Saldo stralcio – Come comportarsi per concludere l’accordo

Trattativa saldo stralcio fallita

Praticamente qualche anno fa ho fatto un finanziamento di 30000 euro: dopo aver pagato per circa 2 anni le rate, in totale circa 12000 euro, non ho avuto piu la possibilita finanziaria di continuare a pagare perche ero rimasto senza lavoro. Dopo varie telefonate ricevute da parte loro a quale io rispondevo dicendo che non ho soldi per pagare, non mi hanno piu contattato per un po di tempo.

Dopo circa un anno mi si presenta un signore, recuperatore penso, che vuole dei soldi per conto della finanziaria, dicendomi che ho un debito di 30000 euro con loro (ho pagato 12000 pero ho sempre da dare 30000, va be saranno interessi su interessi)e che mi proponeva di chiudere con la formula saldo stralcio per una cifra di 12000 euro, al quale io ho risposto che ho solo 7000 euro.

Non ha accettato e non si e fatto piu sentire.

Dopo un pò arriva un altro recuperatore, con quale dopo varie "chiacchierate" sono arrivato alla soma di 8000 euro per la chiusura saldo stralcio. Mi ha chiesto di mandare un fax con scritto che voglio chiudere a questa cifra, per poi chiamarmi ancora e dirmi che non vogliono piu 8000 ma 12000.

Va bene, ho detto che non ho questi soldi... Ieri mi chiama e mi dice che l'ultima proposta loro e di 10000 per chiudere che io ho rifiutato.

Ora, cortesemente vorrei sapere come comportarmi in seguito, visto che nel fra tempo io ho trovato un lavoro fisso, a tempo indeterminato, mi conviene trovare altri 2000 euro per chiudere a 10000, proporli 9000?

Cosa puo succedere se non pago 10000? può pignorarmi 1/5 dello stipendio, e come funziona il pignoramento? Dopo quanto tempo possono prendermi i soldi dallo stipendio?

PS: io sono straniero,cittadino comunitario regolarmente in italia da 15 anni. A loro dicevo anche che io voglio tornare al paese di nascita, magari accettavano gli 8000. Questa cosa pero non è vera, ormai io considero italia casa mia... quindi penso a che danni mi comporta questa cosa per il futuro?

Mai proporre un saldo stralcio al creditore

E' innanzitutto buona norma, per il futuro, non presentare mai proposte di concordato stragiudiziale (saldo stralcio), ma lasciare che sia il creditore a formularle. Si evita così di cadere nella trappola dei rilanci. Una pratica scorretta a cui le società di recupero crediti fanno spesso ricorso.

Inoltre, è necessario prendere specifiche precauzioni, quando qualcuno si presenta a chiedere soldi per conto del presunto creditore. L'agente di recupero incaricato deve esibire un mandato in originale, firmato in calce, in originale, dal presunto creditore o dal suo rappresentante pro tempore. Ed è diritto del debitore controllare l'identità dei dati riportati nel mandato, chiedendo l'esibizione di un documento di identità alla persona che afferma di agire per conto del presunto creditore.

Dopo aver verificato che il soggetto con cui interagiamo è stato espressamente incaricato dal presunto creditore, il debitore deve assicurarsi che il presunto creditore sia anche il legittimo creditore. La questione non è di poco conto. Molto spesso le pratiche di finanziamento insolute vengono affidate in gestione a più società contemporaneamente, oppure vendute ad un altro soggetto che poi, nel tempo, le rivende a sua volta. Il debitore, allora, deve poter prendere visione di tutta la documentazione che gli consenta di ricostruire la filiera degli affidamenti e delle cessioni del proprio credito nel tempo. Solo quando è certo che chi avanza la pretesa è anche il legittimo creditore, il debitore può dare corso alla trattativa.

In questa fase di solito, nascono i primi problemi. Le società di recupero crediti, ma anche le stesse finanziarie, hanno la cattiva abitudine di accollare al debitore interessi anatocistici (interessi su interessi) e oltre la soglia usuraria. Le spese di esazione sono il più delle volte assolutamente fuori da ogni regola o tariffario, per quanto esoso possa essere. Per fare un esempio, si pretendono solitamente 500 euro per una comunicazione di messa in mora redatta su format, con l'integrazione, attraverso procedura computerizzata, dei solo dati relativi debitore, sottoscritta dal solito azzeccagarbugli da strapazzo. Ed allora, la legge prevede che al debitore debba essere consegnato un estratto conto cronologico da cui si evinca l'entità dei tassi di interesse applicati nel tempo al capitale non rimborsato ed il dettaglio delle spese di recupero ed esazione.

E' opportuno ricordare che non c'è alcuna stranezza o atteggiamento dilatorio da parte del debitore nel richiedere al presunto creditore le lettere di cessione o affidamento del credito nonchè l'estratto conto cronologico. E' la stessa documentazione che, come minimo, il presunto creditore deve esibire al giudice qualora decidesse di procedere attraverso decreto ingiuntivo finalizzato ad ottenere, ad esempio, il pignoramento dello stipendio del debitore.

Per farla breve, se non esiste la documentazione che attesta la legittimità e l'entità della pretesa, non può esserci decreto ingiuntivo e, quindi, non può essere avviata alcuna azione esecutiva.

Questa è anche la ragione per la quale le società di recupero crediti cercano di blandire il debitore attraverso l'offerta di un piano di rientro con il pagamento di cambiali o assegni post datati a "babbo morto". Una volta sottoscritto una assegno post datato o una cambiale, il creditore per ottenere, ad esempio, il pignoramento dello stipendi,o non deve più passare per il giudice. Gli si spalancheranno immense praterie per l'azione esecutiva, senza controlli di legittimità e di importo.

In conclusione, il debitore deve valutare se consegnare i suoi soldi al primo venuto oppure attendere il pignoramento dello stipendio nella misura massima del 20% netto.

I vantaggi di questa seconda soluzione sono molteplici: un giudice vaglierà la legittimità della pretesa e la corretta composizione dell'importo da rimborsare. Il creditore si guarderà bene dal pretendere interessi usurari ed il rimborso di spese ingiustificate che possono assumere anche il profilo di una richiesta estorsiva. Il debitore eviterà di cimentarsi in un tipo di trattativa su cui non ha alcuna esperienza o cognizione tecnico giuridica, che gli comporta solo stress e frustrazione.

15 Ottobre 2012 · Genny Manfredi


Commenti e domande

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12 risposte a “Saldo stralcio – Come comportarsi per concludere l’accordo”

  1. Anonimo ha detto:

    Io ho contratto un debito per un prestito da 12 mila euro nel 2008. Una settimana fa mi è arriva un a/r dicendo che il debito era stato ceduto a tale NPL (non Performing Loans Orizzonti (in pratica una società che si occupa di crediti cosiddetti deteriorati, ndr), ho chiesto di ricevere la documentazione che attesti la richiesta, mi hanno mandato solo la firma del mio conto corrente con BPM e la richiesta del finanziamento, poi un A/r della precedente recupero crediti dove però non c’è data.

    Mi hanno chiesto di proporre io il saldo e stralcio alché ho proposto mille euro, mi han risposto che ne vogliono 10 mila. Temo che vogliano giocare al rilancio, ma mi chiedo se non c’è la data della prima A/R e loro non sono in grado di fornirla teoricamente potrebbe anche essere prescritto il mio debito, e davanti a un giudice avrebbero la meglio?

    • Con la copia della ricevuta di invio, in particolare con il codice presente nella ricevuta sotto il codice a barre, è sempre possibile risalire alla data di spedizione della raccomandata AR. Si può utilizzare, allo scopo, il servizio Cerca Spedizioni di Poste Italiane.

  2. Anonimo ha detto:

    Vorrei sapere se ho un debito di 10 euro quanto dovrei pagare con il saldo è stralcio

  3. camerata ha detto:

    Amici di indebitati.it, ho ancora bisogno di voi e dei vostri consigli.
    in pratica ho un finanziamento che Fiditalia ha chiuso prima della scadenza perchè da un anno che non pagavo, mi ha contattato un agenzia di recupero crediti, il debito è ancora con Fiditalia, l’agenzia sta facendo da tramite.
    Leggendo i vostri consigli ho chiesto a Fiditalia di farmi una proposta di chiusura a stralcio, il debito totale è circa di 2.500 euro, loro mi hanno proposto 1500, soldi che non ho; io ho controproposto 500, loro hanno rifiutato e hanno riproposto 1.200 in tre rate (soldi che non ho), io ho riproposto 1000 euro in 12 rate (4 da 150, e 8 da 50 euro), hanno rifiutato anche questa, e mi hanno fatto come ULTIMA PROPOSTA 1.000 in tre rate e vogliono una risposta entro venerdì, altrimenti chiudono la trattativa e passano alle vie legali.
    il problema è che io non riesco a tirare fuori 350 euro al mese, voglio anche pagare 1000 euro, ma non riesco a dargli più di 100 euro al mese, ma questo a loro non va bene.
    Visto che sono già pieno di problemi, ho intenzione di chiuderla questa cosa con Fiditalia, non ho voglia di trascinarla per le lunghe, giudice di pace, pignoramenti, pagare le spese legali, ecc. nonostante lavoro con contratto a progetto da 1300 euro al mese, se mi pignorano un quinto sarei rovinato, in casa lavoro solo io e i soldi dello stipendio mi servono tutti.
    Cosa mi consigliate di fare? Cosa succede se rifiutano anche la mia ultima proposta di pagarlo almeno in 8 rate?
    non vorrei che un domani il giudice di pace mi obblighi a pagare anche le spese processuali e mi ritrovo a pagare 4000 euro invece di 1000.
    Vivo in affitto, non ho auto, sul contratto del finanziamento ce la firma d garanzia di quella santa donna di mia madre, non vorrei che vadano da lei per creargli altri problemi.
    cosa mi consigliate di fare?
    Vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione che mi riserverete.
    Nino

    • Ornella De Bellis ha detto:

      Lei ci espone la sua situazione economico patrimoniale, ma nulla ci dice del garante (sua madre) e della sua eventuale vulnerabilità ad una ipotetica azione giudiziale.

      Per pensionati e lavoratori dipendenti, i tempi non sono propizi. Con l’acuirsi della crisi e la necessità di recuperare il possibile, i creditori si stanno orientando sempre di più (ne parlano ampiamente le cronache) verso il pignoramento del conto corrente su cui confluisce lo stipendio/pensione.

      Una possibilità di difendersi da questo tentativo di elusione della legge, che limita il pignoramento al 20% dello stipendio/pensione, consiste nel fare in modo che sul conto corrente non vi siano accrediti o addebiti diversi. Il conto corrente deve servire esclusivamente per farvi transitare lo stipendio/pensione.

      Una volta accreditato l’importo, questo deve essere immediatamente trasferito su un conto corrente intestato ad altri soggetti. Se al creditore procedente riuscisse il colpaccio di sincronizzare l’azione esecutiva fra l’accredito dello stipendio/pensione ed il successivo trasferimento della somma verso altri lidi, è possibile ricorrere al giudice per le esecuzioni denunciando l’elusione delle norme di legge ad opera del creditore procedente.

      Se lei e/o sua madre ritenete di potervi sottoporre a questa prova di stress (con i rischi che essa comporta) allora è possibile rinunciare ad una composizione bonaria del contenzioso. Altrimenti, bisogna trovare il modo per accettare l’offerta della società di recupero crediti.

      Altro non c’è da fare. Se non rifiutare e confidare nella fortuna.

  4. camerata ha detto:

    Salve,
    gentilmente potreste indicarmi una lettera-tipo per proporre un saldo a stralcio alla finanziaria?
    non so cosa devo scrivere.
    Grazie per l’attenzione

    • Non funziona così. Si aspetta che la finanziaria pretenda il credito, per intero, maggiorato da interessi moratori di tipo usurario e spese legali abnormi (pretendono le spese legali anche in fase stragiudiziale, sic).

      Fare una proposta di saldo e stralcio indica che il debitore ha urgenza di chiudere la propria posizione in CRIF, magari illuso dalla prospettiva di poter successivamente accedere ad un nuovo e più sostanzioso finanziamento di qui a tre anni. Cosa che quasi mai accade. Su queste basi, difficile se non impossibile che il creditore accetti la transazione.

      Quindi si attende la richiesta del creditore. Si risponde con la lettera tipo tratta da questo articolo, per esempio.

      Il creditore deve capire che se insiste troppo rischia di farsi male e che il debitore non è uno sprovveduto. Che si opporrà al decreto ingiuntivo, magari accusando, con prova, che gli interessi applicati superano la soglia di usura. Nel qual caso il creditore rischia poi un processo penale.

      Reso più malleabile l’atteggiamento del creditore, che deve comprendere che le “lettere tipo” al debitore gli fanno il classico baffo, si scrive: posso pagare tot. Non li ho, ma chiedo un prestito ai miei parenti giusto per non sentirvi più. Prendere o lasciare. Punto.

      Insomma, il debitore deve essere convinto che quel treno non passerà più; che il tot rappresenta soldi trovati per terra o come si dice, il grasso che cola …

    • camerata ha detto:

      Salve Simone, la ringrazio per la risposta.
      Le spiego in breve la mia situazione, Fiditalia mi ha chiuso il finanziamento per “scadenza dei termini” era un anno che non pagavo una rata da 55 euro al mese.
      Qualche giorno fa è venuto a casa mia un esattore di un agenzia e abbiamo guardato la mia situazione, con gli interessi devo ancora pagare 2250 euro, l’esattore ha proposto o cambiali o un saldo a stralcio, ma mi ha detto che dovevo presentare una proposta di saldo a stralcio alla finanziaria.
      Come mi devo comportare?
      Loro aspettano una proposta da me.

    • Mi spiace Camerata ma lei deve studiare gli articoli di questa sezione, prima di perdere il proprio tempo a discutere con gli esattori Fiditalia.

      C’è tutto scritto. Le cambiali non si firmano perchè sono titoli esecutivi alla scadenza. Così il creditore non deve chiedere un decreto ingiuntivo e lei non può opporsi adducendo l’esosità degli interessi. Con gli assegni post datati non solo fornisce strumenti al creditore per bypassare l’esame della legittimità della pretesa, ma rischia anche una sanzione per imposte evase. Insomma, può finire con il classico “cornuto e mazziato”.

      La rimando a settembre …

    • camerata ha detto:

      :) grazie Simone,
      farò tesoro dei suoi consigli, adesso mi leggo tutti gli articoli e procedo come da lei consigliato.
      grazie mille per l’attenzione e la disponibilità.

    • Non si tratta di cattiva volontà. Ma dovrei prenderli ed incollarli qui. Li abbiamo scritti apposta per situazioni come la sua. Nessuno, meglio di lei conosce i particolari e le esigenze che possono muoverla a chiedere ed ottenere una definizione della posizione debitoria.

      Leggendo senza interferenze di terzi, spesso fuori luogo perchè ignoranti dello specifico contesto, lei può prendere consapevolezza dei pro e contro dei vari aspetti ed assumere poi una decisione serena e consapevole. La lettera tipo è l’ultima cosa. Più che altro serve la conoscenza.

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