Giorgio Valli

Il pagamento dell’assegno lo può revocare con comunicazione scritta da consegnare alla filiale della sua banca. Ciò non toglie, tuttavia, che in caso di presentazione nei termini, l’assegno verrà protestato.

In questi casi, l’unica via percorribile è trovare un accordo con il beneficiario dell’assegno. Non ci sono altre soluzioni.

Con un assegno protestato, che è un titolo esecutivo, non c’è nemmeno bisogno di passare dal giudice per ottenere un decreto ingiuntivo. Il creditore si munirà di precetto presso la cancelleria del tribunale e, tramite ufficiale giudiziario, in caso di mancato pagamento del debito entro 10 giorni, procederà con la riscossione coattiva (pignoramento stipendio, pignoramento presso la residenza del debitore, ipoteca ed espropriazione di beni immobili) nelle forme che riterrà più opportune e funzionali al recupero dell’importo.


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