteri diversi dagli Stati membri dell'Unione europea, da quelli aderenti all'accordo sullo Spazio economico europeo, da quelli, anche extra europei, che non hanno sottoscritto un trattato bilaterale relativo allo scambio di informazioni contro le doppie imposizioni e l'evasione fiscale. Al fine di consentire all'Amministrazione di controllare la veridicità delle informazioni indicate nella dichiarazione dei redditi per i periodi d'imposta successivi a quello di adesione alla collaborazione volontaria, il [ ... leggi tutto » ]