Saldo stralcio proposto e poi ritrattato da un recupero crediti

Recupero crediti e saldo stralcio

Circa un mese e mezzo fa ho scoperto parlando con mio padre che lui aveva un debito con una finanziaria mai pagato. Mio padre percepisce una pensione sociale e non ha proprietà di alcun tipo.

Il giorno seguente ho contattato la società di recupero crediti da cui era stato contattato ed ho palesato la mia intenzione ad assumermi l’onere di pagare il debito di mio padre.

Lo stesso giorno ho firmato una proposta di versamento a saldo stralcio.

Dopo un mese, non ricevendo risposta, ho ricontattato la società di recupero crediti chiedendo informazioni e mi hanno risposto che la proposta è stata rigettata e che dovevo offrire di più.

Cosi nei giorni scorsi ho rispedito un’altra proposta con un importo superiore.

Ora, io mi occupo di astronomia e sono evidentemente a digiuno (come immagino molti) dei meccanismi e delle procedure di recupero crediti.

Mi piacerebbe capire solamente se le cose stanno andando come devono.

Stiamo parlando di cifre tutto sommato modeste, il debito compresi gli interessi sale a circa novemila euro io ho fatto una prima proposta di 5000 ed una seconda di 6000.

Dato i tempi che corrono anche le “briciole” sono utili. La cosa che mi colpisce è che è passato più di un mese dal momento in cui ho comunicato che avevo intenzione di sanare il debito. Tutto normale?

Saldo stralcio e consiglio scontato

O alza l’offerta per chiudere il contenzioso, o la mantiene sulle basi già comunicate. Oppure la ritira addirittura.

Un consiglio alla Catalano di “Quelli della notte” mi risponderà.

Tornando seri, è singolare che le abbiano fatto una proposta di saldo stralcio per la posizione debitoria di suo padre e l’abbiano poi rifiutata.

Va conservata qualsiasi prova che attesti che l’ipotesi di concordato è pervenuta dalla società cessionaria del credito. Insieme alla copia della sua accettazione e dell'avvenuto inoltro al creditore. Così, come va conservata la comunicazione di rifiuto della proposta da parte della società di recupero crediti.

Questi documenti le serviranno quando e se il creditore chiederà al giudice un eventuale decreto ingiuntivo nei confronti di sua madre.

Sarà ben difficile ottenerlo se lei si costituirà in giudizio facendo chiaramente osservare come ci sia stata la volontà di comporre il contenzioso attraverso il pagamento di un importo più che sufficiente.

Oggi, infatti, i concordati fra creditore e debitore si chiudono su cifre intorno al 10% del debito nominale.

E cerchiamo adesso di capire come mai la sua proposta sia stata rifiutata.

A me sembra chiaro. Il rifiuto non è certamente riconducibile alla condizione patrimoniale di suo padre che, a quanto ci riferisce, risulta nullatenente, a parte la pensione integrata al minimo. Di fronte ad un soggetto non coobbligato o garante (lei) che si offre di sanare il debito a cifre già fuori mercato, qualche zelante ed avido funzionario della società di recupero si sarà certamente chiesto perchè non alzare il prezzo.

Una volta trovata una mucca da mungere in tempi di vacche magre (mi scusi, signora, l’irriguardoso accostamento, ma credo che renda bene l’idea) gli shylock in colletto bianco avranno deciso che non era proprio il caso di lasciarsela scappare!

La prossima volta che la contatteranno (mi sembra anche che abbiano raggiunto l’obiettivo, se lei già si domanda con apprensione perchè non la chiamino) offra loro di sanare il debito con un chilogrammo della sua carne viva, purchè non lascino cadere neanche una goccia di sangue ...

27 Novembre 2012 · Simone di Saintjust




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