Successione » Prassi da seguire dopo il decesso di un familiare

Prassi da seguire dopo il decesso di un familiare

In seguito del decesso di una persona cara, è necessario esplicare alcune pratiche al fine della successione. A causa del dolore per la morte del proprio parente; spesso non si ha la lucidità per affrontare tutte le pratiche che la burocrazia richiede. Nell'articolo vi illustreremo qual'è la prassi da eseguire correttamente.

Prassi da seguire dopo il decesso di un familiare - Denuncia di morte in casa

Se la morte avviene in caso, bisogna innanziutto avvisare il medico curante, affinché accerti le cause della morte e compili il certificato ISTAT.

Successivamente, sarà necessario contattare il medico necroscopo incaricato dalla Asl competente, il quale, non prima di 15 ore dal decesso ma non oltre le 30 ore dallo stesso, procederà all'accertamento ed alla redazione del certificato di morte.

Infine un familiare o una persona delegata, dovrà recarsi, entro le 24 ore dal decesso, presso l’ufficio dello Stato Civile in Comune a denunciare il trapasso del proprio parente, consegnando il certificato di Istat e quello di morte.

Prassi dopo il decesso di un familiare - Denuncia di morte in ospedale o casa di cura

Se invece il decesso avviene in ospedale o in una clinica di cura cura, la struttura sanitaria provvede ad approntare le due certificazioni che poi un parente o una persona delegata consegnerà in Comune all'atto della denuncia di morte.

Prassi da seguire dopo il decesso di un familiare - Decesso all'estero

Se la dipartita è avvenuta all'estero, i congiunti devono subito comunicarlo al Consolato Generale o all'Ambasciata Italiana per ottenere il nulla osta al rimpatrio della spoglia mortale.

La scomparsa di un cittadino italiano all'estero, infatti, deve essere trascritta in Italia.

Per fare ciò occorre l’atto di morte emesso dall'Ufficio di Stato Civile competente, certificato conforme all'originale e tradotto, nonché la documentazione comprovante la cittadinanza del defunto se non iscritto nello schedario consolare.

È possibile reperire informazioni sulle modalità di trasmissione sul sito della Farnesina.

Prassi da seguire dopo il decesso di un familiare - Decessi improvvisi

A seguito di morte violenta, improvvisa, per strada o in luoghi pubblici, oppure in caso di obito di persone che vivono da sole e non assistite è bene ricordare di chiamare il 113 e avvertire l’Autorità Giudiziaria che, dopo gli accertamenti del caso, darà disposizioni per la rimozione del cadavere.

In alcuni casi, come ad esempio di sinistri stradali, il corpo della vittima viene trasferito all'obitorio in attesa di disposizioni del magistrato che potrebbe richiedere l’autopsia per accertare le cause del decesso.

Non c’è invece bisogno dell'autopsia e la salma potrà essere tumulata se il medico curante invece conferma le cause naturali della morte e l’autorità giudiziaria non appone un vincolo.

Prassi da seguire dopo il decesso di un familiare - Organizzazione del funerale

Il funerale vero e proprio, una volta espletate tutte le pratiche di denuncia del decesso e ottenuto il nulla osta dell'Autorità Giudiziaria, deve essere approntato da ditte specializzate, le cosìdette pompe funebri.

Il funerale non può essere celebrato prima di 24 ore dalla dipartita del proprio caro. Le spese sono a carico di tutti gli eredi secondo le percentuali previste dalla legge o dal testamento, salvo un diverso accordo fra parenti in merito alla ripartizione.

Per le persone indigenti o appartenenti a famiglie bisognose, oppure nel casogli eredi abbiano rinunciato all'eredità, la legge prevede un sistema gratuito di inumazione, cioè seppellimento sotto terra, oppure di cremazione. Il trasporto della salma o delle ceneri invece rimane comunque a carico dei consanguinei.

Prassi da seguire dopo il decesso di un familiare - Inumazione o tumulazione

La scelta della modalità di sepoltura andrà esplicitamente richiesta all'impresa funebre.

Per inumazione si intende il seppellimento sotto terra, mentre la tumulazione prevede che il feretro venga chiuso e murato dentro un apposito loculo concesso in proprietà privata o in concessione dal cimitero stesso per una durata di tempo limitata e rinnovabile.

La scelta comporta diverse caratteristiche della bara che accoglierà le spoglie del defunto.

Si ricorda che, in caso di tumulazione, il periodo minimo di permanenza sotto terra del feretro è di dieci anni, trascorso il quale la salma verrà esumata per controllare l’avvenuta mineralizzazione del cadavere, ossia la totale decomposizione dei tessuti.

Prassi da seguire dopo il decesso di un familiare - Cremazione

La cremazione deve essere autorizzata dal Sindaco sulla base della volontà del dipartito espressa nel testamento.

Se manca quest’ultimo oppure in esso non sia contenuta alcuna disposizione in tal senso, il coniuge oil parente più prossimo può esprimere la volontà di cremare il cadavere del defunto attraverso una apposita dichiarazione resa davanti a un Notaio o all'Ufficiale dello Stato Civile del Comune.

L’autorizzazione alla cremazione viene anche concessa quando il deceduto risulta iscritto ad apposita associazione riconosciuta che abbia tra i propri fini anche quello della cremazione dei cadaveri dei propri associati.

In questo caso basta presentare al Comune la scheda di adesione all'associazione nonché il certificato del medico curante con firma autenticata dal coordinatore sanitario dal quale risulti escluso il sospetto di morte dovuta a reato. In caso di morte improvvisa o sospetta occorre la presentazione del nulla osta da parte dell'Autorità Giudiziaria.

Successione - Pubblicazione del testamento

Se il trapassato aveva redatto un testamento occorre procedere alla sua pubblicazione per renderlo efficace nei confronti di tutti gli eredi e legatari.

L’operazione si svolge davanti un Notaio, ovvero quello presso cui il defunto aveva fatto o depositato il testamento.

La pubblicazione del testamento non comporta accettazione dell'eredità, mentre implica che i legatari dei beni assegnati dal testatore diventino proprietari degli stessi a partire dal giorno della morte del testatore.

La dichiarazione di successione

Dopo la scomparsa di una persona bisogna informare il fisco del passaggio del patrimonio agli eredi.

Entro un anno dalla morte si deve registrare presso l’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione, pena l’applicazione di sanzioni.

Successione - Dichiarazione per la variazione IMU e TASI

Quando nell’eredità sono presenti degli immobili non occorre inviare al Comune in cui sono ubicati la dichiarazione IMU o TASI relativa alle variazioni, a patto che venga registrata presso l’Agenzia delle Entrate la relativa dichiarazione di successione.

Successione - Dichiarazione TARSU/TARES

In caso di morte del proprietario di un immobile bisogna avvisare il Comune della modifica del soggetto passivo d’imposta, a carico degli eredi subentranti, con apposita comunicazione all'ufficio competente.

Successione - Denuncia variazione Canone RAI

A seguito del decesso dell'abbonato, l’erede non ancora titolare di canone TV deve richiedere l’intestazione a proprio nome del canone già intestato al defunto inviando una lettera raccomandata all'indirizzo: Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale I di Torino, Ufficio Territoriale di Torino 1 Sportello S.A.T., Casella postale 22 - 10121 Torino (To) . Così facendo l’erede beneficerà del periodo per il quale il canone era già stato pagato.

In attesa dell'aggiornamento dell'intestazione a nome dell'erede, il rinnovo del canone deve essere effettuato con il preavviso di rinnovo oppure tramite un bollettino del libretto recante la vecchia intestazione, restando invariato il numero di Canone Tv.

Se invece l’erede è già titolare di un canone deve richiedere l’annullamento di quello intestato al defunto tramite raccomandata all'indirizzo giù indicato contenente la data e il luogo di decesso dell'intestatario. Gli eventuali arretrati non corrisposti sono in ogni caso a carico dell'erede.

4 Luglio 2013 · Giuseppe Pennuto


Commenti e domande

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2 risposte a “Successione » Prassi da seguire dopo il decesso di un familiare”

  1. Ludovico ha detto:

    Salve sono uno studente di giurisprudenza e desidero sapere quando si attua sia la collazione ereditaria che l’azione di riduzione, so che si attuano all’apertura della successione, ma se all’apertura della successione non viene richiesta ne la collazione ne l’azione di riduzione e si passa alla divisione ereditaria si puo’ inoltrare la richiesta per la collazione ereditaria o l’azione di riduzione?

    • L’articolo 737 del Codice Civile stabilisce che i figli e i loro discendenti ed il coniuge del soggetto deceduto che concorrono alla successione devono conferire ai coeredi tutto ciò che hanno ricevuto dal defunto per donazione in vita direttamente o indirettamente.

      L’obbligo della collazione sorge automaticamente e i beni donati in vita dal “de cuius” devono essere conferiti indipendentemente da una espressa richiesta, essendo sufficiente, a tal fine, la proposizione della domanda di accertamento della lesione della quota di legittima e di riduzione e la menzione in essa dell’esistenza di determinati beni facenti parte dell’asse ereditario da ricostruire (Corte di Cassazione 8510/2018).

      L’azione di divisione ereditaria e quella di riduzione sono fra loro sostanzialmente diverse, perché la prima presuppone l’esistenza di una comunione tra gli aventi diritto all’eredità che, invece, non sussiste nella seconda, ove il de cuius ha esaurito il suo patrimonio in favore di alcuni di tali aventi diritto, con esclusione degli altri, mediante atti di donazione o disposizioni testamentarie. Ne consegue che la domanda di riduzione, pur potendo essere proposta in via subordinata rispetto a quella di divisione, la quale ha, rispetto alla prima, carattere pregiudiziale (Corte di Cassazione 9192/2017).

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