accordo transattivo


Debiti insormontabili e rate di mutui o prestiti insostenibili? » gli strumenti per la salvaguardia e la tutela del debitore insolvente

26 Novembre 2015 - Andrea Ricciardi


Debiti insormontabili e rate di mutui o prestiti insostenibili? » Gli strumenti per la salvaguardia e la tutela del debitore insolvente Dalla legge 3/2012 sul sovraindebitamento, passando per la sospensione del mutuo, fino al consolidamento dei debiti: le ultime armi dei debitori insolventi, trovatisi con le spalle al muro, contro debiti, rate e prestiti ormai divenuti insostenibili. Debiti insormontabili, rate insostenibili, prestiti impossibili da onorare. Quando ci si trova ormai sul fondo dell'oceano, con l'acqua alla gola ed in procinto di soffocare, l'istinto è quello di lasciarsi andare al proprio destino. Ma non è mai detta l'ultima parola. Grazie ad alcuni interventi legislativi messi in piedi negli anni passati, il debitore, il quale si trovi in stato di insolvenza, con le spalle al muro, ha alcune possibilità per riuscire a tornare a galla. Con la redazione di questo articolo, dunque, si vuole effettuare una breve rassegna degli strumenti messi a [ ... leggi tutto » ]


Citazione del debitore presso una sede giudiziale incompetente – società di recupero crediti sanzionata dall’antitrust

30 Ottobre 2015 - Giovanni Napoletano


E' considerata aggressiva una pratica commerciale che, nella fattispecie concreta, tenuto conto di tutte le caratteristiche e circostanze del caso, mediante molestie, coercizione, compreso il ricorso alla forza fisica o indebito condizionamento, limita o è idonea a limitare considerevolmente la libertà di scelta o di comportamento del consumatore medio in relazione al prodotto e, pertanto, lo induce o è idonea ad indurlo ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso. Nel determinare se una pratica commerciale comporta molestie, coercizione, compreso il ricorso alla forza fisica, o indebito condizionamento, sono presi in considerazione i seguenti elementi: i tempi, il luogo, la natura o la persistenza; il ricorso alla minaccia fisica o verbale; lo sfruttamento da parte del professionista di qualsivoglia evento tragico o circostanza specifica di gravità tale da alterare la capacità di valutazione del consumatore, al fine di influenzarne la decisione relativa al prodotto; qualsiasi ostacolo [ ... leggi tutto » ]


Non basta eccepire che uno dei contraenti era incapace di intendere e di volere al momento della firma per annullare il contratto

2 Ottobre 2015 - Marzia Ciunfrini


Il gravissimo pregiudizio derivante dalla sottoscrizione di un contratto da parte di un soggetto incapace di intendere e di volere emerge solo quale elemento indiziario dell'ulteriore requisito (richiesto per il suo annullamento) della malafede dell'altro contraente, che, a sua volta, consiste nella consapevolezza della menomazione del soggetto incapace. In effetti, pur in presenza di un pregiudizio per una delle parti che sottoscrive il contratto, non può, solo per questo, ritenersi accertata la malafede dell'altro contraente, in quanto varie possono essere le ragioni per le quali un soggetto decida di stipulare un contratto sebbene per lui svantaggioso: ragioni che la controparte non è tenuta ad indagare, salvo, appunto, se non le risulti evidente od, almeno, percepibile con l'ordinaria diligenza, che la determinazione della controparte costituisca l'estrinsecazione di turbe o menomazioni della sfera volitiva o intellettiva. In pratica, un contratto sottoscritto da persona incapace di intendere e di volere può essere annullato [ ... leggi tutto » ]


Il testo della quietanza liberatoria

26 Giugno 2015 - Simonetta Folliero


Il testo della quietanza liberatoria Quando il debitore non rispetta il piano di rimborso del prestito che gli è stato erogato e successivamente raggiunge un accordo a saldo stralcio; particolare cautela va riservata alle modalità con cui deve essere redatta la quietanza liberatoria on la società di recupero cessionaria del credito. Soprattutto se si intende utilizzare la quietanza liberatoria per ottenere, decorsi tra anni dalla data in cui si salda (a stralcio) il debito, la cancellazione del proprio nominativo dalla Centrale Rischi a cui il creditore originario ci aveva segnalati. La prima cosa da fare è quella di effettuare una visura nella Centrale Rischi in cui risultiamo segnalati e rilevare l'esatta classificazione della posizione debitoria. In pratica: creditore originario, importo originario e identificativo associato alla posizione debitoria Ad esempio, supponiamo che la quietanza liberatoria proposta dalla società di recupero crediti venga formulata nei termini che seguono. Oggetto: pratica numero X [ ... leggi tutto » ]


Recupero crediti – l’accordo a saldo stralcio non integra una transazione novativa

24 Giugno 2015 - Carla Benvenuto


Spesso il debitore perfeziona con il creditore (banca, finanziaria o società di recupero crediti) un accordo transattivo a saldo stralcio che prevede un notevole abbattimento dell'importo originario dovuto (gravato dagli interessi di mora) ed un piano di rientro rateale. Capita, talvolta, che il debitore non riesca, comunque, a tener fede agli adempimenti concordati: la domanda che ci si pone è se, in questa ipotesi, egli è obbligato a rimborsare il debito originario oppure la somma fissata con l'ultimo accordo transattivo concluso. Sul tema, la giurisprudenza consolidata ha stabilito che deve essere qualificata novativa la transazione che determina l'estinzione del precedente rapporto e ad esso si sostituisce integralmente, di modo che si verifichi una situazione di oggettiva incompatibilità tra il rapporto preesistente e quello dell'accordo transattivo, con la conseguente insorgenza dall'atto di un'obbligazione oggettivamente diversa dalla precedente. Invece, è qualificabile come transazione semplice, o conservativa, l'accordo con il quale le parti [ ... leggi tutto » ]