Sinistro stradale » Avere la precedenza all’incrocio non esclude la prudenza

In un sinistro stradale, avvenuto presso un incrocio, avere il diritto di precedenza non sempre comporta la ragione ai fini del risarcimento.

In tema di circolazione stradale, il diritto di precedenza non esclude il dovere del conducente “favorito” di osservare a sua volta le normali prescrizioni di prudenza e di diligenza.

D'altronde, nella circolazione stradale il conducente è tenuto a prevedere anche le condotte imprudenti altrui.

Questo, riassunto in breve, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 46818/14.

Secondo quanto chiarito dalla suddetta pronuncia, nell'ambito di un sinistro stradale, avere la precedenza all'incrocio non legittima un comportamento distratto, indifferente o, imprudente.

Quando l'automobilista non segue le basilari regole di accortezza pur avendo la precedenza, gli può essere riconosciuta una percentuale di colpa dell'incidente.

A parere dei Giudici di piazza Cavour, infatti, nel corso della circolazione stradale il conducente ha l'onere di prevedere anche le condotte imprudenti altrui.

E' buona norma, dunque, quando si attraversa un incrocio, anche avendo la precedenza, controllare il traffico proveniente dalle altre intersezioni per poter evitare qualsiasi pericolo ad altri conducenti, sebbene distratti e negligenti.

Il principio, già enunciato dalla Suprema Corte con sentenza 22358/14, prevede che l'automobilista non può utilizzare come appiglio difensivo la propria provenienza da destra, poiché l’eventuale diritto di precedenza non esime dall'obbligo di prudenza.

Praticamente, se si vuole evitare il concorso di colpa in un sinistro stradale avvenuto presso un'incrocio, è bene, pur avendo la precedenza, cercare di evitare le condotte imprudenti altrui, utilizzando sempre le normali prescrizioni di prudenza e di diligenza.

17 Novembre 2014 · Gennaro Andele


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