Sovraindebitamento » Un aiuto per chi non ce la fa più

Sovraindebitamento: nel nostro paese, purtroppo, questo fenomeno sta crescendo e coinvolge sempre di più le famiglie italiane. Ma forse, qualcosa, in senso positivo, si sta muovendo.

Le storie sono molteplici: si va dal consumatore costretto a rivolgersi alla finanziaria per pagare il conguaglio di una bolletta fino al lavoratore dipendente cui il mutuo si porta via 800 euro sulla busta paga e a cui rimangono solo 150 euro al mese per sopravvivere.

E c’è chi, addirittura, arriva a chiedere aiuto perché ha attivato dodici linee di credito e non riesce a pagare.

Sono questi i problemi delle famiglie italiane, che si ritrovano, sempre più, in una situazione di sovraindebitamento,.

Nel 2000 in Italia c’erano 190 mila famiglie sovraindebitate, pari allo 0,9%. Nel 2012 sono diventate 1 milione 200 mila, pari a circa il 5% del totale.

Tutto questo in un contesto che non promette bene: i redditi non aumentano, la disoccupazione sale, i costi dei servizi sono in costante rincaro e volano più dell'inflazione, fatta eccezione per i servizi telefonici, e l’Italia conta numeri da primato in Europa per quanto riguarda i costi di energia, assicurazioni e banche.

Nel rapporto con banche e finanziarie l’asimmetria del consumatore è ampia e riguarda sia le informazioni che ha a disposizione sia il suo potere contrattuale.

Sono tre gli aspetti critici del sovraindebitamento.

Il primo riguarda il pluriaffidamento: le persone sono affidate a più finanziarie e a più banche.

Proprio di recente il Tribunale di Catania ha omologato un piano del consumatore nel quale la famiglia era stata affidata a sette finanziarie e due banche.

Il secondo riguarda gli oneri eccessivi che si pagano: spesso gli indebitati non conoscono il tasso di interesse delle proprie carte revolving o della cessione del quinto.

Il terzo aspetto riguarda la persecuzione attuata da alcune società di recupero crediti.

In questo senso, non basta l’approvazione di un codice di condotta con le società di recupero crediti: bisogna chiamare in causa la corresponsabilità di banche e finanziarie nel momento in cui si affidano a una società di recupero crediti.

Non solo. Dal 2009 c’è l’Arbitro Bancario Finanziario: è importante e funziona.

Dove c’è sovraindebitamento si sviluppano inoltre, i professionisti della soluzione del debito che promettono online di sistemare i debiti senza soldi.

Dall'ambulatorio Antiusura arriva poi una denuncia su quelle che sono le modalità vessatorie fatte da alcune società di recupero crediti: telefonate ossessive anche nei giorni di festa, presentazione alla porta di casa di personale che si qualifica come esattore e simula una telefonata col giudice, arrivo nella posta di buste simili alle notifiche degli atti giudiziari, cui si aggiunge il cambiamento continuo di interlocutori per cui si passa da una società di recupero crediti a un’altra.

Chi si ritrova in questo girone infernale rischia di impazzire.

Il che non significa che non ci sia la necessità di promuovere un uso responsabile del denaro e maggiore consapevolezza da parte dei consumatori.

Ma un recupero corretto è anche un modo per garantire un recupero più efficace.

Nel 2013 c’è stato un aumento del 20% delle richieste di aiuto arrivate all'Ambulatorio, su una tendenza già in crescita nel 2012 e che manterrà questo trend anche quest’anno.

Negli anni di attività dell'Ambulatorio è inoltre cambiata l’utenza assistita: prima si trattava soprattutto di imprenditori, artigiani, commercianti, ora il sovraindebitamento riguarda per più del cinquanta per cento le famiglie, i lavoratori dipendenti e i pensionati.

E se serve una campagna di prevenzione del fenomeno, è anche vero che il problema è l’eccesso di credito che viene fatto.

Ci sono persone che arrivano con dodici linee di credito.

Il salto di qualità ci sarà quando banche e finanziarie si impegneranno ad affidare il recupero crediti a società che rispettano determinate linee guida.

Anche dall'altra parte della barricata le iniziative non mancano.

Anche se si ribadisce come il confronto internazionale veda l’Italia in una situazione di minore indebitamento rispetto ad altri paesi.

I numeri dicono che sul piano internazionale l’indebitamento dei privati a livello procapite è pari a circa 70 mila euro in Svizzera contro i circa 10/11 mila euro in Italia e che il peso medio delle rate rispetto al reddito delle famiglie è del 9,2%, in flessione negli ultimi anni.

Per fortuna, ultimamente non mancano le iniziative per affrontare il problema del sovraindebitamento: è realtà la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con Unirec sulle condizioni generali di contratto e di un codice deontologico che le associate si impegnano ad adottare.

Questo progetto intende dare la possibilità di valutare preventivamente la sostenibilità dell'impegno finanziario che si vuole attivare.

3 Luglio 2014 · Andrea Ricciardi


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